Riunione Direzione del 28 gennaio 2004

La relazione introduttiva di Gennaro Migliore

Per il Partito della sinistra europea

La discussione odierna si propone di valutare il percorso politico fin qui svolto dal nostro partito sulla costituzione del Partito della Sinistra Europea. Partiamo da un risultato di gran valore: la sottoscrizione dell'appello per la fondazione della Sinistra europea, conseguito nella riunione tenutasi a Berlino il 10 e 11 gennaio 2004. Quest'approdo, niente affatto scontato e addirittura sorprendente per la modalità con cui è avvenuto e per le adesioni che ha registrato, è il frutto di un difficile lavoro internazionale compiuto nel corso di questi anni. In particolare, nel corso dell'ultimo anno, si sono tenute numerose riunioni a livello europeo, che hanno via via affinato la proposta che ci troviamo oggi di fronte. In tale percorso rivendichiamo la nostra assoluta determinazione nel produrre un significativo avanzamento, fatto anche di accelerazioni e financo di strappi.

In questo lavoro abbiamo seguito l'indicazione generale contenuta nella tesi 35 dell'ultimo congresso e nel documento conclusivo dello stesso. In quella sede ravvisavamo la necessità, per altro ribadita in numerose occasioni precedenti, della necessità politica di poter avere uno strumento politico che potesse rispondere alle sfide della globalizzazione sulla scala continentale. E' la fase politica più generale che lo richiede, a partire dalla straordinaria forza messa in campo dal dispiegarsi del movimento antiglobalizzazione e pacifista. Stiamo incrociando una domanda politica, a sinistra del Partito socialista europeo e dell'Internazionale socialista, che si propone di verificare quali siano le possibilità concrete di rimessa in discussione delle politiche neoliberiste europee, sia sul versante dei governi che su quello specificamente agito dalle forze della sinistra liberale. Senza il movimento questo avanzamento non sarebbe stato possibile e la stessa natura dell'appello di Berlino fa riferimento proprio all'altra Europa, quella che si oppone alla guerra ed al neoliberismo, raccogliendo le discriminanti poste proprio dal movimento dei movimenti.

Considero il dibattito che si è svolto fin qui utile alla comprensione ed al confronto delle differenti posizioni. In ogni caso vorrei preventivamente fare delle osservazioni che tenteranno di rispondere a contestazioni mosse da chi, nel nostro partito, non condivide la proposta. La prima è quella relativa al possibile peggioramento delle nostre relazioni politiche con quei partiti che non fanno parte dell'iniziale nucleo promotore, sia per un'autoesclusione sia perché non invitati nelle fasi preliminari. Vorrei rassicurare i compagni: abbiamo avuto le più ampie assicurazioni in merito al fatto che il gruppo parlamentare del Gue-Ngl non sarà messo in discussione da nessuno, anzi abbiamo registrato un'attiva volontà di rafforzarlo e anche di prevederne un possibile ampliamento in grazie all'adesione dei nuovi paesi aderenti all'Unione Europea. Su un altro versante trovo assai importante che anche il Forum della nuova sinistra europea non abbia espresso alcuna difficoltà nel proseguire il proprio lavoro in seguito alla costituzione del Partito. Allo stesso modo, la nostra partecipazione alla Conferenza anticapitalista ci vede come soggetto pienamente riconosciuto ed in grado di svolgere una positiva azione di trait d'union tra forze della sinistra alternativa di assai lontane tradizioni politiche. Aggiungo che, su nostra proposta, terremo il giorno 7 febbraio una riunione a Lisbona che varerà un programma minimo comune per le elezioni europee tra le forze aderenti al Gue-Ngl ed oltre, similmente a quanto abbiamo già fatto nella precedente tornata elettorale.

I rapporti con le altre organizzazioni non aderenti non sono quindi messi in pericolo, né danneggiate dalla nostra iniziativa. Anzi l'aver fatto un primo passo deciso ci ha messo nelle condizioni di verificare che altre proposte di segno analogo, ovvero la costituzione di partiti delle sinistre alternative in Europa, non procedessero. Molte formazioni si sono esplicitamente dichiarate interessate, in veste di osservatori più o meno formalizzati, al proseguimento del processo.

