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Partecipa e contribuisci all'attività di Rifondazione Comunista con 15 euro al mese. Compila questo modulo SEPA/RID online. Grazie CPN 22 - 23 ottobre 2025 Fabrizio Baggi Vorrei iniziare questo mio intervento con un ringraziamento sentito ad Antonella e a tutte le compagne e i compagni della Toscana per l'eccellente risultato ottenuto, che con il ricorso potrebbe persino tradursi in una rappresentanza eletta in Consiglio regionale. Come ricordava Alberto, se "Toscana Rossa" avesse potuto contare sul sostegno di un progetto politico nazionale chiaro, i rapporti di forza sarebbero stati ben più favorevoli. In ogni caso, quel risultato è il frutto di un lavoro profondo di radicamento sociale e politico sul territorio, condotto con coerenza e senza ambiguità. Le grandi manifestazioni recenti hanno dato vita a un movimento straordinario, spontaneo e alternativo al bipolarismo, capace di restituire fiducia e protagonismo a migliaia di persone, in particolare giovani. Persino in città tradizionalmente poco attive – come la mia – si sono svolte decine di iniziative riuscitissime, che hanno messo in discussione l'egemonia di Piazza tradizionalmente di ANPI, ARCI e CGIL. Quello del movimento per la Palestina è un fenomeno paragonabile, per intensità e portata, al Social Forum, un'esperienza che la mia generazione ricorda bene e rilevo con rammarico che al contrario di ciò che avvenne con il Movimento di Genova, questa volta il Partito ha sottovalutato. Stupisce che né il CPN né la Direzione nazionale si siano riuniti prima di momenti chiave come la manifestazione del 4 ottobre o gli scioperi generali del 22 settembre e del 3 ottobre. Questa sottovalutazione ha permesso a forze molto meno radicate della nostra di occupare una scena che, se non avessimo interrotto ogni relazione a sinistra, avrebbe potuto essere nostra. Il movimento pro-Palestina rappresenta oggi una straordinaria spinta di radicalità morale che richiede altrettanta radicalità politica. Nessuno potrà "metterci il cappello", ma se vogliamo relazionarci con esso – ed auspico che lo si voglia - dobbiamo abbandonare la linea delle alleanze col centrosinistra e ricollocarci pienamente e subito nel campo dell'alternativa. In questa direzione vanno anche i risultati ottenuti in Toscana e, in parte, in Valle d'Aosta: dove l'indirizzo politico è chiaro, i risultati arrivano. Le responsabilità del Partito Democratico sono evidenti: dal sostegno alla manovra sul riarmo a scapito dello stato sociale, fino al voto contrario in Europa sulle sanzioni a Israele. È tempo di scegliere da quale parte della storia si vuole stare. Quanto alle regionali, ritengo inaccettabile sostenere candidature esterne o inserirsi in liste di altri partiti ignorando i principi di autonomia di un partito comunista oppure, come accade in Veneto, rompere le relazioni a sinistra per inseguire coalizioni di stampo liberista di centrosinistra, con candidati che addirittura strizzano l'occhio all'autonomia differenziata, fatto grave che significa perdere credibilità e identità.
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