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Partecipa e contribuisci all'attività di Rifondazione Comunista con 15 euro al mese. Compila questo modulo SEPA/RID online. Grazie CPN 22 - 23 ottobre 2025 Ezio Locatelli Provo, nel poco tempo a disposizione, ad argomentare il mio dissenso, profondo, dalla proposta politica avanzata da Acerbo. Lo faccio a partire dalle grandi, grandissime manifestazioni che ci sono state in queste settimane non solo in Italia ma nel mondo intero. Io credo che queste manifestazioni dicano di una rottura, di una linea di faglia profonda che va al di là del rivolgimento che c'è stato contro l'orrore di genocidio, anche se in tutta evidenza questo genocidio ha fatto da detonatore. Qualche anno fa Pierre Dardot e Chiristian Laval in un loro saggio richiamavano una caratteristica del neoliberismo. Il neoliberismo non è solo dottrina economica, fanatismo di mercato, il neoliberismo è anche capacità regolativa delle relazioni sociali, "governamentalità", questo il termine usato per dire che il suo obiettivo è anche quello - ricordiamo le parole di Margaret Thatcher - di "cambiare l'anima e il cuore" delle persone. Ora, io penso che siamo a un punto della crisi dell'Occidente che ha fatto saltare questo obiettivo. L'Occidente non è più sinonimo di democrazia, diritti, giustizia, sviluppo ma appare sempre più come il rovescio di questi valori, una sorta di capitalismo barbarico. Ecco io penso che le enormi manifestazioni che ci sono state, manifestazioni che ci hanno trovato totalmente impreparati e sprovvisti sul piano nazionale di qualsiasi discussione, indicazione, abbiano dato esattamente conto della dimensione di questa crisi. Noi avremmo bisogno di un partito, di una organizzazione che investe nello sviluppo e nella convergenza di questo movimento. Questo movimento è il primo fattore per costruire il cambiamento. Qui invece si sta andando in direzione contraria, quello di un partito leggero che pensa di vivere di comunicati stampa, di propaganda spicciola, di commento politico, di esasperata personificazione politica. L'altro punto che vorrei sottolineare è che le manifestazioni che ci sono state non possono essere riportate nell'alveo del bipolarismo politico, di una rappresentanza politica tradizionale che è in crisi drammatica, come del resto dimostrano tutte le indagini e le ultime elezioni che ci sono state. A fronte di questa situazione sul piano politico elettorale l'attuale gruppo dirigente sta facendo l'esatto contrario di quello che si dovrebbe fare. Il repertorio è vastissimo: viene proposto l'ingresso nel campo largo, financo a prescindere dai programmi, dai candidati presidenti, da coalizioni impresentabili in cui c'è di tutto; oppure vengono appoggiati - anche questo ha dell'incredibile- liste di altri partiti o candidati esterni in altri partiti. La si smetta per favore di dire che abbiamo eletto in Calabria. In Calabria non abbiamo eletto nessuno, al massimo ci siamo garantiti un portaborse grazie al sostegno di un candidato in altra lista. Insomma ci troviamo di fronte a un ventaglio di soluzioni in cui non si capisce più nulla tranne una cosa sola. Siamo in presenza di una corsa spasmodica all'accreditamento in vista delle prossime politiche passando attraverso risultati nulli. Fa niente se il partito riferimento di questo campo largo e suoi alleati sono per la guerra in Ucraina, il riarmo, le politiche liberiste, il sostegno alla Von der Leyen. Credo che tutto ciò rappresenti un danno culturale e politico enorme per Rifondazione Comunista. Per quanto mi riguarda ringrazio molto le compagne e i compagni che hanno dato vita a Toscana Rossa, di Valle d'Aosta Aperta perché dati alla mano hanno dimostrato che un'altra strada è possibile. Non sono pochi gli osservatori, gli analisti che hanno parlato di risultati rivelazione, straordinari contrariamente ad alcuni nostri commenti volti a sminuire questi risultati. Avremo modo di vedere gli altri risultati elettorali che ci saranno alle prossime regionali ma intanto pesa negativamente la situazione di sbando e la mancanza di una direzione, di una proposta politica sul piano nazionale corrispondente alla nuova fase che stiamo attraversando. O si riempie questo vuoto politico, al più presto, oppure temo, restando in questa situazione, che non ci sarà alcun futuro per il nostro Partito.
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