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CPN 17-18 dicembre 2022
Antonello patta
La vicenda delle elezioni regionali può essere vista come una cartina di tornasole di due modalità nefaste di esercizio della direzione politica, i cui effetti sono stati: 1) l’aggravamento progressivo della crisi del Prc comunemente riconosciuta nel documento conclusivo del congresso; 2) l’assumere formalmente la linea politica per poi favorire nei fatti la diffusione di posizioni che la negano. La prima modalità è quella che si verifica da almeno due anni ed è consistita nel rinviare, dilazionare le scelte, assumere impegni e poi non dare le risposte nei tempi necessari. Così è stato per i tempi del congresso, per il lancio della proposta politica del Prc, per la Conferenza d’organizzazione continuamente rinviata. Quel che è peggio irridendo o tacciando di frazionismo(!) le/i compagne/i che ne sottolineavano l’importanza per la necessaria autoriforma del partito. Nella vicenda delle elezioni regionali questa modalità ha contagiato anche una parte di Unione Popolare raggiungendo livelli spiegabili solo nel caso si volesse impedire la presentazione alle elezioni.
Come Up Lombardia abbiamo vissuto prima mesi di assenza del nazionale sulla questione e una linea ambigua oscillante tra il non presentarsi e l’alleanza con i 5 stelle senza peraltro provare a verificarne concretamente le intenzioni; Poi quando diviene ormai chiaro che 5 stelle lombardi, da noi nel frattempo incontrati, si sarebbero alleati col Pd e individuiamo il 6 dicembre come termine ultimo per partire con la speranza di riuscire a raccogliere le firme, avviene l’incredibile.
Il coordinamento nazionale di Up blocca il percorso, avviato il 6 con una assemblea pubblica di presentazione della candidata presidente, la nostra compagna Mara Ghidorzi, e comincia un balletto di incontri e rinvii che ci porta al 15 dicembre rendendo la raccolta delle firme un’impresa quasi impossibile.
La seconda modalità negativa di direzione politica si è espressa sistematicamente nel dire di condividere la linea votata al congresso e poi giustificare costantemente posizioni che la contraddicono, anziché impegnarsi a confutarle.
E’ grazie a questo che nel partito si sono diffuse posizioni in chiaro contrasto con la linea del congresso arrivando, è il caso di Palermo, fino alla presentazione in coalizione col Pd; si arriva all’assurdo che il segretario regionale viene sanzionato dal collegio di garanzia perché ha difeso la linea del partito.
Sintomatico quanto accaduto in Lombardia dove, l’opposizione al percorso di costruzione della presentazione di Up alle elezioni, ha coagulato quanti sposavano esplicitamente l’opzione di non presentare la lista di Up alle regionali con quanti hanno sostenuto negli organismi dirigenti e ancor più nelle chat la scelta di presentarsi col Pd, con quelli che hanno proposto l’indicazione dei 5 stelle come nuovo interlocutore principale, anche a scapito della tenuta di UP.
Se Up parte così, facendo propri i peggiori vizi maturati al nostro interno e in più nega ogni forma di democrazia nei territori, non ci siamo!