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CPN 10-12 marzo 2023
Intervento di Gianluigi Pegolo
Condivido la relazione del segretario. In particolare va valorizzata la scelta di porsi – finalmente – come partito in una prospettiva unitaria ed egemonica, rifuggendo ogni tentazione settaria e isolazionistica. Per questo condivido il giudizio sulle recenti elezioni regionali, laddove si rileva l’errore politico evidente compiuto dalla segreteria regionale del Lazio nel praticare una linea di sudditanza alle posizioni di Pap che ci ha condotto a un isolamento politico tale da farci perdere più dei due terzi dei voti ottenuti come Unione Popolare alle elezioni politiche.
Non solo, credo anche che le dichiarazioni rese nei confronti della nomina della Schlein a segretaria del PD siano di puro buon senso. Di fronte alla sconfitta dell’apparato del PD che preferiva Bonaccini e al fatto evidente che una parte di cittadini di sinistra (anche nostri compagni) hanno partecipato alle primarie, anziché assumere una posizione altezzosa di giudizio aprioristico sulla Schlein, è corretto lanciarle una sfida perché nelle scelte concrete si misuri effettivamente la volontà di cambiamento dichiarata. Su questi aspetti mi pare che le accuse rivolte al segretario non siano assolutamente condivisibili. Ciò che tuttavia stupisce di più è quest’attacco del tutto strumentale e chiaramente preordinato alla proposta di assetto organizzativo di UP che il segretario ha presentato.
Si vorrebbe far credere che questa proposta minaccia l’autonomia del partito perché afferma che gli organismi dirigenti di UP saranno eletti con la partecipazione individuale dei nostri iscritti nelle assemblee locali e aderendo poi sempre individualmente alla piattaforma digitale. In contrapposizione si avanza la proposta dell’adesione automatica di tutti gli iscritti del partito a UP per dimostrare che si ha a cuore la difesa della nostra comunità. Si tratta di una mistificazione. Il segretario non ha mai fatto riferimento a un tesseramento a UP dei compagni già iscritti al PRC. Ha semplicemente rilevato che gli iscritti al PRC per partecipare alle assemblee decisionali di UP dovranno, di fatto, essere registrati, ma questo è ovvio.
Come si potrebbe altrimenti accertare che sono effettivamente iscritti al partito e in quanto tali in diritto di votare? Dovranno quindi presentare la tessera ed essere validati. Chi sostiene che l’adesione deve essere collettiva e non individuale opera consapevolmente una falsificazione perché nella pratica il diritto a votare sarà garantito a tutti i nostri iscritti, ma la partecipazione per votare dovrà essere certificata individualmente. Da qui non si scappa. E chi oggi critica, nelle riunioni organizzative di UP, non ha mai contestato questo principio. Perché oggi viene allora surrettiziamente introdotto l’argomento falso che vi sarebbe un doppio tesseramento a UP? Perché si parla di versare un contributo al momento della partecipazione di qualche euro?
Non scherziamo. Anche qui si opera una strumentalizzazione sciocca. Come si finanzierebbero le spese di UP che ci saranno, lo si voglia o no? O si chiede un contributo a quanti partecipano o il partito in quanto tale dovrà versare i soldi. Si può discutere sull’entità del versamento che può essere simbolico, ma asserire che nella situazione finanziaria in cui versa il partito si possano prelevare i soldi dalle sue casse vuote è una consapevole mistificazione. Mi pare evidente, quindi, che certe posizioni abbiano un carattere puramente strumentale. Siamo di fronte al classico attacco alla diligenza, con l’obiettivo di liquidare il guidatore e impossessarsi di tutta la diligenza. Il tutto con argomentazioni non solo prive di logica, ma molto spesso anche politicamente sbagliate.