Partecipa e contribuisci all'attività di Rifondazione Comunista con 15 euro al mese. Compila questo modulo SEPA/RID online. Grazie CPN 5 - 6 luglio 2025 Roberto Villani Oggi dopo mesi di congelamento del dibattito politico, ho ascoltato la lunga, lunga introduzione del segretario, che ancor più che in altre occasioni è stata orientata alla necessità del campo largo. Il segretario ha sdoganato il PD, ha demonizzato la sinistra di alternativa, "fomentando" i compagni in primis contro Pap. Con un "odio" che si è plasticamente concretizzato nell'approccio Alle manifestazioni del 21, con solo una parte del partito impegnata a cercare l'unità delle due piazze. Si dice che il nemico è solo la Meloni, scordando che la stessa è oggi al governo per la condotta politica neoliberista, atlantista e filoeuropeista del PD. Si parla di coordinamenti larghi contro la guerra sostenendo la specifica proposta della Cgil, e per includere anche i democratici in questi coordinamenti si rinuncia alla discriminante della NATO e del no all'esercito europeo, scordando comunque che il PD oggi finanzia la guerra, invia armi a Kiev, vota per l'inserimento delle spese militari nel recovery fund, ha esponenti di spicco nel cda di Leonardo, ha posizioni ultramoderate sul genocidio. Questa linea ambigua, questa propensione a costruire "l'opposizione politica unitaria alla Meloni" con chi ha permesso alla Meloni di crescere, era ciò che abbiamo denunciato al congresso - la trasformazione della linea del PRC in quella di SI. Perché vedete compagni, una cosa è scendere in piazza con ANPI, CGIL, ARCI, oppure fare singole battaglie e vertenze con chiunque condivida con noi un determinato tema senza rinunciare ai nostri contenuti, ma tutt'altra cosa è immaginare la costruzione di percorsi politici ed opposizione unitaria al governo alleandosi col PD, che rimane lo strumento del peggior padronato europeista e atlantista. Sarebbe questa la rinuncia a posizionarci politicamente in opposizione ad entrambe le destre responsabili del malessere attuale della classe lavoratrice. Quella fasciopopulista di FdI e Lega, ma anche quella neoliberista, europeista, atlantista del PD. Quando mesi fa queste cose le abbiamo dette, ci avete risposto che l'accusa di "spinta verso il centrosinistra" era infondata e che era tesa solo alla necessità di vincere il congresso. Alcuni di voi ci hanno risposto che non c'era alcuna volontà di avvicinarsi al PD, ma oggi è chiaro che avevamo visto quale era la direzione intrapresa! Il segretario non ci invita oggi "all'autonomia del partito" ma sostanzialmente a stare è uno spazio di centrosinistra, perché, si dice, il PD non è più quello di una volta, con parallelo elogio alle scelte elettorali che come PRC si stanno per fare in regioni come le Marche. Io invito davvero tutt@ i compagn@ a sentire, più volte, la registrazione dell'introduzione di oggi fatta dal segretario, per cogliere la fortissima spinta verso un passato, che ha determinato la distruzione della credibilità di rifondazione. Non c'è alcuna possibilità di far crescere l'alternativa necessaria, sciogliendo I nostri contenuti in uno spazio politico ambiguo e incoerente.
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