Riunione Direzione del 28 gennaio 2004 Documento approvato La direzione nazionale, riunitasi il giorno 28 gennaio 2004, esprime un convinto sostegno all'atto di costituzione del Partito della Sinistra Europea, avvenuto con sottoscrizione dell'appello presentato a Berlino, il giorno 11 gennaio 2004, da parte di partiti comunisti ed alternativi. I soggetti che hanno sottoscritto l'appello sono Pds, Pcf, Iu, Pc austriaco, Pc boemo moravo, Pds ceca, Pc slovacco, Linke di Lussemburgo, Partito socialista democratico laburista estone, Synaspismos e Prc. L'attuale fase politica e sociale in Europa è contrassegnata dal segno prevalente della crisi. Una crisi politica e sociale che è conseguenza di quella più generale prodotta dalla globalizzazione capitalistica. I caratteri prevalenti della crisi sono, da un lato, la morsa guerra terrorismo, con i suoi devastanti effetti per l'intera umanità, ma che ha avuto anche immediate conseguenze politiche sulla scena Europea (polarizzazione tra filostatunitensi e "sovranisti"; assenza di ruolo politico attivo dell'Unione europea in quanto tale; legittimazione a posteriori dell'invasione dell'Iraq attraverso la compartecipazione all'attuale fase del conflitto dopo la risoluzione 1511 dell'Onu). In particolare si è riavviata una spirale di crescente militarizzazione del continente (a partire dall'aumento delle spese militari dei paesi coinvolti nel conflitto, tra cui l'Italia) che si è esplicitata nella discussione sul nuovo modello di difesa. Un modello basato sulla affermazione della necessità di dotarsi di strumenti di intervento al di fuori dei propri confini nazionali (in aperta violazione con alcune Costituzioni nazionali) e modificando il carattere della stessa Nato, che riassume pericolosamente una funzione strategica nel nuovo assetto unipolare del mondo. Dall'altro lato ci troviamo di fronte ad un inusitato attacco alle garanzie ed ai diritti sociali. La crisi economica grava sulle popolazioni europee e l'indirizzo neoliberista dei governi accellera la ristrutturazione economica e sociale. Molto di ciò che riguarda la nostra vita oggi si produce sulla scala europea. La stessa crisi di cui parliamo è esemplificata dalla messa in discussione del ruolo tradizionale dello Stato nazionale, dalla crisi del Patto di stabilità e dalla stessa interruzione del processo che dovrebbe portare alla ratifica del trattato costituzionale. Alla crisi, che è anche crisi delle forme della democrazia e della partecipazione, si è contrapposta la nascita del più imponente fenomeno politico del nuovo secolo, il movimento antiglobalizzazione e pacifista. Dobbiamo a questo movimento la ripresa del conflitto sociale, anche laddove era regnata una pace sociale legata all'ultimo tentativo di regolazione riformistica del mercato. Dobbiamo a questo movimento anche la rimessa in discussione della politica separata dall'azione sociale. Per noi stessi il movimento ha riavviato il processo della Rifondazione. In questo contesto la costituzione della Sinistra Europea è una tappa fondamentale nella storia politica del nostro Partito. Essa inoltre scaturisce dal lavoro politico su scala internazionale effetttuato in questi anni, che ha favorito un modello di relazioni internazionali basato su agende comuni e integrazione decisionale, piuttosto che affidarsi alla tradizionale "solidarietà ideologica". La stessa esigenza di produrre un risultato concreto in questa direzione è stata oggetto di discussione e di decisione in differenti ed importanti sedi del nostro Partito, a partire dalle tesi e dal documento finale del V Congresso, per arrivare alle recenti decisioni assunte dalla Direzione nazionale e dal Cpn. L'appello sottoscritto a Berlino richiama esplicitamente le scelte politiche fondamentali del movimento (opposizione al neoliberismo ed alla guerra) e nello stesso tempo si propone di essere uno strumento attivo nella costruzione di una piattaforma alternativa su scala continentale. Sentiamo con urgenza la necessità di un soggetto politico che sappia misurarsi sulla scala delle sfide poste dalla globalizzazione neoliberista, che abbia la necessaria massa critica e capacità decisionale per effettuare scelte concrete (a partire dalle campagne politiche per la pace e contro la ristrutturazione del welfare) che incidano sull'assetto dei poteri costituiti. Ci proponiamo di recuperare la parte migliore della tradizionale ispirazione internazionale della nostra storia e nello stesso tempo vogliamo innovarla, non costituendo "internazionali" o semplici coordinamenti tra partiti, ma puntando alla realizzazione di uno strumento utile nello sviluppo della nostra politica di classe. Sul piano internazionale affronta il problema della storica assenza di una forza politica alla sinistra del Partito socialista europeo e dell'Internazionale socialista. L'ampiezza del cartello dei promotori, che era largamente inaspettata da parte dello stesso nucleo promotore, è una garanzia minima per conseguire il decisivo passaggio della costituzione politica e, nel contempo, soddisfa le prescrizioni necessarie perché tale Partito sia riconosciuto ufficialmente dalla recente normativa redatta dalla Commissione europea. Tuttavia non riteniamo conclusa la fase di adesione, sia per altri soggetti politici che, auspicabilmente, per forme di adesione individuali o collettive. E' necessario ricordare che tutto il processo è stato contraddistinto da due caratteri essenziali: l'apertura e la praticabilità dell'obiettivo. Pertanto, pur dichiarando la nostra soddisfazione per il risultato raggiunto fin qui, c'impegneremo affinché questa sia solo la base per un successivo allargamento a tutte le forze che aderiranno ai documenti fondativi, come per altro prevede esplicitamente anche l'appello per la costituzione della Sinistra Europea firmato a Berlino. Tra le forze invitate fin dalle prime riunioni solo pochissime, per differenti motivi, si sono dichiarate del tutto disinteressate o contro al processo, altre si considerano osservatori. In ogni caso le forze che finora hanno sottoscritto sono sicuramente più che rappresentative per il campo della sinistra alternativa sia nei paesi dell'attuale Ue che in quelli dell'Est che stanno per divenire membri effettivi. L'annuncio della costituzione di questo nuovo soggetto ha suscitato attese e consensi cui siamo chiamati a rispondere. L'ampiezza dell'interesse dei media ne è un esempio evidente. La direzione propone pertanto di avviare una serie di discussioni interne ed esterne al Partito per presentare l'iniziativa nel suo complesso, affinché l'investimento sia di lungo periodo e non occasionale. Si impegna a diffondere la proposta di Manifesto e di Statuto, che dovrebbero essere definitivamente varati nell'appuntamento del 14 e 15 febbraio prossimi ad Atene, per consentire la definitiva approvazione dei documenti fondativi nel prossimo Cpn del 6 e 7 marzo. Tale percorso, che sarà adottato con regole proprie da tutte le altre organizzazioni, preluderà al congresso fondativo della Sinistra Europea, che si terrà prima delle prossime consultazioni politiche europee. Fausto Bertinotti |