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CPN 10-12 marzo 2023

Intervento di Giovanna Capelli

Nella prima parte della relazione il Segretario, ha detto cose condivisibili su molti accadimenti della vita politica nazionale e internazionale, Dovremmo però mettere a tema in un prossimo CPN, in modo organico la questione di come costruire l'opposizione a questo governo.

Vanno analizzate in modo compiuto le sue politiche neoliberiste, atlantiste e guerrafondaie ,produttrici di nuove disuguaglianze e di riduzione dei diritti, a partire dalla ridefinizione del reddito di cittadinanza, che taglia la platea degli aventi diritto, penalizzando le donne che non sono madri, alla riforma fiscale che esce dai criteri costituzionali di progressività, sottolineando come dato caratterizzante la costante accentuazione simbolica e ideologica autoritaria e patriarcale, che tutti questi provvedimenti contengono. Si disvela la intimità con la cultura fascista del Governo Meloni; la confermano Valpiana e Piantedosi con parole e valutazioni raccapriccianti.

Nella costruzione della opposizione misureremo nella pratica lo spostamento a sinistra della nuova Segretaria del PD e se questo si verificherà sarà per noi una occasione in più ,perché solo nella mobilitazione e nel conflitto, nella uscita dalla passività e dalla rassegnazione noi avremo terreno più fertile per la costruzione della alternativa e del progetto di Unione Popolare.

Come il Prc si rapporta a UP? in che modo ne entra a far parte come partito fondatore ,con una decisione collettiva e ragionata presa negli organismi dirigenti.? È una scelta importante della nostra storia, una decisione non tecnica, perché siamo riusciti non solo a costruire l'inizio del progetto con cui si chiudeva il documento congressuale, ma perché questo è stato il nostro obiettivo dal Congresso di Perugia in poi. Un obiettivo difficile, contro corrente rispetto alle dinamiche del neoliberismo e ai processi di frantumazione e di passivizzazione, che ha fatto i conti anche con la immaturità nel campo antiliberista e i ritardi a comprenderne la urgenza e la necessità.

Quindi la costruzione di Unione Popolare come strumento della rappresentanza nelle istituzioni delle classi sociali massacrate dalla crisi liberista, un movimento organizzato di massa autonomo dai partiti della borghesia composto da forze politiche ,quadri di movimento, attivisti di associazioni, singole persone che sentono la necessità di agire collettivamente fuori dal bipolarismo per la giustizia sociale, contro la guerra e il razzismo. Su come entriamo in Unione Popolare non possiamo fare errori. Fra noi su UP ci sono molti dubbi, alcuni la vorrebbero abbandonare o non impegnarvisi troppo. Io sostengo che dobbiamo esserne il cuore e che al tavolo nazionale di UP bisognerà chiarire che UP non è un Partito e che, una volta deciso negli organismi del Prc, tutti e tutte i/le nostri/e militanti sono iscritti a Up, hanno il diritto di partecipare e di votare .Questo garantisce sia la unità del Partito, sia la possibilità di portare in UP le nostre idee e i nostri punti di vista.

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