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CPN 17-18 dicembre 2022

Villani

Ieri Dino Greco ha parlato di tattica e strategia. In un partito comunista la tattica dovrebbe essere funzionale alla strategia
per parte del PRC la tattica prevale e contrasta la strategia e la costruzione coerente. Cose già viste, in forma grave, durante le elezioni siciliane, con i compagni di Palermo orientati ad accordarsi col centrosinistra contro la linea strategica della maggioranza del partito.
Oggi nel nostro dibattito si da priorità ad alleanze tattiche per l’appuntamento elettorale rispetto alla priorità della costruzione di unione popolare, che per me è costruzione dello spazio politico della sx alternativa e di classe.

Personalmente (e l’ho espresso anche nella DN in cui si è arrivati allo scontro) non avrei avuto problemi a ragionare su un accordo desistenza con M5S, se:
- posti in un campo d’azione vs centrosinistra
- ci fosse stato un chiarimento su questioni politiche ambigue e contraddittorie del passato.
Se non altro perché molti compagni, sbagliando, continuano a guardare ad M5S come una realtà alternativa al sistema, e sarebbe utile smascherare questa falsità

ma UP viene prima ed UP non si fa senza PaP, unica realtà organizzata oltre a noi, con compagni/e, militanti e giovani, (Manifesta e Dema contano solo poche persone).
PaP che nel lazio da subito non ha avuto alcuna intenzione di accordarsi coi 5S per ragioni già dette da altri (precedente gestione csx, scelte dicutibili fatte), come è stato ribadito nella riunione pre-elettorale in cui è stata designata Rosa come candidata presidente.
Ma attenzione, prendere atto di un problema di coerenza dei 5S a Roma non significa essere subalterni a PaP. Personalmente non condivido PaP sulla questione sindacale e sto nella sx Cgil, (l’altroieri ero in piazza e in questi giorni sto a congresso) ma gli appunti fatti ai 5S hanno ragioni.
Tra l’altro è stato presto evidente che le possibilità di un accordo con M5S fossero inesistenti.
- In Lombardia il loro accordo di centrosinistra.
- Nel lazio la posizione dei 5S, che nell’incontro con Taverna hanno imposto di non presentare il simbolo di UP ma scioglierci in una lista civica con Fassina e Cento.
Questi sono aspetti che non permettono altre discussioni.
Per non parlare della rivendicazioni da parte della stessa Taverna della “bontà” delle politiche di gestione del lazio nella giunta Zingaretti.

Noi dobbiamo immaginare un percorso di costruzione con una visione di prospettiva. Democratizzare UP, e farlo vivere nei territori, perché troppe scelte sono avvenute in forma poco condivisa. Allargare UP ma allargarlo alle altre realtà comuniste ed anticapitaliste (Sin Ant, PCI, CSI, FGC…) e magari anche a quei singoli compagni di SI che si oppongono alla linea degli accordi di csx, oltre che ai movimenti di lotta, ovviamente.
Ma non possiamo forzare la mano rischiando di far crollare tutto prima di vederlo nascere.

Chiudo su una questione delicata. Personalmente sono d’accordo con quanto espresso ieri da Locatelli sul tema della correttezza formale e rispetto delle regole
A Roma e nel Lazio, sono state fatte molte forzature per contrastare quanto legittimamente deciso nel CPR e nell’assemblea di UP. Oltre agli interventi del segretario naz. ci sono state continue prese di posizioni in contrasto col regionale e segretaria Fraleone di membri della federazione di roma, che tra l’altro ha un segretario di cui sono state chieste le dimissioni (perché trasferito a 500 km dalla capitale) ma che continua ad agire in federazione, usando come suo rappresentante il compagno Barbera, mai eletto in segreteria ma sostanzialmente cooptato dal segretario stesso, e portando le diatribe della DN nel dibattito federale, contro il volere dei compagni che hanno cercato una gestione unitaria della federazione.
La mia impressione è che si stia agendo per posticipare decisioni, in modo da non far presentare la lista UP nel Lazio nei tempi necessari, perché è evidente che non si improvvisa una difficile raccolta firme in 10 giorni

Infine a proposito di correttezza, la questione della ns presenza nel coordinamento di UP: utlizzare gli scontri avvenuti in DN per depennare il compagno Martinelli dalla proposta di coordinamento di Unione Popolare (unico compagno designato da chi ha sostenuto le tesi Barbarossa) è una scelta che si commenta da sola.

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