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CPN 14 e 15 ottobre 2023

Documento respinto

Aprire il confronto per dar vita ad una lista unitaria contro la guerra e il liberismo, rilanciare e rafforzare Rifondazione Comunista, costruire Unione Popolare

Vogliamo innanzitutto esprimere la nostra vicinanza e solidarietà alle sorelle ed ai fratelli palestinesi sottoposti da decenni alla barbarie inumana dell’apartheid dallo stato israeliano. La scelta di invadere militarmente Gaza rappresenta un intollerabile crimine contro l’umanità e l’unanime sostegno occidentale alla barbara azione del governo israeliano mostra fino in fondo il degrado morale, politico ed antropologico di quella che viene chiamata civiltà occidentale. Solo il riconoscimento di uno stato palestinese e il ritorno di Israele nei confini riconosciuti dall’ONU può permettere la costruzione della pace nell’area.
Salutiamo con grande soddisfazione la sentenza della Corte di Appello di Reggio Calabria che ha smontato il teorema accusatorio e denigratorio costruito contro Mimmo Lucano: la solidarietà non è un reato. A partire da questo risultato rilanciamo il nostro pieno sostegno e impegno per il rilancio, a Riace e altrove, dell’accoglienza solidale e dal basso.
Nel mondo la guerra è tornata ad essere una componente drammatica della nostra quotidianità, con il suo portato di sofferenza, odio e il proliferare di nuovi nazionalismi e razzismi. Le molte guerre in atto sono il segnale contraddittorio di sommovimenti profondi a livello mondiale, di crisi del potere unipolare degli USA. Le guerre oggi segnalano, in forma barbara, la difficoltà a definire un percorso positivo attraverso cui registrare un diverso equilibrio e costruire un nuovo sistema di relazioni a livello mondiale. L’individuazione di questo percorso positivo è la sfida a cui debbono saper rispondere i comunisti e le comuniste.

Siamo contro la guerra e per il cessate il fuoco immediato ovunque, ma dobbiamo collegare a questa parola d’ordine fondativa una proposta politica: il nostro compito è indicare una via di uscita umanamente sostenibile, una strada pacifica per trasformare radicalmente il mondo odierno, non per conservarlo. La guerra porta alla terza guerra mondiale. È necessario perseguire il superamento pacifico dell’unipolarismo statunitense al fine di aprire la strada alla trasformazione, costruendo dal basso un fronte mondiale che punti a rifondare un sistema di relazioni di scambio basate sulla cooperazione, sulla giustizia tra gli umani, sul rispetto della natura: un accumulo di forze tali da rimuovere le cause che portano sfruttamento, diseguaglianze, guerra.

Questa è la vera posta in gioco per una umanità oggi senza speranze, stretta tra il rischio dell’olocausto nucleare e la sparizione per crisi ambientale.

In questo quadro affermiamo con chiarezza che il principale ostacolo per la pace mondiale e per la costruzione di una giustizia planetaria è proprio l’occidente, che difende i suoi privilegi. Parimenti la NATO, nella sua nuova veste di alleanza per il dominio mondiale, è il principale strumento di distruzione e di morte presente oggi sul pianeta.

L’occidente è quindi il problema ed al suo interno le gerarchie sono in deciso aumento: gli USA hanno utilizzato la guerra per mettere in ginocchio il nostro continente e le classi dominanti europee hanno accettato questo declassamento scaricandone i costi sui propri popoli. Le folli politiche di austerità oggi riproposte in Europa con conseguenze sociali disastrose sono anche il frutto delle politiche di guerra in cui l’Unione Europea ha accettato un ruolo di protettorato statunitense.

In Italia l’adesione del governo fascio-leghista alle politiche di guerra e di austerità, intrecciate con l’autonomia differenziata, il presidenzialismo e le politiche discriminatorie, razziste e patriarcali, produrrà conseguenze ancor più drammatiche sui redditi dei ceti popolari, sul welfare e sul ruolo del pubblico, con l’aumento delle diseguaglianze, la desertificazione produttiva e sociale del Mezzogiorno e delle aree più deprivate, la torsione autoritaria dell’assetto costituzionale della Repubblica.
Di fronte a questa situazione allarmante è necessario il massimo impegno per un’opposizione forte e diffusa, a partire dalla Legge di Bilancio, una mobilitazione straordinaria.

