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CPN 14 e 15 ottobre 2023
Intervento Mirna Testi
Condivido, nel suo insieme, la relazione di Acerbo. Ho sentito in diversi interventi parlare della necessita' di unita' anche da quella parte del partito che da due anni, dall'ultimo congresso, che era unitario, ha dichiarato guerra al segretario a prescindere, dato che non c'era ancora UP su cui dividersi, era in uno stato molto embrionale, ma da allora ogni direzione e ogni cpn l'offensiva e' stata costante.
Anche l'ultimo episodio non parla la lingua dell'unita'.
Vi e' stata la festa nazionale a Bologna, un ringraziamento ad Acerbo e a chi ha collaborato con lui per l'ottima organizzazione politica, una 4 giorni di iniziative, dibattiti, la stampa e il tg3 regionale ci hanno dedicato spazi.
Questo successo ha dimostrato che il partito, se facesse politica sempre, potrebbe avere ancora un ruolo in questo Paese.
Ma si preferisce altro dato che l'ultimo giorno e' arrivata la "mazzata" con l'invio del documento, firmato dai 25, mandato anche al coordinamento di up, magari per comunicare la sintonia totale con Pap e prima di presentarlo in direzione nazionale, già convocata per il 28 settembre, un comportamento irrispettoso verso il partito senza precedenti.
Quando si accusa il segretario e non solo di mancanza di democrazia bisognerebbe avere l'onestà di guardare prima a se stessi, pratica assente.
Il comportamento di questa parte del partito, capeggiata da Ferrerò, mette in evidenza la condivisione con Pap sulla costruzione di un piccolo partito, autoreferenziale, chiuso in se stesso e magari riuscire ad arrivare al superamento de PRC.
C'e' un problema, pero', e cioe' che UP è ferma al palo.
Tutte quelle adesioni esterne non ci sono e difficilmente ci saranno dopo l'entrata in campo del progetto La Valle-Santoro.
Ed è ovvio che davanti ad un piccolo partito chiuso, che non ha nessuna possibilita' di incidere nel tessuto sociale e politico del Paese e dall'altra parte un soggetto molto vasto che va dai cattolici alla sinistra radicale, il cui tema e' anche quello della pace, contro l'invio di armi che alimentano la guerra e tolgono risorse alle politiche sociali, che ha la possibilita' di eleggere e portare nel parlamento europeo questo punto di vista, c'e n'e' bisogno.
Mettera' in difficolta' i partiti non solo di governo ma anche di opposizione, con un PD messo davanti alle proprie contraddizioni.
Un elettore chi scegliera'? La risposta è ovvia.
Chiedo come si può pensare di rinunciare a questa opportunita', come ci giustifichiamo davanti agli elettori, quale risposta diamo in un momento in cui l'UE prende posizioni di destra perche' si è spostata a destra-destra a prescindere dal colore dei governi.
E non dite che non e' così, dichiarate che vogliamo starci, vogliamo confrontarci, no, il documento dei 25 parla chiaro, non solo, ho letto il materiale uscito dal coordinamento di Pap e si evince chiaramente che c'è la volonta' che UP si presenti da sola alle europee.
Il motivo e' il terrore che Up venga fagocitata nella lista La Valle-Santoro e quindi venga spazzata via.
Se UP non riesce a decollare la causa non e' la nuova lista, né di chi all'interno del partito non vede con simpatia Up.
Io sono una di quelli, ma con tanti altri ci siamo adeguati.
Nella mia federazione, di Ravenna, noi come gruppo dirigente e non solo collaboriamo con Pap, abbiamo fatto diverse iniziative, da mercoledì ne iniziamo un'altra serie, anche con la collaborazione di altre forze, siamo la federazione più attiva insieme a quella di Bologna dell'Emilia Romagna.
Quindi e' un'accusa che rimando al mittente.
La responsabilita' è solo vostra e di Pap che avete voluto un soggetto chiuso, un soggetto che al suo interno vi è disaccordo su questioni basilari, es: rapporto con le organizzazioni di massa, mai chiarite e risolte, una forza che si accontenta anche dell'1%, l'importante è non farsi contaminare.
Viviamo in un Paese culturalmente "fascistoide" da 30anni,conseguenza oggi governato dai fascisti, ritengo necessario il bisogno di un soggetto vasto, aperto, che dialoga, che sta dentro la scena politica.
Detto questo noi siamo un partito comunista, spesso ce lo dimentichiamo, e come tale abbiamo l'esigenza, sempre, di avere e mantenere una nostra autonomia, forte.
I comunisti hanno un compito, specialmente quando la fase storica si presenta difficile.
Cioè quello di seminare, sono 20 anni che non buttiamo un seme, perché le future generazioni possano raccogliere i frutti, possano avere gli strumenti necessari per ricostruire le condizioni per la trasformazione.
Questo non si deve dimenticare mai, se siamo ancora comunisti e non solo sulla carta. Grazie