Direzione dell'11 febbraio 2009 - Sintesi delle conclusioni di Paolo Ferrero

Poche cose dopo questa discussione largamente convergente. Rocchi e altri/e compagni/e propongono, sia pure con uno spirito non troppo dissimile da quello del documento, di fare un cartello unitario su un nuovo simbolo. Capisco il senso della proposta, ma vedo questa discussione troppo simile a quella avvenuta sulla sinistra arcobaleno, tutta interna alla relazione tra gli stati maggiori dei partiti e indeterminata nel suo profilo. In definitiva difensiva. Penso che al contrario dobbiamo lanciare la nostra proposta unitaria, aperta a tutta la sinistra, partendo molto dalle relazioni sociali e dal vincolo dell'appartenenza al GUE.

Parimenti mi pare chiaro che la nostra proposta è diversa da quella del Pdci. La nostra proposta è rivolta a tutte le soggettività della sinistra di alternativa e non solo a quelle comuniste e vuole aprire un cammino di confronto con tutte le realtà che si muovono nella società sul terreno dell'alternativa. Le discriminanti che noi poniamo non sono di tipo ideologico ma politico, relativamente alla collocazione e alla proposta da avanzare per uscire dalla crisi. Dobbiamo proporre un cammino unitario a tutta la sinistra antagonista, di classe, comunista, altermondialista, che abbia una prospettiva di alternativa rispetto alla linea politica del Pd e delle socialdemocrazie. Non proponiamo solo l'unità tra i comunisti o l'unità tra partiti, anche se è evidente che anche a questi è rivolta e spero determini interesse e convergenze. La prima cosa che chiederà un centro sociale piuttosto che un Comitato locale a cui avanzeremo questa proposta, sarà di dar vita ad un processo partecipato vero e noi dovremo rispondere positivamente a questa esigenza. Ne va della qualità politica della nostra proposta, che deve essere seccamente di sinistra ma altrettanto compiutamente partecipata e democratica nella sua costruzione. La differenza tra la nostra proposta e altre proposte unitarie non deve risiedere nel grado di apertura ma semplicemente nell'indirizzo politico che noi vogliamo pienamente autonomo dal PD e dalle socialdemocrazie europee.

Credo quindi che il vero lavoro politico nelle prossime settimane consiste nel far vivere nell'interlocuzione a 360 gradi questa nostra proposta unitaria, per arrivare ad una definizione precisa nell'arco di un mese.

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