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CPN 15-16 ottobre 2022

Eleonora Forenza

Oggi, 16 ottobre, ricorre l’anniversario della deportazione dal ghetto ebraico di Roma attuata dal nazifascismo nel 1943. L’elezione di Larussa e Fontana alla presidenza delle Camera e il prossimo incarico a Giorgia Meloni ci impongono l’invenzione di nuove forme di resistenza: dobbiamo avere la capacità di opporci alla normalizzazione del postfascismo e insieme continuare a denunciare le responsabilità culturali (il revisionismo e il rovescimo) e politiche (la maggioranza Draghi che spiana la strada alla vittoria delle destre) della sinistra liberista, che sta contribuendo a far sì che l’atlantismo sostituisca l’antifascismo come fondamento della Repubblica.

Anche in Ue si è aperta un’altra fase con la guerra: chiusa la parentesi postpandemica, l’Ue diventa fanatica praticante della religione atlantista, in cui i Paesi dell’Est (più che l’asse franco-tedesco) e le forze conservatrici (Ecr) diventano sempre più trainanti nella “maggioranza Ursula”.

In questo quadro si inseriscono anche la crisi della sinistra europea e le spaccature del gruppo The Left in Parlamento europeo. Nella Commissione per il documento per il Congresso della Sinistra europea (a cui partecipo per il Prc) purtroppo la posizione ampiamente prevalente al momento sulla guerra è: silenzio sulle conseguenze dell’espansionismo Nato, necessità del ritiro delle truppe russe per l’avvio della trattativa. Chiedo quindi mandato al Cpn per portare avanti la nostra posizione: analisi di quanto avvenuto dal 2014 (Euromaidan, inizio della guerra in Donbass e ruolo delle forze neonaziste), le conseguenze dell’espansionismo Nato e della Conferenza di Madrid, la necessità di anteporre la trattativa per la pace a qualsiasi condizionalità, no invio di armi

Sull’analisi del voto: Up ha avuto troppo poco tempo per erodere l’astensionismo ed è stata fagocitata dal voto socialmente efficace al M5s (su salario e reddito, in particolare al Sud) molto più che dal voto elettoralmente utile al csx per battere le destre. Più da “Il Fatto” che da “il manifesto”.
È fondamentale costruire Comitati per la difesa del Reddito di cittadinanza.

Dobbiamo proseguire l’esperienza di Up come strumento di convergenza politica e sociale, aperta a nuove esperienze e costruita democraticamente. Non un partito, ma nemmeno una sommatoria di organizzazioni in competizione fra loro (anche perché il Prc si è molto indebolito, sulle relazioni europee, la comunicazione, l’organizzazione).
Infine, sulla taumaturgica Cdo, su cui alcuni interventi tornano con la ripetitività con cui il protagonista di Shining scriveva “Il mattino ha l’oro in bocca”. C’è un rischio di restaurazione nella retorica sulla rigenerazione e una grava responsabilità nell’aver spaccato il partito dopo un congresso unitario, non su una questione di linea politica, ma sulla pretesa surreale “io gestisco la linea politica meglio di te”. A proposito della differenza fra conflitto fra generazioni politiche e rigenerazioni autoassolutorie, andrebbe ricordato quanto sia stata osteggiata da dirigenti di questo partito la centralità del reddito per la nuova composizione di classe.

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