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CPN 10, 11 giugno 2023

Intervento di Giovanna Capelli

Ho ascoltato con molta attenzione la relazione del Segretario ,molto lunga ed articolata e mi trovo nella contraddizione di concordare con lui su quasi tutti i punti che ha affrontato e di non considerare rilevanti quelli su cui ho una valutazione diversa dalla sua ,ma la sua relazione non ci fa fare alcun passo avanti perché non prende di petto i problemi che bloccano il Partito ed oggi essere bloccati equivale a star fuori dalla politica reale. Questa situazione è insopportabile per un corpo di attivisti e attivisti oserei dire eroico, in grado ancora di recuperare tessere e di fare iniziativa politica quotidiana ma assolutamente impreparato per mancanza di direzione politica ad affrontare la fase futura perché ambigua e ondivaga è la sua linea politica e anche la idea stessa della Rifondazione sembra una ridondanza nominale o un sogno del passato infranto.

L'ultimo congresso sembrava voler produrre attraverso l'unità del gruppo dirigente una ricerca rinnovata di coerenza fra il dire e il fare, di precisazione e attuazione del nostro progetto che è la costruzione di un polo alternativo.
Siamo arretrati dal Congresso. La difficoltà che abbiamo avuto nel dibattito interno nazionale sulla Lombardia e il Lazio a presentarci alle regionali come UP ,quello che è successo in Friuli , il fatto che nella Federazione di Milano in Comitato Federale non si sia spesa una parola per Cinisello dove siamo andati con la coalizione di centrosinistra denota una grande confusione, una incertezza che non può essere scambiata per ritrovata duttilità tattica,ma è una linea bifronte e quindi lenta,pesante ed inefficace.

È così che svanisce il perché della utilità e necessità di Rifondazione che non è data spontaneamente nel quadro politico ,ma è frutto di una soggettività forte e di un progetto chiaro e definito. Ora più che mai è necessaria questa chiarezza perché la costruzione dell'alternativa è più difficile e complicata in questa fase in cui in Europa soffia un vento di destra e continua la guerra e dovremo misurarci con la costruzione della opposizione al governo delle destre e la aggregazione del fronte contro la guerra e scegliere quale è l'elemento ordinatore delle nostre priorità.

Ora per fortuna abbiamo un punto di riferimento per il Prc e per UP,che è la campagna sul reddito minimo, che lancia UP prima di regole e statuto e la presenta ai lavoratori e alle lavoratrici .Ma dobbiamo costruire con forza e rapidità la nostra iniziativa contro la guerra per trasformare in coscienza politica la contrarietà alla guerra che ancora esprime il popolo italiano, malgrado l'informazione filoatlantica e la voglia di elmetto della sua rappresentanza politica.

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