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CPN 5 - 6 luglio 2025

Ordine del Giorno

Il Cpn del Prc riunitosi il 6 e 7 luglio

Condanna i continui attacchi al diritto di sciopero tentati dal governo: per ultime le dichiarazioni del sottosegretario leghista al lavoro Durigon, che vuole limitare lo sciopero nei trasporti già duramente intaccato escludendo i giorni di lunedì e venerdì.

Denuncia il ruolo negativo della Commissione di garanzia che di fatto garantisce solo la contropartita padronale. Gravissima l'ultima sortita tesa a impedire lo sciopero dei trasporti militari.

Esprime solidarietà ai lavoratori dei porti e degli aeroporti che in questi mesi rifiutando di trasportare materiale bellico hanno dato un contributo concreto alla lotta contro la guerra e il genocidio.
Sostiene le lotte della classe lavoratrice per contratti che recuperino il potere d' acquisto eroso dall' inflazione in questi anni.

In particolare, sostiene la lotta dei metalmeccanici e diffida il governo di applicare nei loro confronti il famigerato decreto 1660 – Repressione, già ritenuto incostituzionale dalle Corti competenti.
Sostiene gli scioperi dei ferrovieri per un contratto dignitoso e per la sicurezza nel lavoro e contro il deludente accordo firmato da CGIL, CISL e Uil.

Apprezziamo la determinazione unitaria dei lavoratori e dei sindacati del pubblico impiego, della sanità privata, dei precari della scuola e della giustizia contro gli accordi firmati dalla Cisl, sempre più un sindacato complice con i padroni, il governo e le forze guerrafondaio.

Occorre però superare la frammentazione delle lotte per categorie, territori settori produttivi e le divisioni negli obiettivi, nei cicli di lotte, nelle piattaforme contrattuali che hanno caratterizzato l'ultimo anno interrompendo la spinta unificante avviata positivamente con lo sciopero del novembre 2024 che aveva visto una vasta convergenza intorno al lavoro di diverse soggettività sindacali e politiche unite contro il governo e il padronato. Sciopero e intenzioni cui, però, la stessa CGIL non ha avuto modo di dar seguito.

Bisogna rilanciare la generalizzazione e l'unificazione delle lotte preparando per l'autunno un grande sciopero generale che unisca l'opposizione al riarmo, all' aumento del 5% del PIL per la Nato, alla guerra con la difesa delle spese sociali, l'aumento di salari e pensioni, l'eliminazione delle leggi sulla precarietà, l'introduzione del Salario minimo indicizzato per legge.
Il CPN esprime piena solidarietà alla resistenza della GKN che prosegue ormai in maniera continuativa e forte da 4 anni e accogliamo favorevolmente e in modo partecipativo ai due giorni di mobilitazione l'11 e il 12 luglio e diciamo anche noi no allo sgombero che pare imminente.

Massimiliano Rossini, Antonello Patta, Roberto Villani

 

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