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CPN 17-18 dicembre 2022

Eliana Ferrari

Vorrei innanzitutto affrontare il punto riguardo la necessità di chiarimento di quanto successo nell'ultima Direzione, che avrebbe potuto essere occasione di discussione importante (anche se tardiva) di questo CPN sui nodi di fondo che ammorbano da tempo le nostre relazioni. Credo che l'occasione non sia stata colta e che invece si sia scelto di percorrere strade già praticate, funzionali alla liquidazione delle posizioni articolate differentemente, a partire dalla descrizione di uno scenario basato su un assunto non veritiero, che vedrebbe la volontà di qualcuno di non voler praticare l’interlocuzione con il M5S (peraltro nella situazione paradossale di essere stati di fatto esclusi a prescindere dalle nostre intenzioni).

Ricordo che l'emendamento oggetto del problema, proposto in Direzione da Dmitrij, proponeva, laddove si parlava di accordi con altri soggetti, di cassare la specifica sottolineatura sul M5S, non il dialogo con gli stessi. A me pare che questo sia emblematico di un problema di fondo che vede il gruppo dirigente spaccato in due direzioni: una tattica che punta ad alleanze a tutti i costi, tanto da non escludere forzature nella linea politica del partito; l'altra strategica che guarda alla costruzione di Unione Popolare e al ruolo di Rifondazione in questo processo, secondo la linea congressuale di costruzione del polo di alternativa e nel suo ruolo propulsivo dentro lo scontro sociale.

Quanto scarsamente si sia sviluppata la discussione a riguardo, ci dice di una mancanza evidente nello spesso richiamato processo di costruzione democratica di UP. La spaccatura interna sta producendo effetti devastanti: le posizioni critiche sono stigmatizzate dentro una narrazione retorica e accusatoria, che riduce una parte consistente dei dirigenti del partito a caricature complottistiche e banditesche, fatte di accuse di subordinazione e settarismo, che appaiono quantomeno strumentali, a meno che non si pensi che questi siano sciocchi o in malafede. Il caso del Lazio a me pare emblematico: la Segretaria regionale, che ha lavorato nell'ottica della complicatissima costruzione della coalizione e della salvaguardia della relazione tra i soggetti in causa, viene accusata di settarismo e di ostruzionismo, perché, nonostante i tentativi, non porta a casa un accordo con il M5S, rivelatosi di fatto impraticabile.

A questo quadro si aggiunge il problema dell’impoverimento e dello scollamento del partito in molti territori, nodo eluso e sottovalutato, ma fondamentale anche per la costruzione diffusa di UP e che si spera finalmente di affrontare in CdO (anche se qualcuno di malavoglia).
Io penso che i problemi di gestione e funzionamento del partito e la conseguente spaccatura interna, che ha introdotto anche la questione della coerenza con la linea politica congressuale, mettano a serio rischio la tenuta del gruppo dirigente complessivo, ponendoci in una condizione che non è più possibile ignorare e che dobbiamo affrontare con coraggio e a viso aperto.

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