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CPN 14 e 15 ottobre 2023
Intervento Paolo Ferrero
Sono molto d’accordo sulla necessità di abbassare i toni nel dibattito interno così come sarebbe necessario evitare le caricature delle posizioni altrui, le bugie, i teoremi. L’unico modo positivo per affrontare le differenze politiche è quello di aumentare la discussione e la trasparenza della stessa: occorre rispettare la democrazia, riunire i gruppi dirigenti regolarmente e - sulla questione delle europee - consultare il partito che non può essere trasformato in uno spettatore passivo.
Nel merito:
A) La lista unitaria contro la guerra che dobbiamo fare per le europee deve essere qualificata sia sui contenuti che nel modo di costruirsi ed è sbagliato assumere una postura acritica e gregaria rispetto alle decisioni di Santoro.
In primo luogo è necessario costruire una lista contro al guerra e contro il liberismo: Pace, lotta allo sfruttamento ed al patriarcato sono facce della stessa medaglia. Occorre intrecciare in modo chiaro il no alla guerra e il no alle politiche di austerità, bisogna parlare alla testa e alla pancia insieme, altrimenti si parla al “ceto medio riflessivo” ma non alla gente che non arriva a fine mese. Lenin ha fatto la rivoluzione in Russia su due parole d’ordine: la pace e la terra ai contadini. Non solo la pace, perché altrimenti non sarebbe mai riuscito a farla.
In secondo luogo non si può essere contro la guerra se non si è contro la NATO che oggi è lo strumento con cui gli USA difendono i propri privilegi portando la guerra contro il Sud del mondo. Uscire dalla Nato è la condizione per avere una politica europea . Senza la NATO non ci sarebbe alcun rischio di guerra mondiale e non ci sarebbero la maggior parte delle guerre. Non si può far finta di non saperlo.
In terzo luogo la lista deve essere espressione di una coalizione, di una alleanza, costruita attraverso il confronto, il dialogo: ci vuole un coordinamento tra tutte le forze interessate a costruire la lista. Dove si decide cosa fa la lista? Dobbiamo iscriverci all’associazione di Santoro per dire la nostra o Rifondazione Comunista e UP possono partecipare a pari dignità nella costruzione della lista? Non dobbiamo essere settari ma nemmeno subalterni!
B) Si dice che il sottoscritto, descritto come il servo scemo di Potere al Popolo, ponga come discriminante per partecipare alla lista l’adozione del simbolo di Unione Popolare. Falso! Io penso che sarebbe meglio fare una lista in cui ci sia il simbolo di UP perché darebbe continuità al nostro progetto politico e considero sbagliata la posizione del segretario che è contrario a mettere il nostro simbolo nella lista. Proporre non significa fare dei dictat, significa aprire una discussione tra pari, senza accettare e fare propri i dictat altrui.
C) Il progetto di Santoro non può sostituire Unione Popolare o peggio essere usato per distruggerla, come propone qualcuno. UP ha molti limiti ma è l’unica coalizione plurale che si ponga esplicitamente l’obiettivo di costruire una alternativa al PD. Occorre farla crescere: dobbiamo “fare colla”, sintesi, non cercare contrapposizioni. Dobbiamo portare tutta UP unita alle elezioni europee mentre la linea praticata dal segretario divide UP.
Riassumendo il problema politico è se lavoriamo per costruire una lista unitaria contro la guerra e il liberismo, con Santoro, ma in modo ampio e unitario, valorizzando UP, Rifondazione e tutte le aggregazioni collettive che ci sono oppure se facciamo gli ospiti nella lista Santoro e sfasciamo Unione Popolare privando Rifondazione della sua prospettiva politica. Su questo si dovrebbe discutere nel partito, in modo ampio e democratico.