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CPN 15-16 ottobre 2022
Paolo Ferrero
1) Concordo sulla necessità di fare una discussione in CPN sul Partito della Sinistra Europea.
2) Penso che il voto abbia avuto una connotazione sociale maggiore di quella che ho colto nel dibattito: molti partiti infatti hanno svolto una funzione di difesa corporativa di specifici interessi. Vale per il M5S sul reddito di cittadinanza, per Berlusconi sulle pensioni minime come per la Meloni che ha preso voti popolari in virtu delle sue posizioni contro i migranti e il reddito di cittadinanza. In assenza di un ruolo sindacale positivo, le divisioni interne al proletariato vengono usate dalla politica per rappresentare alcuni settori contro altri settori, alimentando una guerra tra i poveri generalizzata. Questo ha molte conseguenze di cui non ho lo spazio per parlare. Ne sottolineo una: senza affrontare il nodo politico della riunificazione del proletariato, non vi è nessuna possibilità di costruire una alternativa politica in questo paese. Dovremmo quindi occuparci di cosa accade nel sociale, del sindacato, della ristrutturazione dell’apparato produttivo, del lavoro nei servizi. Dovremmo cioè capire la società, le contraddizioni, scegliere le priorità e i modi di intervento per sviluppare un progetto politico di sinistra. Purtroppo di tutto questo non ho sentito nemmeno un cenno nella relazione e così la nostra proposta si risolve in un posizionamento politico e non affronta il nodo dell’intervento del partito. Ad esempio io penso che sulla difesa del reddito di cittadinanza nel mezzogiorno nasceranno lotte: aspettiamo che le gestiscano forze di destra o proviamo a progettare un intervento da sinistra? E’ un grave limite di direzione politica essere un partito che in larga parte commenta e giudica cosa fanno gli altri, come nei due anni del Covid senza dare indicazioni precise. Nel ringraziare Locateli e Martinelli per l’iniziativa contro il caro bollette, propongo di riunire rapidamente gli organismi dirigenti su questi temi sociali.
3) In questo CPN si affastella la discussione sull’analisi del voto con quella su cosa dovremmo fare. Questo accade perché siamo sempre in colpevole ritardo: avremmo dovuto fare la riunione degli organismi dirigenti a ridosso delle elezioni per fare l’analisi del voto e oggi, dopo 3 settimane dovremmo avanzare le nostre proposte. Invece siamo in ritardo e questo ha effetti negativi nel partito e verso l’esterno. Prendiamo la questione di Unione Popolare. La relazione non ha avanzato una proposta chiara su cosa fare – federazione, confederazione, una testa un voto ? - e questo alimenta divisioni e disorientamento nel partito e non aiuta lo sviluppo positivo della discussione in Unione Popolare. Il nostro “essere colla” non può ridursi a metterci nel mezzo dopo che gli altri si sono posizionati... Significa svolgere un ruolo, avanzare una proposta unificante. Ma per averla bisogna discutere – e propongo che ci riuniamo subito per discutere su Unione Popolare - non stare li ad aspettare che altri la avanzino. Non ho più spazio e quindi non scrivo degli altri temi che ho affrontato nell’intervento.