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CPN 22 - 23 ottobre 2025

Giovanna Capelli

Nella relazione del Segretario manca un giudizio approfondito e specifico sulla finanziaria. Non ci si può accontentare dell'analisi della CGIL e dei sindacati di base, che peraltro stanno indicendo scioperi e manifestazioni, non perché siano sbagliate,anzi, ma perché dovremmo con attenzione maggiore analizzare la finanziaria della neofascista Meloni, filoatlantica e guerrafondaia. Prima di tutto un'osservazione sull'aspetto quantitativo della manovra limitato a18 miliardi e mezzo. Non ho avuto tempo di tabulare tutte le finanziarie dal 2000 in poi, ma vi do dei dati significativi: nel 2006 la finanziaria del II Governo Prodi fu di 33,4 miliardi, 54 miliardi quella del Governo Berlusconi prima di Monti e 32 miliardi Monti. Il dato centrale, che la connota è la volontà di finanziare gli imprenditori e i gruppi finanziari, aumentare in modo vertiginoso le spese militari e distruggere lo stato sociale: alla sanità nemmeno il 2% in più al riarmo + 11%. Ma è anche una finanziaria che ci impoverisce a favore degli Usa. Compriamo gas da loro a 3 volte tanto di quanto lo pagavamo ai russi, e nella finanziaria ci sono punti non particolarmente conosciuti e criticati, come l'obbligatorietà di passare il TFR ai fondi privati e la possibilità di investirli nel mercato azionario che sono un vero drenaggio del risparmio privato dei lavoratori e delle lavoratrici italiane da parte dei grandi gruppi finanziari statunitensi. Non trovo nulla di tutto questo neppure nel materiale di propaganda prodotto dal partito.

Vengo poi alle modalità con cui Acerbo ha esposto e valutato il nostro posizionamento elettorale nelle varie regioni che vanno al voto : una narrazione indifferenziata che mette sullo stesso piano collocazione nel centro sinistra, appoggio a candidati in liste non nostre , come il caso della Calabria o del balletto del Veneto con l'appoggio , senza firmare il programma a un candidato secondo me impresentabile. Il tutto è giustificato dal mantra dell'autonomia dei territori che saprebbero cosa fare , perché conoscono bene il contesto e le capacità del Partito, In realtà emerge drammaticamente una mancanza di linea, di prospettiva, un disfacimento dell'immagine del Partito, della sua diversità, che ha marcato 50 anni di storia , Così si cerca di far rientrare nello schema anche la novità grande di "Toscana Rossa" , sarebbe una vittoria locale, non ripetibile altrove, che invece dimostra, anche dai dati dei flussi elettorali, che esiste lo spazio per il terzo polo e che questo spazio sarebbe stato più ampio se ci fosse stato un progetto di riferimento nazionale con lo stesso posizionamento. Gli spazi politici non esistono in natura, ma si costruiscono, ed ora la situazione è più avanzata e proficua di quando abbiamo fatto e concluso il congresso, perché allora la costruzione del terzo polo era un progetto in salita, non essendoci significativi movimenti di massa Ora c'è' il movimento contro il genocidio a Gaza e per la autodeterminazione del popolo palestinese, una nuova capacità di mobilitazione oltre le strutture politiche e sociali date. Si alza la testa e scompare il senso di impotenza Il contesto è diverso e non ne prendete atto: bisogna rivedere la linea del congresso, che era la linea della disperazione e della resa ,che i fatti hanno già smentito, Acerbo invece ha detto nella sua relazione che se anche fosse convinto alle elezioni nazionali prossime di poter con certezza prendere il quorum, sarebbe contrario a una nostra presentazione autonoma , perchè questa è per lui la fase della costruzione dell'argine contro il nuovo fascismo che emerge in Europa. Qui sta il cardine del dissenso: la contraddizione della fase non è fascismo/ antifascismo, ma fra neoliberismo che prepara la guerra con le sue èlites variegate peer culture e storia e alternativa di società.
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