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CPN 17-18 dicembre 2022
Giovanni Barbera
Quanto successo nell’ultima Direzione Nazionale, con la bocciatura del documento della Segreteria nazionale che impegnava il Prc a verificare la possibilità di costruire coalizioni con il M5s e le altre forze di sinistra, in alternativa al Pd, per le elezioni regionali, è molto grave e dimostra l’irresponsabilità di una parte del gruppo dirigente che arriva a strumentalizzare anche la linea politica del Prc pur di mettere in difficoltà il Segretario nazionale. Non ci sono altre motivazioni per spiegare la bocciatura di un documento che riprendeva, di fatto, le stesse proposte di linea politica già approvate a larghissima maggioranza nel Cpn di luglio. In quell’occasione, autorevoli dirigenti del Partito sostennero con forza la necessità di provare a costruire nel Paese una coalizione che coinvolgesse il M5s e tutte quelle forze politiche schierate per la Pace e contro l’agenda Draghi.
Oggi quegli stessi dirigenti ribaltono, senza alcuna ragione logica, le loro posizioni con lo scopo di mettere in difficoltà il Segretario nazionale per motivazioni che sono legate solo a logiche di potere interno che nulla hanno a che fare con la politica. Tale inaccettabile scontro di potere, che va ormai avanti da oltre un anno, rischia di paralizzare l’azione del nostro Partito, danneggiare la sua immagine e minare la coesione della nostra comunità politica. Se qualcuno ritiene che il Segretario debba essere sostituito abbia il coraggio di presentare una mozione di sfiducia, ma cessi questo gioco al massacro che sta logorando il Prc. Rispetto alla vicenda elettorale del Lazio trovo ingiustificabili le accuse di ingerenza espresse dalla Segretaria regionale del Lazio nei confronti del Segretario nazionale che ha fatto solo il suo dovere.
Trovo gravi, invece, le responsabilità della Segretaria regionale che ha scientemente perseguito una spaccatura all’interno di Unione Popolare e del Prc nel Lazio, utilizzando le divergenze politiche sulla collocazione politica alle prossime elezioni regionali come una clava nei confronti di quella parte del Prc regionale e di UP del Lazio che chiedevano un’alleanza con il M5s e le altre forze della Sinistra, in alternativa al Pd e alla Destra. Invece di chiedere una mediazione al Coordinamento nazionale di UP per sanare o contenere le divergenze, si è lavorato per escludere dal processo decisionale quelle componenti di UP che erano in disaccordo con la proposta elettorale della nostra segreteria regionale.
Contemporaneamente sono state ignorate le richieste dell’organismo dirigente del Prc laziale di aprire un’interlocuzione con il M5s, cosa che è avvenuta in netto ritardo, solo dopo il legittimo intervento del Segretario nazionale. Questa situazione, anche a causa di una serie di “forzature” inaccettabili, non solo ha già determinato profonde lacerazioni in UP e nel Prc del Lazio, ma rischia anche di penalizzare il nostro risultato elettorale, con tutte le ovvie conseguenze anche per la credibilità del Prc.