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CPN 22 - 23 ottobre 2025
OdG migranticidio
Nel Mediterraneo prosegue il genocidio, soprattutto di bambini e donne
Ieri mattina si è verificato l'ennesimo omicidio plurimo nel Mediterraneo. Al largo delle coste tunisine, una di quelle barche, ormai tristemente chiamate "bare" su cui erano imbarcate almeno 70 persone, molte donne e bambini, si è rovesciato. Per almeno 40 di loro non c'è stato nulla da fare, sono finiti nell'immensa fossa comune che da decenni si riempie di cadaveri. Solo una settimana prima, nei pressi di Lampedusa, altre due stragi, ad affondare erano state imbarcazioni provenienti dalla Libia. In tutti e tre i casi e il fatto porta ancora più rabbia, molte delle vittime erano bambini anche neonati che non hanno avuto diritto ad un futuro. Questo mentre il governo Meloni annunciava il rinnovo, per altri 3 anni, dello sciagurato patto con il governo di Tripoli, in vigore dal 2017, che è tutt'ora la principale causa non solo dei naufragi ma dei respingimenti nei lager libici, delle violenze subite da chi chiede asilo, della misera determinazione con cui i mandanti europei, non solo italiani, chiudono gli occhi di fronte a quello che già in molti chiamano "migranticidio", sono decine di migliaia le persone che hanno pagato con la vita il rifiuto all'accoglienza.
A firmare quell'intesa con la Libia, (Memorandum Of Undestanding), fu l'allora ministro dell'Interno Marco Minniti, del Partito Democratico che oggi, lasciata la politica, è divenuto uno dei più potenti uomini che, con la Leonardo Spa, realizza sistemi di controllo alle frontiere per tutto il pianeta. Troppo comodo prendersela quindi con un governo di estrema destra come quello attuale. Tutti i governi che in questi 8 anni si sono succeduti hanno rinnovato l'oscena intesa finanziando il regime di Tripoli, fornendo addestramento agli aguzzini, armi, navi, da ultimo accompagnando con volo di Stato il signor Al Masri, criminale internazionale catturato in territorio UE ma rimandato con tutti gli onori a casa.
C'è una lunga storia di complicità non solo con il governo libico ma con quello turco e da ultimo con quello tunisino, fatto di soldi e sostegno militare in cambio di una maggiore sorveglianza dei confini.
Eppure la partenza di chi non ha più nulla da perdere non si è mai interrotta, ha portato ad aumentare giorno dopo giorno i lutti e le sofferenze in nome della difesa della cosiddetta Fortezza Europa.
La strage continua che si perpetra nel Mediterraneo ha molte più cose in comune col genocidio di Gaza di quanto si possa credere. Attengono entrambe ad una visione suprematista e coloniale del mondo, in cui pochi, possibilmente bianchi, hanno il diritto di vivere e al resto dell'umanità è riservata solo la possibilità di accettare le leggi degli sfruttatori.
Da tanti anni diciamo "mai più" ma nulla si ferma. Cosa fare? Il 2 novembre prossimo, tre mesi prima della sua firma che risale al 2 febbraio 2017, scadono i termini per poter rompere l'accordo col governo criminale di Tripoli. La maggioranza parlamentare è saldamente determinata a proseguire il lavoro sporco iniziato da esponenti del centro sinistra dell'epoca. Ci saranno voci di totale e completa autocritica da chi oggi è all'opposizione? Non basterà ma che almeno sia chiaro quanto questo sia uno dei temi non negoziabili per chiunque si voglia dichiarare appartenente ad uno schieramento progressista. O ci saranno altri "Minniti" in parlamento?
Stefano Galieni