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CPN 14 e 15 ottobre 2023
Intervento Giovanni Barbera
Sono fortemente preoccupato per il clima che si respira nel Partito. Stiamo assistendo da tempo a uno scontro interno che travalica ormai il livello nazionale per ripercuotersi anche sui singoli territori, con evidenti danni sull’attività del Partito. Il confronto tra di noi può anche essere aspro e serrato, ma affinché non sia distruttivo, deve sempre avvenire all’interno di quella cornice di regole condivise che fa di noi una comunità. Per questo motivo, va stigmatizzata la vicenda che ha visto recentemente alcuni autorevoli dirigenti del nostro partito diffondere all’esterno del nostro partito, prima ancora che venisse formalizzato, un documento politico elaborato per il voto della Direzione nazionale, nell’increscioso tentativo di cercare inappropriate sponde all’interno di altre organizzazioni politiche di UP e di delegittimare il nostro segretario nazionale.
Rispetto ai temi oggetto del dibattito, trovo invece sconcertante che una parte del gruppo dirigente nazionale continui a rimuovere il tema della costruzione di un’opposizione di massa nel Paese. Obiettivo per il quale è necessario mettere in campo un insieme di forze molto più ampio di quello che abbiamo fatto finora con UP. Per questo motivo credo che la partecipazione al progetto lanciato da La Valle e Santoro per la costruzione di una lista pacifista alle prossime elezioni europee vada perseguito con determinazione e da protagonisti. Anche perché tale progetto è perfettamente in linea con il mandato congressuale che ci vincola alla costruzione di un polo dell’alternativa che non può certo essere rappresentato da UP, viste le sue evidenti difficoltà nel diventare, a distanza di oltre un anno dalla sua fondazione, un elemento di aggregazione.
Pertanto, trovo sbagliate le argomentazioni di chi continua a contrapporre UP al progetto della lista pacifista sulla base di pretestuosi pregiudizi politici che dimostrano come nel nostro partito ci siano dirigenti più interessati a utilizzare UP per superare e liquidare il Prc, nel tentativo di costruire un nuovo micro soggetto politico, che non alla prospettiva della costruzione di un polo dell’alternativa, in grado di svolgere un ruolo di opposizione di massa nel Paese. Non si spiega altrimenti il tentativo di ostacolare, con argomentazioni del tutto risibili, come quella della presenza del simbolo di UP nel logo della lista elettorale, il progetto della costruzione della lista pacifista alle prossime europee. Così come è altrettanto pretestuoso cercare di sminuire tale progetto, accreditando l’idea che tale lista possa rappresentare per sua natura solo una mera alleanza di scopo, finalizzata a giocare un ruolo solo per le elezioni europee. In realtà, tale lista può rappresentare la base di quel polo dell’alternativa da costruire. Ciò richiede, ovviamente, un investimento politico da parte del nostro Partito affinché il progetto della lista, partendo dalla questione della Pace, sia in grado di arricchirsi anche di contenuti sociali.