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CPN 15-16 ottobre 2022

Marina Loro Piana

Voglio iniziare ringraziando le compagne e i compagni che hanno accettato la candidatura con U.P. e che si sono prodigate e prodigati, spesso dovendo essere in più posti diversi nell’arco della stessa giornata, con grande generosità e con grande entusiasmo. Includo nello stesso ragionamento anche Luigi de Magistris, perché quando insieme si compiono imprese temerarie e spericolate credo sia doveroso ringraziare sempre chi “ci mette la faccia”.

Condivido la relazione del Segretario Acerbo e l’intervento di Musacchio che ha introdotto interessanti elementi di analisi sovranazionali. Non mi soffermo sull’analisi del voto perché già approfondita da altri interventi, voglio però segnalare un punto che non mi sembra sia stato preso in considerazione e cioè il fatto che da molti anni in questo Paese manca un sindacato di classe che organizzi nelle lotte le lavoratrici e i lavoratori (enormi, a questo proposito, le responsabilità del P.D., ma non posso dilungarmi su questo).

Di ciò occorre tenere conto per capire la situazione italiana e la progressiva regressione, anche culturale, della nostra società. Attualmente il maggior sindacato italiano, la Cgil, è impegnata in un congresso all’interno del quale il documento alternativo “Le radici del sindacato” esprime una forte sintonia con le nostre analisi e proposte su una serie di temi dirimenti: la guerra, il lavoro, i diritti, l’autodeterminazione delle donne, ecc. Spero che questo documento possa raccogliere un numero di adesioni tale da aumentare la massa critica sufficiente a “lanciare” e soprattutto a “gestire”, immediatamente dopo gli eventi della piazza (concetto da approfondire, ma non mi dilungo) uno SCIOPERO GENERALE contro la guerra e contro il carovita.

Per quanto riguarda Unione Popolare penso che occorra sviluppare quel processo di valorizzazione di relazioni, di inclusione e di allargamento - sia all’interno che all’esterno - iniziato a luglio. Non condivido nessuna “fuga in avanti”, ma penso anche che Rifondazione non possa limitarsi a un ruolo di testimonianza, ma debba essere il soggetto che porta attivamente nel processo la sua identità di forza comunista - anticapitalista - che persegue il reale cambiamento della società e in essa dei rapporti di forza. Penso inoltre che per permettere, anche a livello locale, il consolidamento delle relazioni attivate da U.P. e il coordinamento tra i soggetti che ne fanno parte, occorra darsi un’organizzazione. La discussione su come stare in U.P. e sulle forme organizzative dovrà necessariamente costituire una parte importante della nostra Conferenza di Organizzazione.

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