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CPN 5 - 6 luglio 2025

Ivano Bechini

Mi ero iscritto a intervenire ma visto il numero molto alto di iscritti, ho rinunciato a parlare per evidenti motivi di resistenza fisica dei(le componenti del CPN. Quello che segue sarebbero state le cose che avrei detto.

Un sostanziale accordo con la relazione del segretario lo esprimo subito; anche perché basta stare nelle piazze e nelle strade dei paesi e dei quartieri, basta aver fatto la campagna referendaria per sentire un'aria nuova intorno a Rifondazione Comunista, un'aria di apprezzamento per la nostra resistenza ma anche per lo stare in uno schieramento ampio. Penso che sia necessario un cambio di marcia, mi sarei aspettao, questo sì, più coraggio nella relazione verso un salto di linea mettendo in pratica i postulati del congresso di Montecatini. Penso che si debba usare l'esperienza dei 5 si ai referendum (anche se noi non siamo considerati a livello di massa il Partito dei 5 si e della resistenza popolare) ma anche lo stare nella "via maestra" e nei comitati referendari provinciali, applicazione militante della Via Maestra per delineare concretamente, adesso, gli elementi di linea politica. Perché noi abbiamo bisogno di difendere la nostra identità, è vero, ma la base politica ampia della sinistra, quella sinistra diffusa che tanto ci interessa, chiede unità a sinistra, ha bisogno di unità a sinistra. E noi dobbiamo rispondere positivamente a quella richiesta, abbandonando i residuati bellici del minoritarismo ormai non più utile neanche a sé stesso.
In Toscana, il CPR del 29 giugno ha approvato un OdG all'unanimità, proposto dalla corposa minoranza (49,6% del partito e 7 federazioni su 12) che si è riconosciuta nel documento 1, poi va da sé che adesso ci aspettiamo che venga messo in pratica per quanto ritengo che ci saranno ostacoli pianificati da una parte consistende della segreteria regionale che ha dimenticato che le segreterie definite "plurali" sono definite così perché c'è una maggioranza e una minoranza e si formano semplicemente per senso di responsabilità e non perché ci sono dei prigionieri politici. In Toscana, l'unica via per riacquistare visibilità istituzionale è quella di una proposta di lista unica con i 5 Stelle, che in Toscana attraverso 2 assemblee regionali dei loro organismi territoriali hanno rigettato tutte le proposte di accordo sia con Giani che con il PD in quanto tale e si aspettano una proposta seria da noi. Proposta che in realtà è evidente che settori precisi e troppo legati a una visione fiorentinocentrica, non faranno dimenticando tutto il lavoro che sulla costa (MS, LI, Piombino) ma anche nelle aree centrali (Pistoia e Empoli per esempio ma non solo) stiamo facendo da anni con i 5S.
E' un peccato perché quella linea perseguita dalla maggioranza della segreteria regionale stroncherà anni d lavoro e di presenza nei territori del PRC.

 

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