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CPN 3 marzo 2024

Alberto Deambrogio

Intervengo quando ormai gli elementi critici di oggi sono già stati messi a punto da tante compagne e compagni. Voglio dunque concentrarmi su tre aspetti specifici.
Il primo. La discussione fra noi, anche la più aspra, non deve mai essere ricompresa sotto le categorie del chiacchiericcio inutile o, peggio, essere rubricata come dileggio o opera di mestatori e armeggioni. Lo dico qui, nella nostra massima assise comune, deve valere per oggi, ma deve saper ricomprendere anche tutte le discussioni sviluppate nelle chat: i nodi su cui ci cimentiamo sono politici e non di altra natura. Non deve e non può passare l'idea che la critica, anche aspra, sia immediatamente scadimento vergognoso della discussione. Attenzione a tutto questo: siamo di fronte a noi stess3, alla nostra alterità culturale, politica, morale, cerchiamo di salvaguardarla in tutti i tornanti.
Il secondo. La democrazia e la sua espressione non formale al nostro interno sono un problema di prima grandezza. CpN convocati a distanza di mesi l'uno dall'altro, decisioni prese a parole e non praticate, scelte fatte sopra la nostra testa a poche ore dalle nostre assise…si potrebbe continuare. Il punto politico critico ineludibile è: la democrazia sostanziale nel nostro Partito è diventata un orpello? Credo che un partito comunista, che non è una istituzione statale, abbia il compito di far funzionare tutti gli spazi democratici oltre lo stretto formalismo. Noi viviamo, insomma, se sappiamo alimentare costantemente, discussione, informazione, orientamento consapevole delle compagne e dei compagni. Se ci fosse stata più attenzione a queste ultime cose, forse oggi non saremmo a questo punto di difficoltà.
Il terzo. Ci troviamo di fronte a un cambio di linea politica ormai dichiarato da più interventi. Di fronte a un rinascente pericolo di affermazione e stabilizzazione di formazioni di destra, di stampo fascista, occorrerebbe collocare il PRC dentro una logica frontista che contrasti tutto questo. Si tratta di un problema di prima grandezza, ineludibile, sicuramente in grado di innervare la stagione congressuale. Ho come l'impressione che questa ricollocazione nell'alveo di centro sinistra non sia in grado di fare i conti con molte questioni, come ad esempio le responsabilità sociali e politiche delle forze con cui dovremo creare il fronte nella creazione delle condizioni materiali in cui la destra si è affermata. Ne discuteremo. La cosa grave, però, è che questo sostanziale mutamento di linea è già stato portato avanti da tempo e ha finito per danneggiare i nostri progetti in campo a partire da UP e quindi dall'ipotesi di costruire una alternativa di sinistra.

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