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CPN 17-18 dicembre 2022
Loredana Fraleone
Confesso di aver provato paura, rispetto alla nascita di Unione Popolare, per un possibile fallimento come nelle altre esperienze e per un percorso ancora una volta partito dall'alto. La vicenda delle candidature, decise a prescindere dai territori e il programma praticamente impermeabile, nonostante le assicurazioni di Acerbo, per le elezioni politiche, hanno rafforzato i timori iniziali. Poi però la raccolta delle firme, l'assemblea di Roma, in cui soprattutto i gruppi di lavoro molto frequentati hanno prodotto un confronto proficuo, che ha dimostrato come esista una condivisione diffusa in grado di proseguire un percorso, che può essere democratizzato dal basso. Una scommessa che ci ha portato a presentarci alle elezioni regionali del Lazio.
Scelta che ha subito molti contrasti, non solo da parte di Dema, che ha posto il problema di un accordo elettorale con il M5S, ma anche dal nostro interno con compagne/i che non hanno tenuto in conto la specificità del Lazio, dove quel movimento ha governato con il PD senza contrastarne le politiche di distruzione dei settori pubblici, dalla sanità ai trasporti. Si è prodotta così una divisione anche all'interno di UP Lazio, dove Dema, presente solo in provincia di Frosinone, ha messo in atto tutte le iniziative possibili per l'alleanza con i 5Stelle, a partire da appelli firmati anche da dirigenti del CPR, nonostante le decisioni del partito laziale, con una maggioranza al cui interno erano presenti anche compagni favorevoli al rapporto con i 5Stelle, ma a condizione che non si sfasciasse UP Lazio.
L'intervento del segretario nazionale è stato poi l'elemento più divisivo, con un documento inviato al CPR, senza che ne fosse a conoscenza la segreteria regionale, in cui si affermava la disponibilità di Paola Taverna responsabile regionale dei 5Stelle ad un accordo. Cosa ribadita alla fine di un CPR, dal segretario collegatosi dopo le mie conclusioni, per insistere sulla necessità di un confronto con la Taverna. A quel punto per non creare altre divisioni ho accettato di partecipare con lui a un incontro, in violazione della posizione di PaP e Manifesta, contrari al rapporto con i 5Stelle.
Dall'incontro è emersa, oltre ad una difesa dell'operato delle due assessore uscenti, non ricandidabili “solo perché al secondo mandato”, l'unica loro disponibilità, quella di entrare in una lista civica, senza simbolo, nell'anonimato insieme a Fassina e altri. Lo stesso Acerbo ha dovuto esprimere l'impossibilità di una partecipazione con tale modalità, ma insistendo per riconsiderare la cosa da parte loro. Non è bastato però, perché si è continuato a considerare la partita aperta, ritardando le operazioni necessarie per presentarci, a partire dalla più difficile dati i tempi, cioè la raccolta delle firme. Nell'ultimo CPR ho dovuto mandare un messaggio alla Taverna, che mi ha risposto in tempo reale con un secco no alla richiesta se si fossero aperte altre possibilità oltre quella della lista civica.