Vogliamo quindi a mettere in discussione il ruolo imperialista del blocco di cui facciamo parte in funzione subalterna, mettere in discussioni il liberismo, difendere gli interessi delle classi popolari nel nostro paese e favorire i percorsi di liberazione che emergono nelle nostre società. Non è un compito facile ma è il nostro compito: non possiamo essere una sinistra interna al sistema occidentale e su questo modulare le nostre parole d’ordine. La costruzione di una sinistra in Italia e in Europa può darsi solo nella messa in discussione del polo imperialista statunitense e del ruolo che al suo interno è assegnato all’Europa.

Il nostro obiettivo è quindi la costruzione del soggetto dell’alternativa, sul piano sociale, politico e culturale nel nostro paese, ma collocato in una dimensione mondiale, non solo europea. Per questo è nato il progetto politico di Rifondazione Comunista, da riscoprire e rilanciare. Per questo Rifondazione Comunista è strutturalmente esterna ai principali poli politici che si muovono nell’ambito delle compatibilità politico militari dell’occidente. Non si tratta solo di rappresentare ma di costruire le condizioni per l’alternativa che non può essere perseguita all’interno dell’alternanza: per questo al No alla Nato si deve accompagnare il tema della disobbedienza ai trattati dell’Unione Europea e la proposta di costruire un’altra Europa. Non solo al suo interno ma verso il resto del mondo.

Rilanciare Rifondazione Comunista

Rifondazione Comunista sta vivendo una crisi: l’unità politica con cui avevamo concluso il congresso si è sfaldata e parimenti sono emerse pesanti divisioni nel gruppo dirigente. Per uscire da questa situazione il CPN considera necessario:

- Ricostruire la comunità politica di Rifondazione Comunista, il senso della comune appartenenza ad un progetto anche nella fase della più acuta dialettica. La festa nazionale di Bologna, così come la raccolta firme sulle proposte di legge di iniziativa popolare, sono successi resi possibili dal comune impegno di tutti i compagni e le compagne. Quello spirito deve caratterizzare la nostra vita interna tanto più quando siamo chiamati a dirimere nodi politici non semplici. Il CPN invita quindi tutti e tutte i/le dirigenti a garantire uno stile di confronto improntato al rispetto della diversità di opinioni e al rifiuto di atteggiamenti aggressivi e denigratori.

- Rilanciare la democrazia e il dibattito interno contrastando ogni forma di personalismo e presidenzialismo che non rispondono in nessun modo alla prospettiva della rifondazione comunista e alla necessità di una nostra crescita in quanto soggetto organizzato. Per affrontare le differenze occorre allargare la partecipazione, porre gli organismi dirigenti in condizione di funzionare come tali e favorire la discussione in tutto il partito. A tal fine riteniamo necessario che il CPN sia convocato con una maggiore frequenza – almeno ogni 2 mesi - e che sulla vicenda delle elezioni europee vi sia un coinvolgimento del corpo largo del partito. Pertanto Il CPN decide di dar vita ad una serie di attivi provinciali in cui la proposta politica che emergerà da questo CPN venga presentata e discussa.
- Perseguire il lavoro cominciato con la Conferenza di organizzazione, a partire dal tesseramento e dalla cura dei gruppi dirigenti sui territori e dalla costituzione dei dipartimenti e dei gruppi di lavoro tematici, non rinnovati o definiti, attraverso i quali si attiva e arricchisce l’elaborazione teorica e l’approfondimento politico, attraverso la valorizzazione di un sapere diffuso e delle esperienze territoriali.
- Rimettere al centro della nostra azione il tema del lavoro e la questione sociale. La legge di iniziativa popolare sul salario minimo segnala una grande domanda sociale a cui dobbiamo e possiamo far fronte. Occorre estendere e intensificare la raccolta di firme su tutto il territorio nazionale. Parimenti, il protagonismo e le iniziative dei Giovani Comunisti nelle contestazioni verso esponenti della destra mostrano un forte tratto espansivo della nostra azione. Il lavoro posto in essere in più di un territorio in difesa della sanità pubblica trova un grande riscontro popolare. Il movimento di opposizione al regionalismo differenziato, nel quale il partito è riconosciuto dal primo momento e molti compagni e compagne sono impegnati nei comitati territoriali, ha portato finalmente all’attenzione pubblica un tema centrale per il futuro del Paese. In altri termini, il lavoro di costruzione sociale non è privo di riscontri positivi. Al contrario è il miglior mezzo per far conoscere il nostro progetto politico e riconoscere la nostra utilità. La generalizzazione del lavoro sociale su tutti i territori – come Rifondazione Comunista e Unione popolare – deve diventare una priorità; allo stesso modo dobbiamo essere in grado di intessere relazioni, nelle lotte comuni con altre soggettività sociali e sindacali, mantenendo un profilo di autonomia di pensiero e di proposta, come avvenuto nella manifestazione nazionale del 7 ottobre scorso, nella quale ci siamo caratterizzati sui temi del salario sociale, contro il disegno Calderoli ed ogni autonomia differenziata, sia nella forma leghista che in quella del centro-sinistra.
- Su questa impostazione occorre riprendere in pieno l’indirizzo politico scaturito dal congresso operando per la costruzione di un polo politico dell’alternativa, evitando comportamenti ondivaghi.

