Direzione del 3 agosto 2020 - Documento approvato Non andiamo in vacanza: lavoriamo per l’alternativa e difendiamo la Costituzione I dati Istat sull’occupazione certificano le gravi conseguenze della pandemia che ha colpito un paese come il nostro già fortemente segnato da due decenni di politiche neoliberiste. Durante la cosiddetta Fase2 non si stanno certo attenuando le contraddizioni emerse con la pandemia su scala globale, europea e nel nostro paese. Le risposte dell’Unione Europea e del governo risultano insufficienti, inadeguate, in molti casi sbagliate e nel nostro paese non si configura la svolta necessaria ad affrontare una situazione che potrebbe tornare ad aggravarsi pesantemente anche sul piano dell’emergenza sanitaria. Per questa ragione le campagne sociali e le rivendicazioni che abbiamo avanzato negli scorsi mesi vanno rilanciate anche durante questa fase estiva e richiedono intelligenti forme di mobilitazione e contatto con cittadine/i. Ringraziamo le compagne e i compagni impegnate/i nelle nostre feste che purtroppo sono assai più rarefatte degli anni scorsi a causa delle problematiche legate alla pandemia. Confermiamo il tradizionale appuntamento della festa nazionale a Firenze che si terrà dal 9 al 13 settembre. In queste settimane assistiamo a sommovimenti e iniziative nella sinistra che fa riferimento all’area di governo che appaiono segnati dall’evidente contraddizione tra l’enunciazione di un’ispirazione rossoverde e le concrete politiche del governo e delle regioni. Basti pensare alla questione ambientale che viene ridotta a brand elettorale se poi la realtà è quella del devastante decreto semplificazioni o delle politiche urbanistiche delle giunte regionali che sostengono. La persistente forza della destra è anche frutto della passivizzazione a sinistra e di una diffusa tendenza alla rinuncia all’opposizione e a persino alla criticità rispetto alle scelte politiche del governo. E’ un segnale positivo il crescere di mobilitazioni e vertenze e anche il porsi il tema della loro unificazione. E abbiamo il dovere come comuniste/i di lavorare in tale direzione, sostenere, partecipare, dare il nostro contributo di proposta e iniziativa. Arriviamo al passaggio delle elezioni amministrative e regionali di settembre in questo contesto difficile per la sinistra di alternativa. Manteniamo il nostro orientamento –confermato nell’ultima riunione del CPN – a lavorare a liste e/o coalizioni di alternativa ai poli politici esistenti, con grande impegno unitario verso la sinistra sociale e politica, i movimenti e l’associazionismo. La campagna per le elezioni regionali e amministrative, in contesti pur molto differenti, è un’occasione per introdurre nel dibattito il punto di vista dell’alternativa e contenuti programmatici e tematiche che altrimenti sarebbero semplicemente assenti o strumentalizzati ed edulcorati. La necessità di ricostruire la sinistra nel nostro paese è resa evidente anche dalla consultazione referendaria sul taglio del numero dei parlamentari. Tutti i poli politici esistenti sono caratterizzati da anni dalla propensione allo stravolgimento della Costituzione nata dalla Resistenza. Il nostro impegno nella campagna per il NO è conseguenza della nostra convinzione nel sostenere invece che in questo paese la Costituzione rappresenta oggi più che mai un programma e un progetto di società da attuare. Nella campagna referendaria dobbiamo tenere insieme questione democratica e questione sociale e il nesso tra l’attacco e la delegittimazione della Costituzione e le politiche neoliberiste.
Nel mentre saremo impegnati in queste importanti campagne e nel lavoro di partito a partire dal tesseramento non perdiamo di vista la necessità di affrontare la discussione e la riflessione sullo stato del partito e sulla sua strategia. La pandemia e le conseguenti misure di contenimento non ci hanno consentito di avviare nei tempi previsti il congresso nazionale del partito. Avevamo previsto di tenere il congresso dopo il turno delle elezioni regionali e amministrative e la il referendum costituzionale. Essendo state spostate a settembre in un per noi non opportuno "election day" queste scadenze possiamo - se la pandemia lo consentirà - lavorare per attivare il percorso in autunno. Il rispetto delle regole democratiche e statutarie che caratterizza il nostro partito ci induce comunque a predisporci affinchè il congresso nazionale possa avviarsi entro l'anno in corso per concludersi all'inizio del 2021, anno carico di anniversari fondamentali per la storia delle comuniste e dei comunisti: il 150° della Comune di Parigi, il centenario della nascita del Partito comunista d’Italia, il trentennale della nascita del Prc, il ventennale di Genova. Eventi cruciali della nostra storia su cui la Direzione nazionale si impegna a promuovere in forma unitaria e aperta momenti di ricerca storica e bilancio politico. Ricerca e bilancio sulla nostra storia si intrecciano col cuore del congresso che ci accingiamo ad istruire: la ricerca sulla rifondazione comunista, la sua storia e la sua funzione storica presente in Italia, in Europa e nel mondo, il suo progetto. Una ricerca che auspichiamo si possa svolgere nel contesto di un congresso unitario, senza contrapposizioni o risposte precostituite. La Direzione Nazionale del PRC-SE dà quindi indicazione alle commissioni costituite in sede di CPN di organizzare le proprie attività tenendo conto di questa tempistica e impegna la segreteria nazionale alla convocazione del Comitato Politico Nazionale per la presentazione del/dei documento/i congressuale/i entro la prima settimana di novembre. La Direzione nazionale invita tutte le compagne e i
compagni al massimo impegno nelle campagne sociali e politiche in corso
e in particolare nelle campagne per le elezioni regionali e referendaria. |