Direzione del 29 marzo 2015 Documento approvato La Direzione Nazionale di Rifondazione Comunista, riunita a Roma il 29 marzo 2015, Ritiene molto utile ed importante la proposta di costruire una “Alliance Against Austerity” lanciata dalla Conferenza dei Presidenti del Partito della Sinistra Europea, riunita ad Atene il 14 marzo scorso. Considera pertanto la costruzione una alleanza contro l’austerità in ogni paese europeo e in tutta Europa, l’obiettivo di fase, al fine di riavviare un positivo processo di trasformazione sociale e si superamento del capitalismo in crisi. Ribadisce l’importanza della Conferenza di Organizzazione come momento di rilancio del Partito e invita quindi le federazioni provinciali e i regionali a curarne l’organizzazione e la partecipazione con particolare attenzione. Il nostro progetto politico di costruzione di una vasta alleanza contro l’austerità e - al suo interno - dell’aggregazione di una sinistra antiliberista, non può essere realizzata senza il rafforzamento e il protagonismo del Partito della Rifondazione Comunista. Parimenti la costruzione di una forte opposizione sociale, di una sinistra antiliberista e il rilancio della prospettiva politica comunista sono processi tra loro intrecciati, che possono positivamente alimentarsi. Nell'ambito della Conferenza nazionale di organizzazione va rilanciata anche la campagna di autofinanziamento necessaria per la costruzione della Sinistra ed il rilancio del Prc. Valuta molto positivamente la riuscita della manifestazione di ieri promossa dalla Fiom e la proposta di costruzione di una coalizione sociale, di Unions! Al di la delle strumentalizzazioni e delle incomprensioni, la proposta di una coalizione sociale che svolga il ruolo di “sindacato generale” dei lavoratori e degli strati popolari colpiti dalle politiche di austerità, è un fatto molto positivo. Uno degli elementi peggiori che caratterizzano l’attuale situazione italiana è proprio l’assenza di conflitto sociale e di costruzione di un protagonismo sociale diffuso. Parimenti è del tutto evidente che una coalizione sociale non può che occuparsi di politica, per il semplice fatto che le politiche neoliberiste insistono su ogni aspetto della vita sociale e lavorativa. La contestazione delle politiche di attacco ai diritti dei lavoratori devono necessariamente mettere in discussione le politiche di austerità in generale e porre il tema dell’alternativa. Quando - come in questa fase - lo scontro tra le classi riguarda il modello di sviluppo, è evidente che una lotta sindacale generale ha direttamente valenze politiche. Va inoltre sottolineato che nelle fasi di forza del movimento operaio, il sindacato è sempre stato un soggetto politico e questo, lungi dal ridurre il ruolo dei partiti politici di sinistra, ne ha favorito lo sviluppo. Basti pensare agli anni 70, quando un forte movimento sindacale, che agiva come soggetto politico, ha favorito lo sviluppo del più grande partito comunista dell’occidente. Salutiamo dunque positivamente la proposta di costruzione della coalizione sociale. Ritiene che la nostra prospettiva di costruzione di una soggettività unitaria della sinistra, fondata sulla partecipazione dal basso e sulla valorizzazione delle pratiche sociali di conflitto e autorganizzazione, non possa che intrecciarsi con la coalizione sociale proposta da Landini. La sfida che abbiamo di fronte è infatti quella della ricomposizione del blocco sociale e della costruzione, anche in Italia, di un soggetto della sinistra di alternativa "che unisca ciò che il neoliberismo ha diviso" sul piano sociale, culturale e politico. Il nostro obiettivo è infatti la costruzione della coalizione sociale e politica, capace di connettere diverse forme di militanza, di costruire una rappresentanza unitaria sul piano istituzionale della sinistra antiliberista, di ripensare le forme della politica, di costruire conflitto, mutualismo, solidarietà, e nuove forme dell'egemonia. Proprio per questo, mentre salutiamo positivamente la proposta della coalizione sociale, noi avanziamo la proposta di costruzione di un soggetto della sinistra antiliberista, autonomo ed alternativo al PD. Questa prospettiva ha fatto alcuni significativi passi in avanti negli ultimi mesi, sia per quanto riguarda la precisazione della proposta politica de l’altra Europa, sia per quanto riguarda gli aspetti qualitativi e quantitativi dell’interlocuzione politica con gli altri soggetti interessati al progetto. Valuta che, in questo quadro, le elezioni regionali – nelle difficoltà dovute al sistema elettorale che premia la costruzione di coalizioni ampie – registrino alcuni passi in avanti ma non rappresentino una svolta decisiva sul terreno della costruzione della sinistra. Per quanto ci riguarda siamo impegnati in ogni regione in cui si andrà al voto a costruire liste o coalizioni alternative al PD. Non era un risultato scontato e dobbiamo salutare questo come un positivo passaggio di costruzione della nostra linea politica. Viceversa le aggregazioni territoriali a cui partecipiamo sono diverse da regione a regione e vedono presenti in modi articolate le altre forze della sinistra: a volte più presenti le forze “alla nostra destra”, a volte più presenti le forze “alla nostra sinistra”, con SEL che a volte si colloca fuori e a volte dentro il centro sinistra. Siamo quindi dinnanzi ad un risultato positivo ma ancora contraddittorio. Ritiene che il tempo politico per fare decisivi passi in avanti nella costruzione della sinistra sia quindi dopo le elezioni regionali. Ribadisce che l’unità di tutta la sinistra antiliberista, senza alcuna esclusione rappresenta la condizione per costruire un soggetto unitario di sinistra, inclusivo, di cui siano protagoniste tutte le forze e a tutte le persone che vogliono costruire una alternativa di sinistra al neoliberismo e quindi al PD. Saluta quindi molto positivamente la convocazione dell’assemblea nazionale de l’Altra Europa, che rappresenta un punto fondamentale del percorso e della proposta unitaria attraverso cui costruire un soggetto politico della sinistra antiliberista. Approvato a maggioranza |