Costruire Unione Popolare

Unione Popolare ha meritoriamente retto in questo anno e mezzo che ci separa dalle elezioni ma è oggi necessario uno scatto in avanti che lanci finalmente questo progetto in forma dispiegata ed ariosa. A tal fine Rifondazione si impegna ad operare in UP per favorire percorsi unitari e una maggiore sintesi, dinamizzare il lavoro politico, estendere l’organizzazione su tutto il territorio nazionale e rendere protagonista UP della costruzione di una lista alle elezioni europee contro la guerra e il liberismo. Parimenti occorre favorire lo sviluppo della capacità di Unione Popolare di costruire conflitto e opposizione sociale contro il governo delle destre e le politiche neoliberiste, a partire dalla costruzione dello sciopero generale nazionale. La raccolta di firme sulle leggi in d’iniziativa popolare costituisce un buon punto di partenza che deve essere generalizzato. L’alternativa non è solo un processo politico o elettorale: è necessario sviluppare il conflitto sociale ed un immaginario alternativo a quello dominante. Riteniamo questi obiettivi possibili e le differenze politiche interne ad UP fisiologiche in un processo costituente: La costruzione processuale di un polo per l’alternativa chiede confronto e dialogo e nessuna delle posizioni politiche presenti in UP deve andare persa. Anzi, si tratta di allargare UP e di coinvolgere il complesso delle forze che si muovono sul terreno dell’alternativa nel processo medesimo.
Oltre ad una necessaria dinamizzazione del lavoro del Coordinamento nazionale, occorre definire in tempi brevi regole che garantiscano un funzionamento snello, democratico e partecipato di UP, che far entrare aria nuova e dare vigore alla sua azione politica: attuare la regola del consenso governando collettivamente le differenze politiche e culturali evitando le rotture o l’immobilismo.
Rifondazione Comunista, ritiene quindi necessario – sulla base della scelta strategica di Unione Popolare di operare sul terreno dell’alternativa – arrivare rapidamente all’assemblea costituente in modo da porre in essere regole democratiche che permettano finalmente di far vivere questo spazio politico allargandolo ben al di là delle forze politiche costituenti. In questa prospettiva il CPN invita tutte e tutti gli iscritti a Rifondazione Comunista a registrarsi sulla piattaforma di UP in modo da poter partecipare a pieno titolo al percorso costituente.
In parallelo all’apertura del processo costituente UP deve affrontare da protagonista le elezioni europee e il CPN considera molto positivo il documento varato unitariamente dal Coordinamento nazionale che ne fissa i principi cardine di riferimento.

Aprire il confronto per dar vita ad una lista unitaria contro la guerra e il liberismo

