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CPN 10, 11 giugno 2023

Intervento di Paolo Ferrero

Innanzitutto voglio sottolineare l’importanza della campagna di massa sul salario minimo che deve diventare parte integrante del processo costituente di Unione Popolare.

Sarebbe utile presentare anche una proposta di legge popolare sulla scala mobile.

Abbiamo invece un deficit di riflessione e iniziativa sulla guerra nonostante la sua centralità e i rischi di terza guerra mondiale. Chiedo che vengano fatte riunioni degli organismi dirigenti apposite per analizzare cosa sta succedendo e per discutere della proposta politica. Infatti la maggioranza della popolazione italiana è contro la guerra come lo è il Papa e noi continuiamo come se nulla fosse, non ragioniamo su come utilizzare questa potenzialità per costruire il terzo polo sul piano politico.

Eppure, il salario come la pace sono decisivi per costruire a livello di massa un profilo politico del terzo polo, alternativo a centro destra e centro sinistra, che non sia settario ma sia percepito come utile e necessario per il paese.

Riguardo al nostro interno, penso che rispetto alla linea che ci eravamo dati al Congresso nei rapporti con il centro sinistra, si fanno pasticci negli enti locali con la compiacenza del centro. Questo, nella debolezza che abbiamo oggi, crea nel partito una situazione di confusione che mina alle basi il nostro progetto politico.

Non a caso i progetti politici che oggi si vedono bene sono da un lato Sinistra Italiana che ha un impianto chiaro di sinistra del centro sinistra e dall’altra PAP che ha una opposizione di tipo settario a centro destra e centro sinistra. Ma Rifondazione è un’altra cosa e come gruppo dirigente dovremmo ragionare a fondo di come si costruisce la nostra prospettiva perché altrimenti finisce che facciamo gli accordi qui e lì dove capita, e i compagni non sanno più dove si va. Su questo c’è un mio esplicito dissenso politico perché questi nodi non vengono affrontati e parallelamente si fanno sbavature continue nel rapporto con il centro sinistra, producendo disorientamento proprio tra i nostri.

Di questa critica politica e vorrei poterne discutere politicamente; o sono diventato un assassino e un barbablù perché dico queste cose? Mi è capitato di sentirmi dire che mangiavo i bambini, che ero per i gulag, per la sostituzione etnica, e adesso, dentro il mio partito, devo sentirmi dire che sono uno che fa le faide, un mafioso che fa il complotto? Ma basta! Smettiamo di usare dentro il partito argomenti che vengono usati nella società per spaventare la gente e costruire consenso attraverso la paura. Discutiamo, come deve fare un gruppo dirigente! Addirittura oggi ho sentito dire che è strumentale il modo in cui si discute perché ogni tanto si presentano documenti alternativi e ogni tanto no. Cosa dovrei fare? Votare contro le cose su cui sono d’accordo? Io quando c’è una cosa su cui non sono d’accordo intervengo e lo dico.

Il nodo politico è che abbiamo fatto un congresso unitario su una linea e questa non viene seguita dal segretario che ha aggregato attorno a se un gruppo che sta insieme proprio perché può praticare altre linee politiche. Compreso il fatto che approviamo i documenti a favore di UP e qualche compagno della segretaria li vota ma dice esplicitamente che UP è un ostacolo per il nostro progetto politico. Questa situazione è da superare perché altrimenti fa danni profondi al partito.

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