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CPN 15-16 ottobre 2022
Giovanna Capelli
La relazione del Segretario ci consegna l’analisi approfondita del risultato delle elezioni nel contesto internazionale e nazionale caratterizzato dalla guerra e dalla economia di guerra. Voglio invece spostare il dibattito su quello che manca e che insieme dobbiamo elaborare per riempire un vuoto che ci rende muti.
Le domanda anche qui ricorrenti sono: che fa Rifondazione e cosa propone? Parliamo di Rifondazione non a partire dalle nostre debolezze, da ciò che possiamo fare, ma da quello che dovremmo fare, dalla funzione storica che il comunismo rifondato ha nel destino del proletariato, dei popoli e dell’umanità. Solo ancorandoci a questa funzione strategica non diventiamo gatti ciechi e possiamo progettare che cosa deve essere Unione Popolare, come farla, non come ultima fedeltà a un simbolo da non cambiare o alla promessa fatta durante le elezioni. Abbiamo stoppato il precipitare di U.P. in un Partito e anche in un Partito personale.
Che cosa proponiamo agli altri che stanno in U.P. nella volontà di avviare un processo unitario e quindi incompiuto? Va individuato il nesso fra Rifondazione e Unione Popolare. U.P oggi è 400.000 voti, le forze promotrici, un programma., relazioni e lavoro comune di 4 mesi. Non crescerà sua sponte ma solo con un forte impegno soggettivo e una finalità esplicita: costruire un movimento politico e sociale di massa. Vengo da una stagione politica feconda, in cui vi erano elementi oggi assenti, che dobbiamo ricreare, le lotte sociali, e il carattere di massa delle organizzazioni politiche e sociali, sindacati e partiti.
Non a caso i Costituenti hanno messo nel testo della Costituzione la centralità di queste forme, che organizzano il consenso delle masse a partire dal senso comune indirizzandolo e trasformandolo nell’azione collettiva, sottraendolo alla egemonia conservatrice e facendo crescere capacità critica, comprensione degli avvenimenti, potenza travolgente dell’esercizio della libertà e dell’autodeterminazione. Dobbiamo aumentare gli iscritti e le iscritte al Partito, che devono avere chiaro quale è il nostro compito.
Non vi è contraddizione fra rafforzare il PRC e costruire U.P , una forma nuova di un movimento politico e sociale plurale organizzato e duraturo, che unisca le forze antiliberiste, che connetta ciò che è frammentato, quella sinistra diffusa che fa opposizione nel sociale e resiste alla pervasività del neoliberismo, ma che da anni si ritrae alla formazione di una rappresentanza e di una narrazione autonoma del blocco sociale delle classi subalterne nella indifferenza, nel non voto, nel voto subalterno a Pd o 5Stelle.
Qualsiasi motivazione sulla prosecuzione di U.P. che non si basi su di un forte progetto strategico non regge, demotiva i compagni. E’ questo obiettivo complesso, che deve dare forza ai territori, al rilancio e alla rigenerazione del nostro partito, delle sue forme organizzative e delle pratiche politiche, è a questo che deve essere dedicata la Conferenza di Organizzazione.