Rifondazione Comunista considera necessario operare per costruire una lista unitaria contro la guerra e il liberismo con cui affrontare le prossime elezioni europee. Una proposta politica che parli al paese ed in cui il progetto politico di Unione Popolare sia presente a pieno titolo in forma riconoscibile e riconosciuta, secondo le forme indicate unitariamente dal coordinamento nazionale. Si tratta di costruire una lista unitaria contro ogni guerra e la NATO, per l’autodeterminazione dei popoli a partire da quelli palestinese e Kurdo, contro le politiche liberiste e monetariste della BCE, dell’Unione Europea e del governo, per un’alternativa politica, sociale e culturale allo stato di cose esistente. Nella crisi sociale gravissima in cui versa l’Italia, decisivo è il tratto sociale, l’intreccio tra il no alla guerra e il no alle politiche di austerità e liberiste, alla distruzione del welfare e del pubblico, alla precarietà del lavoro ed ai bassi salari. La pace e la giustizia sociale sono le due facce della stessa medaglia e sono costitutive della nostra proposta: una lista di scopo, una alleanza pacifista finalizzata a rafforzare nel Parlamento Europeo la voce della sinistra di alternativa, la voce di chi è contro la guerra e contro il liberismo. Una lista che si doti di un Coordinamento unitario e che per le sue caratteristiche inclusive eviti la proliferazione in Italia di liste indistinguibili sul piano dei contenuti.
Su questa base Rifondazione Comunista propone che Unione Popolare apra una interlocuzione unitaria con Michele Santoro, Raniero La Valle e gli altri soggetti interessati a questa prospettiva al fine di costruire insieme un percorso unitario, evitando ogni polarizzazione tra “prendere o lasciare” ed ogni inutile nervosismo. In particolare riteniamo necessario aprire un dialogo costruttivo sulla necessaria compresenza all’interno di una stessa lista unitaria di diversi progetti politici che legittimamente sono presenti e contribuiscono con pari dignità alla definizione del programma e del profilo politico della lista medesima. L’esigenza politica di costruire una lista unitaria contro la guerra e contro il liberismo, valorizzando e proseguendo il processo di costruzione di UP, è il nostro compito politico odierno.
Il CPN impegna tutto il gruppo dirigente e tutto il partito a svolgerlo senza subalternità e senza settarismo.
Il CPN impegna il partito ad un impegno straordinario nella mobilitazione contro il massacro in corso in queste ore del popolo palestinese e contro la guerra. Si tratta di una situazione di straordinaria barbarie che chiede una straordinaria e duratura risposta di mobilitazione finalizzata all’ottenimento di una soluzione politica. La lotta contro la finanziaria del governo Meloni dovrà partire proprio dalla denuncia di come il vertiginoso aumento delle spese militari vada a togliere risorse agli strati più poveri della popolazione ed a comprimere i loro diritti. La lotta contro ogni Autonomia Differenziata, contro la privatizzazione della Sanità, contro lo smantellamento progressivo della scuola della Costituzione, per una nuova scala mobile e contro il carovita debbono essere fortemente intrecciate alla mobilitazione contro la guerra e contro l’invio di armi, per la trattativa e il cessate il fuoco. A tal riguardo indichiamo le mobilitazioni del 21 ottobre a Pisa e del 4 novembre a Roma come giornate di mobilitazione nazionale.
Il C.P.N. impegna la segreteria a convocare per il prossimo mercoledì 18 ottobre un attivo straordinario delle e dei segretari regionali, provinciali e responsabili organizzazione per programmare – a meno di un mese dalla conclusione della campagna di raccolta firme sul salario minimo – l’impegno necessario per garantire il pieno successo della presentazione della Legge di iniziativa popolare. E’ infatti necessario un grande sforzo finale di tutto il partito.
ll CPN esprime il proprio apprezzamento per la candidatura alle elezioni suppletive della compagna Giovanna Capelli nel collegio senatoriale di Monza/ Brianza sotto il simbolo di Unione Popolare e per la presentazione delle liste di Unione Popolare nelle elezioni provinciali di Trento. Ringrazia i compagni e le compagne di questi territori ed i candidati e le candidate tutte per l’impegno corrisposto.

Infine ma non ultima per importanza, il CPN ringrazia tutte le compagne e i compagni che hanno concorso alla riuscita della Festa nazionale di Rifondazione Comunista. E’ stato uno sforzo corale che ha unito il partito ed ha visto – a cominciando da Bologna e dall’Emilia Romagna – la partecipazione di compagne e compagni da tutto il territorio nazionale, confermando le potenzialità e la vitalità della nostra comunità. Grazie grazie grazie.

Allocati, Angiletti, Baggi, Barbarossa, Bettarello, Boscaino, Candido, Capelli, Carroccia, Cesani, Cesaria, Chiaretta, Colombo, Cosentino, Deambrogio, Fasoli, Ferrari, Ferrero, Ferretti, Foresti, Fraleone, Ghidorzi, Grondona, Guerra, Lai, Leoni, Locatelli, Macario, Martinelli, Marzocchi, Meloni, Mulliri, Nardi, Palagi, Palomba, Pantano, Patta, Piazzi, Pouguish, Scarpelli, Sgherri, Soriani, Spallotta, Stocchetti, Strambi, Ticca, Viani, Villani, Voza.

v.3

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