Partecipa e contribuisci all'attività di Rifondazione Comunista con 10 euro al mese. Compila questo modulo SEPA/RID online. Grazie

CPN 3 marzo 2024

Dichiarazione di non partecipazione al voto al cpn del 3 marzo 2024

Nei mesi scorsi abbiamo espresso più volte l'obiettivo di costruire una ampia lista unitaria per la pace e contro le politiche liberiste, in cui fosse coinvolta e partecipasse tutta UP, in un contesto di rafforzamento e rilancio del progetto politico di Rifondazione Comunista.
Oggi, a distanza di una settimana dall'inizio della raccolta di firme per la presentazione della lista Pace terra e dignità - di cui non conosciamo la composizione - ci troviamo in una situazione assai diversa. Non è nata alcuna lista unitaria ma semplicemente Rifondazione è entrata nella lista promossa e gestita da Santoro. Unione Popolare è divisa sulla partecipazione alla lista medesima e rischia un processo di disgregazione. Il nostro partito, organismi dirigenti compresi, ha assistito passivamente a questa dinamica gestita in modo verticistico, è disorientato e vive una profonda crisi politica.
Il mancato raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo dati non è frutto del caso, ma degli errori politici che sono stati compiuti dal nostro partito a partire dal suo segretario.

Di fronte alla proposta di Santoro e La Valle, invece di lavorare per la convergenza tra questa, Unione Popolare e il complesso delle soggettività che si muovono contro la guerra e il liberismo, è stata fatta la scelta di entrare direttamente nella lista Santoro portando in dote il simbolo della sinistra europea e quindi la possibilità, allora non in discussione, di non dover raccogliere le firme.
Questa scelta errata ha fatto sì che Santoro abbia data per acquisita la presenza di Rifondazione e non si sia mai sentito nella necessità di avviare un serio percorso di confronto con Unione Popolare nel quale operare le opportune mediazioni sia sul piano programmatico che sul piano della gestione partecipata della lista. In questi mesi infatti UP non è mai stata considerata un vero interlocutore con cui costruire un progetto comune ma nemmeno Rifondazione ha giocato un qualche ruolo di rilievo: ci troviamo un programma pervenuto tre giorni fa nella cui stesura il partito non è stato mai coinvolto, con nome e simbolo presentati all'esterno senza alcuna titolarità di Rifondazione e di Up, senza aver mai discusso delle forme della sua gestione, una lista in cui in tutta evidenza noi giochiamo il ruolo degli ospiti buoni per la raccolta delle firme il cui avvio abbiamo appreso dalla stampa.

La nostra scelta politica di entrare direttamente nella lista Santoro invece di sviluppare il nostro ruolo unitario di sintesi tra posizioni diverse, di fare colla come abbiamo detto al Congresso, è stata la causa principale della mancata costruzione di una lista unitaria, della sua qualificazione programmatica e politica ed ha quindi alimentato le divisioni dentro Unione Popolare favorendone la crisi. Una situazione negativa alimentata anche dalla scelta del segretario di non discutere ed emendare la bozza di statuto di Up, interrompendo il percorso costituente da noi avviato e unitariamente deciso nel CPN del giugno 2023. Il tutto mentre la vita democratica interna al partito è stata sospesa arrivando in questa fase cruciale a non convocare il Cpn per 4 mesi, dal 14 ottobre al 10 febbraio ed a farlo solo dopo la raccolta di firme di un terzo dei membri del CPN. Ora chiediamo che il gruppo di lavoro sullo statuto deciso dal Cpn di febbraio venga costituito e messo rapidamente nella condizione di elaborare una proposta.

Oggi ci troviamo dinnanzi ad un risultato non positivo, facilmente evitabile, che per le rotture che determina a sinistra pone anche le condizioni per un negativo cambio di linea politica, in cui la costruzione del polo della sinistra di alternativa deciso all'unanimità dal Congresso viene nei fatti abbandonata.

In questa situazione, dopo avere in tutti questi mesi indicato un diverso percorso politico che non si è voluto seguire, nel ribadire il nostro pieno impegno all'applicazione delle decisioni che il partito ha preso e prenderà, ci sottraiamo alla logica del prendere o lasciare che oggi viene imposta a questo CPN.

Per tutto quanto esposto

auspichiamo che la proposta avanzata da Luigi De Magistris di riaprire il confronto con Santoro abbia buon esito modificando nella direzione da noi auspicata la situazione odierna,

riteniamo necessario che Unione Popolare rilanci la sua attività a partire dalla partecipazione con il proprio simbolo alle prossime elezioni amministrative,

consideriamo indispensabile riattivare la vita democratica del partito quale condizione per il suo necessario rilancio

e non partecipiamo al voto su una conclusione che poteva e doveva avere un esito diverso.

Valeria Allocati, Elena Anelli, Milena Angiletti, Fabrizio Baggi, Francesca Berardi, Marina Boscaino, Giovanna Capelli, Irene Castellani ,Silvana Cesani, Nicola Candido, Nicola Cesaria, Marisa Chiaretta, Marco Consolo, Mimmo Cosentino, Luisa Colombo, Fiorenzo Fasoli, Eliana Ferrari, Paolo Ferrero, Giovanni Ferretti, Loredana Fraleone, Alessio Giaccone, Tonia Guerra, Enrico Lai, Ezio Locatelli, Roberta Leoni, Franceco Macario, Nando Mainardi, Maura Mauri, Vito Meloni, Pierluigi Mulliri, Monica Nardi, Dmitrij Palagi, Giuseppe Palomba, Giuliano Pantano, Nello Patta, Cadigia Perini, Ugo Pierallini, Tania Poguisch, Rosella Satalino, Pino Scarpelli, Monica Sgherri, Stefania Soriani, Umberto Spallotta, Giulio Strambi, Giovanna Ticca, Andrea Viani.

chiudi - stampa