Partecipa e contribuisci all'attività di Rifondazione Comunista con 10 euro al mese. Compila questo modulo SEPA/RID online. Grazie

CPN 17-18 dicembre 2022

Tonia Guerra

Questo è un CPN di particolare importanza, è il momento della chiarezza.
Vi sono questioni non più rinviabili: a rischio è la credibilità del partito, oltre che la compromissione della costruzione di Unione Popolare.

Il documento della scorsa Direzione è stato bocciato dalla maggioranza dei componenti, per l’assenza di convergenza su un punto: l’alleanza con i 5* alle imminenti elezioni regionali, un’alleanza data per possibile nonostante prevedibilmente inverosimile, come oggi è dimostrato dai fatti oggettivi.
Infatti i 5* hanno fatto scelte diverse, incompatibili con un’alleanza elettorale. Possiamo rammaricarcene (io stessa l’avrei auspicata) ma senza subalternità e anzi attrezzandoci per un lavoro comune in difesa del reddito di cittadinanza, contro la guerra, per l’opposizione sociale al governo Meloni.

Invece stiamo discutendo ancora oggi, dopo esserci divisi nella Direzione e in Segreteria, su un’ipotesi che non è in campo, alimentando con ciò una discussione falsata, come se l’alleanza fosse impedita da una parte di noi. La conseguenza è un rallentamento dei tempi e forse l’impossibilità di presentare le liste di Unione Popolare. È questo l’obiettivo?
Da tempo molti e molte di noi denunciano la frattura fra quanto retoricamente declamato nel congresso, gli impegni assunti e inattuati, e una direzione politica che sta mettendo a rischio la tenuta e il futuro di Rifondazione, diffondendo una lettura rovesciata di noi stessi.

Chi rivendica l’attuazione delle decisioni congressuali è considerato complottista; chi è responsabile delle inadempienze è vittima del complotto.
Chi non rispetta linea e statuto è giustificato; chi interpreta il suo ruolo in modo conforme alle decisioni congressuali e degli organi dirigenti è punito in modo burocratico e mortificante.

Chi rileva la necessità di costruire UP in modo democratico e trasparente e si attiva per presentare la lista di UP viene definito dal Segretario subalterno a Potere al Popolo, settario che “si vuole chiudere nel recinto”.
Tutto questo ha abbondantemente intorbidito le acque e ci ha resi compatibili con pratiche che non dovrebbero appartenerci, come l’evocazione del nemico interno in riferimento ad una parte consistente e addirittura maggioritaria di compagni e compagne che avanzano critiche e rivendicano un cambio di passo.

Trovo deprimente che tutta la discussione si avviti sul piano delle alleanze elettorali, alla faccia dei discorsi sul radicamento e sull’alternativa sociale, eludendo i nodi essenziali che dovrebbero vederci impegnati/e al massimo: rilanciare, rigenerare, rinnovare il partito e contemporaneamente costruire Unione Popolare come soggetto plurale, aperto e innovatore, in grado di dare voce alla parte più debole della società.
La Conferenza di organizzazione, più volte rinviata, banalizzata e denigrata, dovrebbe essere un primo piccolo passo in tal senso.

Urge un salto di qualità, un lavoro di ricerca e di sperimentazione, la valorizzazione di competenze e di esperienze diffuse, non arroccamenti e personalismi.

chiudi - stampa