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CPN 22 - 23 ottobre 2025

Claudia Rancati

La grande mobilitazione che si è sviluppata a livello internazionale in solidarietà al popolo palestinese e contro la guerra rappresenta un segnale importantissimo.
Qualcosa si è rotto, rispetto all'egemonia della visione per cui il popolo è impotente ed è inutile qualsiasi lotta contro un potere per definizione invincibile.
Un potere che ora, a fronte delle sue contraddizioni enormi, comincia ad essere messo in discussione e che è in realtà fragile. Il capitalismo sta affrontando una crisi epocale e fonda la sua forza solo sulle nostre difficoltà nella costruzione dell'alternativa, sui nostri ritardi e sulle nostre divisioni.
Ma il movimento ci segnala che questa è un'esigenza improcrastinabile, perché questa è l'urgenza dei giovani che l'hanno animato e che non accettano un futuro fondato sulla barbarie della guerra e sulla precarietà. È una grande potenzialità che sarebbe un errore sottovalutare, continuando a ragionare con vecchi schemi fuori dalla storia.
Questo movimento è fuori dalla logica del bipolarismo e dell'alternanza e sarebbe un grave errore continuare noi invece ad attardarsi su quel piano. Anche il positivo risultato delle elezioni in Toscana conferma che una strada alternativa è possibile e necessaria.
È importante dare priorità all'intervento all'interno del movimento, nei comitati, assemblee che sono nati nei vari territori. Il nostro impegno deve essere finalizzato a garantirne il respiro, la continuità e l'allargamento. La lotta contro il genocidio del popolo palestinese che ha visto i giovani protagonisti si deve unire alle istanze dei lavoratori. Lottare contro l'economia di guerra significa anche lottare contro la manovra finanziaria, per i contratti, per la difesa dello stato sociale. Solo percorrendo la strada di questa unità, già realizzata in un passato non lontano (ma lontanissimo e quasi rimosso nella memoria delle nuove generazioni), si possono fare reali passi in avanti e tenere aperta la strada per l'alternativa di sistema.
Un' alternativa che di fronte alla barbarie umana e sociale verso la quale ci ha condotto l'attuale fase di crisi del capitalismo, appare più che mai urgente e necessaria.

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