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CPN 15-16 ottobre 2022

Fabrizio Baggi

Il governo Meloni con i suoi presidenti di Camera e Senato è il più di destra della storia della Repubblica e certamente ci creerà grandi difficoltà sia sul piano della costruzione dell’opposizione politica e sociale sia su quello del contrasto della narrazione tossica della “grande unità” in nome di una visione distorta dell’antifascismo. Il risultato elettorale di molto inferiore alle aspettative ci consegna un Paese diverso. UP deve proseguire ed allargarsi a partire dalle due prossime scadenze elettorali in Lombardia e nel Lazio. Non basta la somma delle 4 organizzazioni che le hanno dato vita, dobbiamo diventare soggettività politica e sociale di massa coinvolgendo singoli e collettivi di lotta.

Per fare ciò serve un reale processo di democratizzazione dal basso a partire dalla definizione chiara (da parte della DN o del CPN) della Delegazione trattante del Partito che andrà ai tavoli di coordinamento di UP, e dal coinvolgimento dei territori. Un processo che ci porti fuori dai personalismi, dal politicismo e dal verticismo che si sono verificati nel corso della campagna elettorale creando criticità, ad esempio, sul piano della gestione delle candidature, della stesura del programma o della suddivisione della presenza di De Magistris nei territori.

Bene che sia stato chiarito l’equivoco circolato in rete rispetto allo scioglimento dei Partiti a fronte della Costruzione del “nuovo Partito UP” e bene il ritorno all’uso del simbolo politico senza il nome di De Magistris. Va deciso collettivamente come intendiamo strutturare la soggettività e come intendiamo starci e queste sono decisioni che vanno prese all’interno dei nostri organismi nazionali. Organismi che nel corso della Campagna Elettorale sono stati, a mio avviso commettendo un grave errore, in una certa misura privati del loro ruolo, non indetti o convocati tardivamente (ed anche questo CPN che arriva 3 settimane dopo il voto è in grave ritardo).

I nostri organismi devono riacquisire un ruolo centrale non convocati tardivamente al solo scopo di redimere decisioni in qualche modo già assunte ma per decidere collettivamente in quale maniera ci stiamo e cosa facciamo in UP.
Serve dare direzione politica mancata per troppo tempo anche per mettere le compagne e i compagni che fanno parte degli organismi nazionali nella condizione di poter dare risposte argomentate nei territori.
Ci aspettano grandi battaglie, a partire da pace e disarmo e carovita ed a questo proposito ottimo l’attivo nazionale indetto per lunedì prossimo che rimette, dopo le campagne fatte con il Dipartimento lavoro, il nostro Partito dentro il tema dell’opposizione ai rincari.

Serve fare un punto organizzativo sullo stato di Rifondazione, rilanciarla rinforzarla e rigenerarla, in maniera tale da poter sviluppare nei territori una reale opposizione politica e sociale, e per fare ciò è di fondamentale importanza riaprire oggi il percorso di costruzione della Conferenza nazionale di organizzazione che questo CPN fisserà definitivamente ufficializzando la proposta avanzata dalla Direzione Nazionale. Rilanciare Rifondazione per costruire Unione Popolare e costruire Unione Popolare per rilanciare Rifondazione sono elementi non in contraddizione ma assolutamente complementari.

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