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CPN 17-18 dicembre 2022
Nicolò Martinelli
Si è instaurata una dinamica maggioritaria, con il CPN convocato per fare la resa dei conti contro i nemici interni.
Per quanto mi riguarda, questa dinamica conferma le motivazioni che nel primo CPN mi portarono a votare contro il segretario.
Detto questo, il nostro compito principale è quello di dare una linea al partito: e la linea non può che essere avanti con UP e lavoro per la sua unità e collegialità.
Non sfuggirà a nessuno che le regionali sono un tassello fondamentale.
E francamente penso che se prima poteva essere il tempo di incontrare il M5S e discuterci, ora è tempo di fare campagna elettorale. Poi magari la campagna elettorale servirà anche a sviluppare un confronto sul campo a partire da una pari dignità di tutti i candidati.
Forse su questo c'è chi non ha chiara la differenza tra strategia e tattica: UP è strategica per noi perché è la concretizzazione della linea politica stabilita dal congresso. L'interlocuzione col M5S è una questione tattica. E sacrificare la strategia in nome della tattica in termini leninisti si chiama opportunismo. E questo sarebbe voler far saltare UP perché non siamo capaci di gestire una divergenza di analisi con i compagni di Potere al Popolo. Faccio notare che fu lo stesso tipo di errore che nel 2013 portò alla fine della FdS, solo che in quel caso fu il PdCI che voleva andare col PD.
A meno che qualcuno non ritenga che UP possa proseguire come club di personalità, tra cui nostri dirigenti, che però hanno anche un partito da gestire. UP senza le personalità sarebbe più debole, ma senza le organizzazioni semplicemente non esisterebbe.
O ci siamo già dimenticati dello sforzo fatto dai nostri compagni per raccogliere le firme? Abbiamo giustificato tante cose con lo stato di emergenza in cui ci trovavamo, e gli abbiamo promesso che ad elezioni passate sarebbero tornati a contare. Dobbiamo interrompere questo loop che non fa che produrre disaffezione e abbandoni ad ogni elezione: poi ci chiediamo perché molti territori ormai teorizzano che alle elezioni non bisogna presentarsi.
UP nasce come fronte della sinistra anticapitalista, come da linea uscita dal congresso.
E qui entra il verticismo che ha riguardato la costruzione di UP e la composizione delle liste, ma che è un tratto caratteristico di un certo modo di dirigere il nostro partito. Si è affermata una modalità malata, per cui far circolare le informazioni addirittura nei gruppi dirigenti è un peccato gravissimo e mortale.
Dopo questa CdO i nostri compagni devono diventare quelli che sui territori aprono vertenze, a partire da questioni cruciali come il lavoro, la casa, il carovita. Meno comunicati più cortei.
E per fare i cortei servono i militanti. Meglio se giovani, sempre che non si continui come sempre a inseguire i giovani che stanno al nostro esterno e far finta che ad esempio nel partito non ci siano i GC, che a breve andranno a conferenza, e che per fortuna prima o poi nella sinistra acquisiranno spazio anche solo per banalissime questioni anagrafiche.