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CPN 10, 11 giugno 2023
Intervento di Roberto Musacchio
Mi colloco nel solco della relazione di Acerbo che condivido e definirei di indicazioni programmatiche riflettute.
Prima però vorrei socializzare la grande e positiva impressione che mi ha fatto la nuova serie di Zerocalcare, Questo mondo non mi renderà cattivo. Certo stiamo su Netflix e lui stesso riflette sul mezzo che lo ospita. Ma la sua connessione sentimentale, politica e artistica è con quella periferia romana dove effettivamente vive. Antifascismo militante, lettura dei processi sociali e di potere. Qualcosa che fa pensare che ancora esistiamo come mondo possibile.
Vengo agli appuntamenti promossi da Transform dal 14 al 18. Transform è il centro studi del partito della sinistra europea. Insieme al gruppo parlamentare europeo è tra le cose per me migliori che abbiamo fatto. Confesso che soffro molto per le troppe volte che non eleggendo dall'Italia al Parlamento Europeo non contribuiamo su questo piano decisivo per l'alternativa in Europa. E voglio anche dire che guardare ai modi con cui altre forze analoghe alla nostra affrontano i loro problemi forse può aiutarci a non esasperare i nostri.
Il 14 affronteremo i temi della pace, delle lotte, delle destre e delle sinistre in Italia e in Europa. Abbiamo invitato tutte le forze pacifiste italiane. La mia convinzione è che l'UE non sia solo trascinata in guerra dalla NATO ma che punti essa stessa al conflitto con la Russia. Così come penso che nel contesto di Maastricht sia quasi impossibile vincere socialmente e politicamente. Ora poi le destre radicali stanno prendendo in mano la UE. Nelle sinistre europee c'è, dopo la fase più "populista" una ripresa di centralità della politica, di spinta unitaria e di identità per non farsi travolgere. Per me eleggere alle europee è una sorta di dovere.
Dal 16 ci sarà poi Future factory, una sorta di social forum con la partecipazione di movimenti e intellettuali europei.
Il 27 luglio il comitato per il centenario di Lucio Libertini organizza una giornata dedicata ad uno dei nostri fondatori. La mattina in Parlamento e il pomeriggio alle fondazione Basso. Di Libertini, oltre le prerogative di militante per il socialismo che univa rapporto di massa, presenza istituzionale e competenze, voglio ricordare ciò che diceva all'inizio della nostra Storia, che dobbiamo aspirare ad essere un partito di almeno il dieci per cento perché sotto quel livello non si è realmente un partito.
Da ultimo a proposito di Unione Popolare che dobbiamo saper costruire voglio citare l'esperienza della recente manifestazione per il reddito quando abbiamo molto discusso in UP sulla adesione vista la presenza dei Cinquestelle e, forse, del PD. Alla prova dei fatti in piazza di Cinquestelle c'era un parlamentare, del PD manco quello. C'era Rifondazione con lo striscione di Unione Popolare. Ecco, io credo che anche per fare UP c'è bisogno della nostra cultura politica.