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CPN 15-16 ottobre 2022

Enrico Lai

Ho apprezzato la chiarezza, sebbene non condivida il punto politico di caduta, degli interventi del compagno Pegolo da una parte e del compagno Ferroni dall'altra.

Il compagno Pegolo sostiene che ci debba essere esclusivamente un coordinamento nazionale delle forze che hanno animato UP senza avere ricadute organizzative territoriali.

Il compagno Ferroni sostiene che si debba aprire un congresso straordinario del Partito perché il punto di caduta politico del Partito debba essere un polo alternativo con SI, Verdi e M5S.

Ci è stata estrema chiarezza da parte di questi compagni sulla direzione politica che dovrebbe tenere il Partito e dove dovrebbe essere condotto nei prossimi mesi.

Questa chiarezza non ci è stata nella relazione del segretario che ha glissato su 5 aspetti a parer mio fondamentali:

-quali sono stati i rapporti politici tra le organizzazioni che hanno dato vita a UP e con De Magistris nell'ante voto, durante la campagna elettorale e nel post voto?

-quali sono stati i limiti della nostra proposta politica non in forma autoassolutoria?

-qual è il rapporto politico che deve tenere il Partito rispetto a UP?

-qual è il ruolo del Partito nel futuro prossimo? dobbiamo investirci sopra e se si come oppure no?

-cosa vogliamo fare di UP? come immaginiamo questo spazio politico e come lo vorremmo vedere organizzato?

La poca chiarezza o la completa rimozione da parte del segretario di questi elementi ritengo sia un grosso limite alla nostra discussione. Questo CPN avrebbe dovuto discutere su ciò e tracciare una direzione politica e non lasciare in balia il Partito alle sole dichiarazioni stampa del segretario. O a esclusive interpretazioni territoriali del Partito. Concetto accentuato con la direzione e la segreteria nazionale riunita dopo molto tempo dal voto e mai durante il periodo elettorale.

I dati del voto certificano che l'astensionismo maggiore sia stato nel sud Italia, dove la crisi del modello neoliberista ha le contraddizioni più accentuate. E' chiara la bocciatura per tutte le forze politiche che hanno sostenuto il governo Draghi, così come fu per il governo Monti. In questo quadro i risultati migliori di UP sono avvenuti dove il Partito era radicato o minimamente presente anche con singoli. Penso si debba investire convintamente sul Partito a partire dalla conferenza di organizzazione di gennaio per rigenerare con nuovi metodi organizzativi, di proposta politica più complessiva e di gruppo dirigente. In quest'ottica UP sicuramente può essere uno spazio politico più forte. Uno spazio che non deve essere confinato ma aperto a nuove istanze politiche e sociali. Un percorso che deve essere coltivato con cura, attenzione e democraticizzazione senza accelerazioni organizzativistiche ma con la volontà politica di farlo affinchè esista anche in Italia una sinistra degna di questo nome.

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