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CPN 10-12 marzo 2023
Intervento di Elisabetta Gallo
La sconfitta netta di UP alle elezioni regionali del Lazio era largamente annunciata: troppi conflitti interni in ciascuno delle componenti di UP, troppo profonda la spaccatura anche nel PRC. A Civitavecchia, Il colpo finale è stato dato da un programma elettorale di UP silente (omissivo) sulla transizione energetica ed uscita dal fossile, tema su cui il territorio di Civitavecchia è fortemente impegnato e su cui UP di Civitavecchia si è aggregata (interloquendo positivamente con l’assessore alla Transizione energetica Lombardi).
Malgrado la generosa campagna elettorale di Rosa Rinaldi, la quale si è spesa in modo efficace, il tracollo non era evitabile. Si è passati dai 688 voti delle politiche ai 240 delle regionali. Si è perso quindi, proporzionalmente, più dell’astensione. Dare la colpa ad Acerbo dei ritardi della campagna elettorale nel Lazio significa non comprendere che quella che è stata definita la “testarda ed irrealistica interlocuzione con il M5S” ha permesso ad UP di presentarsi come soggetto non settario ed arroccato su se stesso, il che non ci ha portato voti ma, almeno, non ci ha alienato le simpatie che avevamo suscitato alle politiche. Ed è da quelle simpatie che bisogna partire.
L’unità del PRC ed una dialettica interna aperta ma non correntizia, sono il presupposto non solo per la sopravvivenza di Rifondazione ma anche di UP. Rifondazione è un partito comunista, con linee deliberate democraticamente e non opzionali. UP non può essere rimessa in discussione. Finora Unione Popolare altro non ha conosciuto che campagne elettorali, ora si tratta di costruirla. Se Unione Popolare muore, Rifondazione ha ben poche possibilità di riunire la sinistra antiliberista; se Rifondazione si divide in sottogruppi, semplicemente UP cessa di esistere. Il futuro è quindi nel rafforzamento di Rifondazione, premessa necessaria per il rafforzamento di UP. La strada da seguire, della quale noi compagni del PRC dobbiamo farci garanti, è quella dei gruppi di lavoro sulla base dei quali la prima assemblea nazionale di UP organizzata a Roma. Si aggrega sui contenuti e sulla mobilitazione concreta: sulla partecipazione a manifestazioni come quella di Firenze, di Cutro, Di Piombino. Condivido gli interventi che individuano in PaP un problema nella costruzione di UP e che richiede a RIFONDAZIONE una particolare compattezza e chiarezza su cosa UP debba essere.
Nel laboratorio di Civitavecchia, nessuno dei componenti del coordinamento di UP territoriale ha pensato ad un modello organizzativo “tra componenti” (PRC, PAP, i privi di tessera) o ha una doppia tessera. Abbiamo deciso di organizzarci per gruppi di lavoro focalizzando i bisogni reali, scommettendo sulla capacità di presentare proposte capaci di aggregare. L’astensionismo e l’abisso che 30’anni di maggioritario hanno aperto tra le persone e la politica NON sarà colmato muovendoci ESCLUSIVAMENTE sul piano delle alleanze, che vanno costruite sui contenuti, spingendo gli altri soggetti politici ad uscire dall’ambiguità e da meri slogan. Invitare la Schlein a Piombino, per esempio, è la strada da perseguire.
Di fatto i territori sono abbandonati al clientelismo e all’astensionismo. Va quindi davvero ricostruito un senso di comunità, energetica e non solo.