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CPN 10-12 marzo 2023

OdG respinto

Un congresso per non rimanere ferm@

Anche le elezioni regionali dimostrano come il progetto di Unione Popolare e più in generale la proposta politica d'isolamento rispetto all'attuale scontro elettorale e politico permette di mobilitare esclusivamente gli ambienti militanti non giocando alcun ruolo credibile per i settori popolari che si rassegnano all'astensione. Coerenza che non va indagata nell'ostinata ricerca di una qualche forma di purezza, che non tiene conto della nostra storia 30ennale, ma che attiene ad un modo dogmatico di guardare lo scontro di classe.

Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica due donne rivestono i ruoli più importanti delle nostre istituzioni; una guida il governo, l’altra il più grande partito di opposizione. Di per sé, sarebbe già un elemento di discussione straordinario. Si aggiunga a questo che colei che guida il governo ha una formazione politica para fascista e guida il governo più di destra della storia democratica del paese. La Schlein invece diventa segretaria del Pd contro ogni pronostico.

La vittoria di Schlein potrebbe cambiare la rotta del Pd, e ignorare questa ipotesi sarebbe decisamente miope. Ovviamente non è sufficiente la sola elezione, in campo ci sono forze opposte che puntano a risultati dmetralmente opposti. Elemento nuovo è che questo PD potrebbe stare coerentemente in un fronte progressista da costruire con il M5S di Conte. Sarebbe importante, inoltre, mettere a fuoco il fatto che per fronteggiare un governo repressivo e illiberale come quello che ci ritroviamo ci servono le forze, gli anticorpi. Il perimetro dell’opposizione può allargarsi e restringersi anche in base allo spazio che il governo occupa o si propone di occupare e se ci sono più persone che vogliono riempirlo è un bene e non un male. Soprattutto a fronte dei continui tentativi di restringimento degli spazi di democrazia, compiuti dal governo attuale, non riteniamo opportuno respingere chi potrebbe lottare assieme a noi, o peggio, considerarlo indegno di portare avanti quella lotta.

Per questo cambio di scenario, e per il risultato delle elezioni regionali, riteniamo dunque che continuare a investire in questa Unione Popolare non sia opportuno, né dal punto di vista strategico, né, tantomeno da quello tattico. Siamo inoltre contrati a qualsiasi forma di iscrizione automatica e collettiva al soggetto politico in questione.

Riteniamo come riportato da un documento di analisi inviato ai membri del CPN dal ruolo "Strappare lungo i bordi" che la sola possibilità per fare uscire Rifondazione dalla gabbia elettorale di matrice tattica in cui si è rinchiusa è quella di guardare alle esigenze, alle aspettative e ai processi cognitivi delle masse popolari e delle giovani generazioni lanciando una sfida egemonica con le tendenze affini che fanno parte del fronte progressista.

Infine, crediamo che il nuovo scenario politico, per i motivi precedentemente descritto, ponga oggi piu' di prima un tema non piu' eludibile: l'unita' a sinistra. Esso andrebbe praticato sia nella costruzione di legami sociali che politici, provando a misurarsi a partire dalle prossime elezioni amministrative e avviando un percorso che conduce le forze a sinistra del PD a presentare un'unica lista alle europee del 2024.

Riteniamo,infatti, che la sinistra continuasse a essere frammentata, il suo spazio politico verrebbe prosciugato dal nuovo corso del Pd in modo quasi irreversibile, viste anche le condizioni in cui versano le forze organizzate, a partire dal nostro partito. Pertanto, non e' piu' tempo di indugiare in antichi rancori e nella ricerca di un'astratta purezza fuori dalla realta', bensi' e' il tempo di agire e di prendere decisioni coraggiose. La sede piu' idonea dove discutere questi temi e' il congresso, che auspichiamo venga convocato a breve.

Andrea Ferroni
Clarissa Castali
Antimi Caro Esposito
Federica Fuoco
Stefano vento
Marco Giordano
Anna Belligero

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