Eppure l'esigenza della costruzione di questo soggetto politico riguarda anche la sua concreta sua natura. La discussione politica su questo punto non è ancora approdata ad una risoluzione condivisa. Ci sono in campo due opzioni: quella leggera, che intende il partito come una forma di cooperazione rafforzata tra i soggetti che lo compongono; quella pesante, che prevede la realizzazione di una vera e propria soggettività politica che, pur rispettando le sovranità nazionali dei singoli partiti, si proponga esplicitamente un'integrazione profonda. La posizione nostra è stata quella di sostenere la seconda tesi e crediamo che sia una posizione confortata anche dalle aspettative generate dall'annuncio della fondazione della Sinistra Europea. Nella determinazione della natura del soggetto politico abbiamo inoltre espresso il nostro orientamento a favore della possibilità dell'adesione individuale e collettiva al partito, tema sul quale non è stato ancora trovato un accordo tra le forze proponenti. In ogni caso quest'argomento, come del resto altri di natura statutaria che rimangono controversi, non li consideriamo pregiudiziali rispetto alla nostra adesione, volendo privilegiare in ogni caso l'aspetto prevalente della costituzione del Partito.

In ogni caso la rottura dell'anestetizzato quadro politico continentale operata dalla Sinistra europea ha messo in moto numerose possibilità, che siamo chiamati a praticare fino in fondo e con convinzione. Molte sono state le richieste di comprendere meglio, molti gli espliciti intenti di concorrervi. Siamo stati capaci di fornire una chiave di lettura non politicista al percorso che approderà alle elezioni europee, a differenza della asfittica discussione sul "triciclo" operata dal Centrosinistra. Inoltre, per l'investimento politico e per il lavoro di comunicazione compiuto, abbiamo riscontrato una copertura mediatica che raramente abbiamo conseguito in altre occasioni. La fondazione della Sinistra europea può inoltre rilanciare la nostra proposta per la sinistra alternativa in Italia, che continuiamo a considerare un approdo fondamentale per la nostra formazione politica. Di tratta in definitiva di una reale risorsa per la "Rifondazione" che non possiamo permetterci di perdere.

In merito ai partiti non presenti inizialmente vi sono considerazioni differenti da fare: Alcuni, come il Kke, si sono dichiarati contrari ideologicamente all'aderire ad un qualsivoglia progetto di coordinamento europeo. La maggioranza dei partiti nordici ha espresso perplessità in nome di una comune posizione antieuropeista e quindi hanno avanzato un progetto di coordinamento leggero tra le forze della sinistra verde e nordica. Le formazioni della conferenza anticapitalista hanno risentito di una condizione di contesto generale che ha reso difficile la loro presenza nelle prime fasi ed ha registrato una loro fermissima contrarietà a collaborare con forze che avevano partecipato ai governi socialdemocratici. Siccome abbiamo sempre esplicitamente rifiutato l'impostazione che proponeva l'adesione per via ideologica ad una struttura di relazione, abbiamo contrastato ogni ipotesi che riecheggiasse o una nuova Internazionale comunista o la cooperazione solo tra forze di opposizione. Ciò non di meno, ricordando che la caratteristica fondamentale del processo è stata sempre quella della sua apertura, ci adopereremo affinché si rimuovano le difficoltà che si sono fin ora palesate e che siamo convinti di poter affrontare in progress.

Il percorso che porterà al congresso costitutivo, per il quale vi è un orientamento pressoché unanime per collocarlo prima delle elezioni europee, sarà scandito da un ampio dibattito nel corpo del nostro partito. In particolare a seguito del prossimo meeting internazionale di Atene (14 e 15 febbraio) sull'agenda della Sinistra europea, saranno messi a disposizione del complesso del partito sia lo statuto che il manifesto politico. Dopo una approfondita discussione sui livelli territoriali si andrà alla discussione del Cpn del 6 e 7 marzo, nella quale saranno espresse le valutazioni del nostro massimo organismo dirigente sui documenti fondativi e si eleggeranno le rappresentanze per il congresso della Sinistra europea. Con questo mandato arriveremo al congresso fondativo.

In conclusione possiamo senza dubbio affermare che questo passo in avanti rappresenta un contributo reale alla crescita di una prospettiva di alternativa in Europa e, nel contempo, costituisce un rafforzamento ed una crescita di prestigio nazionale ed internazionale per il nostro partito. Siamo chiamati, nel pieno rispetto della discussione, a valorizzare fino in fondo questo patrimonio politico.

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