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CPN 15-16 ottobre 2022

Giovanni Russo Spena

Di fronte al governo reazionario delle destre dobbiamo rafforzare l'identità . Un partito comunista è oggi, più che mai, un partito che azzarda la costruzione di campagne di massa, rimettendo al centro il nocciolo duro della . lotta di classe. Le chiacchiere vuote su alleanze e riposizionamenti devono lasciare il campo a possibili progetti unitari su punti specifici in cui dobbiamo portare tutta la nostra radicalità. Ci troveremo, infatti, ad agire all'interno di un quadro istituzionale inedito, nuovo, in cui partiti ed associazioni parleranno molto di "opposizione".

Ma alcuni avranno ancora all'interno del loro orizzonte atlantismo ed "agenda Draghi", come il PD, che vivrà una fase di convulsioni e di accentuate pulsioni scissionistiche ; altri, come il M5S, decideranno, con forti dosi di ipocrisia, di assumere la direzione istituzionale del centrosinistra. Saremo attenti a cogliere ogni spazio utile per il conflitto sociale e la nostra cultura antimperialista, internazionalista ( Curdi, Palestinesi, latinoamericani), contro le guerre, contro la Nato, contro i complessi militar/industriali. Non considereremo pregiudizialmente "nemici" i 5 stelle; ma non ne diventeremo una costola, una sorta di "frazione esterna", come auspicano, per disperazione dopo l'ennesima sconfitta elettorale, alcune compagne e compagni ed intellettualità democratiche che pur lavorano con noi su molti temi.

Dobbiamo agire prendendo esempio dalla sinistra francese di Nupes che porta 140.000 persone in piazza contro " il carovita e l'inazione climatica". Melenchon non sia solo un' icona elettorale. La conferenza di organizzazione non deve essere una retorica e inutile riproposizione di noi stessi. Se non vogliamo diventare un partito "frontista" dovremo diventare organizzatori sistematici ( non solo in alcune federazioni) di strutture sociali che nascano nei conflitti e portino sedimentazione, rinnovamento, costruzione di nuove avanguardie e gruppi dirigenti: comitati di lotta contro il carovita, per il reddito di base, per il lavoro , per il salario minimo.

Ovviamente le mobilitazioni del sindacalismo di base conflittuale, a partire dalle USB, e l'opposizione all'interno del congresso CGIL, devono vedere il nostro massimo impegno. Così come il lavoro organico con l'ambientalismo anticapitalista, con i "fridays for future". Organizzare capillarmente la lotta di classe come nostra identità sarà la risposta ad un governo che farà del "nazionalismo" la sua forza. Perché il nazionalismo è proprio negazione delle linee di conflitto che nascono dentro la società sempre più diseguale. Costruiremo Unione Popolare come saldo e duraturo movimento politico di massa se il PRC rafforzerà il proprio ruolo di elaborazione e conflitto. Attraverseremo anni aspri, difficili. Non sarà un pranzo di gala. Ma le comuniste e i comunisti devono saper osare ed azzardare.

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