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CPN 15-16 ottobre 2022

Rita Scapinelli

Sui risultati elettorali merita attenzione il fatto che un partito definito postfascista che non ha mai rotto con la sua origine fascista sia diventato il primo partito del nostro paese. E' preoccupante che gli elettori considerino il fascismo una esperienza conclusa, un fatto storico, un qualcosa che non fa più paura, e ritrovarci oggi La Russa Presidente del Senato, mentre è in atto una recrudescenza dei fenomeni legati al neofascismo. Lo sdoganamento del fascismo, da che Violante nel 1996 fece il suo discorso con un passaggio sui ragazzi di Salò, lo abbiamo visto in occasione del ricordo delle foibe, lo vediamo quando a Predappio il Sindaco di destra rifiuta il patrocinio alla manifestazione per ricordare la Liberazione, nelle tante iniziative nostalgiche organizzate da neofascisti quando non si parla di veri e propri atti di violenza e aggressione. Lo abbiamo denunciato in diverse occasioni e continueremo a farlo.

Anpi col suo congresso ha posto un'attenzione particolare alla difesa della Costituzione e noi dobbiamo stare in quella che è rimasta uno dei pochi presidi democratici. Lo dico perché con questo governo dovremo aspettarci tentativi di stravolgere la Costituzione, ce lo hanno già anticipato, vanno costruiti quindi dei fronti di opposizione i più larghi possibile, dovremo vigilare e mantenere rapporti stretti con tutte le realtà politiche e associative che intendono ostacolare questo progetto.

E allora qual'è la nostra proposta per UP? Perchè non c'è dubbio che l'esperienza diU.P. non debba essere archiviata , il problema è come la si vuole portare avanti. Nessuno vuole sciogliere Rifondazione e nemmeno vuole fare un nuovo partito, anzi Rifondazione va rilanciata. Rifondazione però è insufficiente? Noi stiamo nelle lotte, siamo da sempre impegnati nella difesa dei soggetti più deboli, ma non siamo percepiti utili da quel popolo che noi intendiamo rappresentare, nemmeno con UP siamo riusciti convincere chi si astiene dal voto.
E quindi nemmeno UP è sufficiente, lo hanno dimostrato i risultati elettorali. E allora quale prospettiva per UP?
Se ci fosse oggi una precipitazione organizzativa di questo “soggetto politico” (per me non soggetto, ma alleanza di forze politiche e sociali) significherebbe chiudere verso quelle realtà politiche o individuali che noi invece vorremmo includere e questo vale anche per i territori.

Vi sono poi divergenze di proposta politica tra le forze che fanno parte di UP, nodi politici evidenziati anche da Pap , che vanno risolti e questo è prioritario rispetto all'organizzazione
Occorre lavorare su quelle che sono le convergenze e cioè sui temi su cui siamo d'accordo, coinvolgendo tutte quella realtà che si oppongono alla guerra, all'invio delle armi , all'aumento delle spese militari, compreso il mondo cattolico.
Lavorare contro il caro bollette e per il lavoro, aderendo alle manifestazioni di tutti i sindacati, e in assenza di accordo tra le forze in U.P (vedi CGIL).,manteniamo una nostra autonomia di iniziativa politica partecipando come PRC.

UP è stato un primo presidio democratico che ha aggregato forze antiliberiste non sufficienti però, va quindi previsto un suo allargamento per la costruzione di un campo ampio della sinistra antiliberista, mi piace pensarlo come uno spazio di discussione e proposta politica nel quale ciascuna forza mantenga autonomia e diritto di iniziativa soprattutto dove non c'è unitarietà, quindi nessuna cessione di sovranità. Solo in questo modo le parole “rilanciare Rifondazione” hanno un senso, se no resteranno parole vuote.

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