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CPN 16 marzo 2025

Documento respinto

Convergere contro il riarmo e la guerra, a difesa della pace e dello stato sociale

Il quadro internazionale ed europeo è sconvolto dall’incalzare di avvenimenti che stanno modificando profondamente lo scenario, con il rischio di scelte irreversibili e devastanti sul piano militare economico e sociale.
Dopo decenni di politiche liberiste, il Piano di Riarmo Europeo trascina l’Europa verso la voragine bellicista.
Di fronte alla straordinarietà della situazione, urge superare immediatamente lo stato di stallo del partito, il vuoto di direzione politica, l’assenza di discussione, di cui è segno tangibile, ad oltre un mese dal Congresso, la mancata convocazione del CPN, oggi riunito su altri pur importanti argomenti: occorre, in via prioritaria, dare una linea politica al partito che gli consenta di essere catalizzatore di un ampio movimento contro il riarmo
C’è la necessità assoluta di rivalutare le analisi contenute nei documenti congressuali, alla luce delle novità legate al nuovo corso Usa e dell’accelerazione guerrafondaia in Europa, al fine di mettere il partito tutto nella condizione di sviluppare una forte iniziativa autonoma e di svolgere un ruolo di direzione nella costruzione di iniziative unitarie.
C’è bisogno di discutere e decidere in modo collegiale, il miglior modo per far vivere concretamente l’unità del partito e dare continuità alla positiva partecipazione espressa dalle compagne e dai compagni nei circoli e nelle federazioni durante il percorso congressuale.
La manifestazione di piazza Barberini del 15 marzo ha registrato la correttezza di mettere al centro della nostra iniziativa il chiaro ripudio della guerra, con la possibilità di svolgere una funzione di orientamento positivo per le classi lavoratrici e antifasciste, in netto contrasto con posizioni sbagliate quale, ad esempio, quella del PD, che individua nella “difesa europea” l’alternativa alla corsa al riarmo della Commissione Europea, alle cui scelte non si oppone.
Mentre a Piazza del Popolo il PD e tutto il csx liberista, si riunivano per sostenere l'Europa bellicista della Von Der Leyen, le organizzazioni della sinistra anticapitalista (Prc, PaP, PCI, Sa, FGC, il sindacalismo di base, parecchi rappresentanti di associazioni e movimenti nazionali l’Arci di Roma oltre a molti militanti della Cgil e dell’Anpi, come testimoniato dall’importante appello lanciato da molte/i nostre/i compagne e compagni e firmato da più di 2200 iscritti di base dell’Anpi, ed altri ancora) si trovavano a Piazza Barberini per dire no alla guerra, all'invio delle armi, all'esercito europeo...
In un’ottica di comune visione di pace, di netta avversità all’aumento delle spese militari, All’ esercito europeo e di difesa dello stato sociale, Dobbiamo lavorare da subito per la costruzione di una grande manifestazione nazionale. Questa convergenza su posizioni chiare e corrette può rafforzare il confronto con soggettività che hanno operato scelte autonomamente diverse, quale ad esempio il movimento 5S, che ha indetto una manifestazione nazionale il 5 aprile prossimo: se i 5S manterranno la prevista manifestazione su una chiara posizione contraria al riarmo europeo e alla guerra noi ci saremo con la nostra autonomia e la nostra proposta politica.

Al tempo stesso, la militarizzazione del Paese e la presenza di basi USA o NATO in diverse regioni offrono importanti ambiti di convergenza con soggetti politici, sindacali, movimenti che si oppongono al riarmo e alla guerra, senza se e senza ma.
Ciò rende concreta la possibilità di ampliare un fronte comune contro il riarmo e la guerra e per l’aumento delle spese sociali e, al contempo, richiede che il Prc esprima una proposta politica coerente con il movimento, per aggregare tutto l’arco delle forze politiche, sociali e culturali alternativo a chi vuole il riarmo europeo e l'esercito europeo
L’avvicinarsi del 7 aprile, Giornata mondiale della Salute, può essere l’occasione per rilanciare la nostra azione a difesa della sanità pubblica, contrastando le scelte privatizzatrici e aziendalistiche portate avanti anche da Regioni ed Enti locali in cui il centrosinistra governa: in questo senso è nostro compito prioritario collegare i temi sociali e lavorativi a quelli contro la guerra e sviluppare una linea di massa
L’ opposizione alla riscrittura della storia e recupero di una nostra narrazione delle ragioni fondative del movimento operaio, antifasciste, antimilitariste, antimperialiste deve collegarsi, nella pratica con la campagna referendaria e la lotta all’autonomia differenziata, che possono essere occasioni per la costruzione di ampi schieramenti unitari, esprimere il nostro punto di vista autonomo e valorizzare il lavoro da noi ampiamente svolto sui temi sociali, i diritti e i salari e nella difesa della Costituzione nata dalla Resistenza.

È necessario estendere la discussione a tutto il partito, con la convocazione di Comitati Politici Federali, in cui precisare le nostre proposte, la connessone tra riarmo-politiche di guerra, anche quando travestite da “difesa europea”, e i tagli alle spese sociali e ai salari, con l’aumento del debito, il ritorno dell’inflazione e l’aumento del costo della vita
Per questi motivi, il Comitato Politico Nazionale va convocato in tempi immediati, per consentire una discussione approfondita e riprendere un percorso di iniziativa attiva, condivisa ed efficace che possa essere di riferimento per i territori dove dobbiamo aumentare l’efficacia del nostro lavoro politico.

Alessandri, Allocati, Arricale, Baggi, Becchis, Bertini, Boscaino, Bruno, Candido, Capelli, Cesani, Cesaria, Chiaretto, Ciao, Colombo, Ciccarelli, Coin, Consolo, corbo, Cucchiarini, De Marco, Ferrari, Ferrero, Fraleone, Francescatti, Galletta, Gandini, Grasselli, Guerra, Locatelli, Lorusso, Macario, Mainardi, Martinelli, Marzocchi, Meloni, Modolo, Musumeci, Palagi, Palandri, Patta, Perini, Pezzella, Piazza, Piazzi, Poguisch, Ravazzi, Sardone, Satalino, Sgherri, Soriani, Stocchetti, Strambi, Suella, Ticca, Vangieri, Villani, Vittore.

 

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