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CPN 14 e 15 ottobre 2023

Intervento Fiorenzo Fasoli

Era ora che si arrivasse ad aprire una discussione profonda davanti alle questioni politiche che abbiamo davanti.

Il segretario, nella sua introduzione, ha richiamato la necessità di sviluppare il nostro ragionamento come un intellettuale collettivo.

Spero francamente che ce ne sia data la possibilità perchè, invece, nei mesi scorsi, in pratica c'è stata una sospensione dei gruppi dirigenti visto che per mesi non sono stati nemmeno convocati..

Nel nostro partito si sta prospettando una seria questione di democrazia visto che si procede come se gli organismi non ci fossero e che anche la Commissione di Garanzia, con i suoi pronunciamenti, diventa parte del problema.

Sono d'accordo di lavorare, per le elezioni europee, alla lista per la pace, ma il problema è come si sta in questo processo. Se siamo aggregati, subalterni o soggetto attivo con i nostri contenuti. Ed allora bisogna aprire il confronto all'interno di Rifondazione Comunista, ma anche dentro Unione popolare.

Anzi, credo che il nostro posto in questa occasione sia quello di partecipare al confronto proprio come Unione Popolare perchè il nostro compito, come ci è stato ricordato al congresso è quello di essere “colla”, di tenere assieme quanti possono essere interessati a creare il polo dell'alternativa contro la desta, ma anche contro il centrosinistra.

Più volte ho sentito richiamata la necessità di lavorare all'unità del partito.

La questione è importante, ma credo che l'unità si possa raggiungerea solo nella chiarezza del progetto politico. Se l'obiettivo è la costruzione di Unione Popolare è difficile lavorae all'unità con chi non condivide tale obiettivo o addirittura lo contrasta.

Siamo inoltre impegnati nella raccolta delle firme per il salario minimo.

L'ultima volta che si è affrontata la questione si era registrato un certo ritardo nel numero delle firme raccolte, tanto che erano stati rivisti gli obiettivi assegnati alle varie realtà per garantire il positivo esito dell'operazione. Siamo ormai ad un mese dalla conclusione della campagna, ma nella lunga relazione del segretario non ne ho sentito nemmeno un cenno.

Mi aspettavo indicazioni per capire se il ritardo registrato è stato in qualche modo recuperato. Mi pare di poter registrare una qualche ripresa di attività nella raccolta delle firme, ma credo che fosse questa l'occasione per fare il punto della situazione per meglio orientarci nel tempo che ancora manca alla conclusione della campagna.

C'è poi un'altra questione aperta che, non mi pare, sia stata assunta dal partito con la dovuta chiarezza.

Mi riferisco alla raccolta di firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare per l'istituzione dell'omicidio sul lavoro.

L'incidenza degli incidenti mortali nei luoghi di lavoro ha raggiunto livelli esorbitanti, ma penso che senza un piano preciso, l'obiettivo delle firme necessarie per avviare l'iter parlamentare, rimarrà solo un miraggio ed ancora una volta il tema così drammatico rischia di essere declassato a scelta propagandistica, ma non terreno di battaglia politica.

Siamo poi dentro una crisi economica e sociale dagli aspetti sempre più duri e penalizzanti per i ceti meno abbienti.

C'è un'inflazione a doppia cifra senza alcuna protezione sociale, è in preparazione la finanziaria di fine anno e l'Europa richiama il ripristino dell'austerità neoliberista. C'è insomma una situazione in cui occorre rilanciare con forza la nostra azione di contrasto che ci ha sempre caratterizzato. E' necessario che ci facciamo sentire come sempre siamo stati capaci di fare.

Buon lavoro.

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