Documento di indirizzo sulle modifiche statutarie Linee di indirizzo L’obiettivo della Commissione Statuto, istituita dal CPN in vista del
Congresso, è stato quello di ridefinire l’impianto statutario e organizzativo
del partito facendo i conti con le trasformazioni e le tendenze più
generali che si sono strutturate nel tempo (frammentazione sociale,
crisi della forma partito “storica”, diffusione delle forme di digitalizzazione
eccetera), e con i cambiamenti che hanno caratterizzato e caratterizzano
il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea. La riforma dello Statuto deve perciò corrispondere a una rifondazione
del partito adeguata alla sua funzione storica nel presente, e senza
prescindere dalla sua attuale composizione materiale. Non pensiamo a un partito “liquido”; pensiamo invece a un partito solido,
al passo con i tempi, in grado di confrontarsi con i mutamenti sociali
e con i linguaggi che hanno cambiato qualitativamente la scena pubblica,
coerentemente con il progetto e l’orizzonte della rifondazione comunista.
In particolare, pensando alla presenza e alle strutture del partito, intendiamo fornire ai gruppi dirigenti – nell’ambito di una struttura organizzativa unitaria e di regole condivise -una “cassetta degli attrezzi”, ovvero una pluralità di soluzioni organizzative del partito, da adottare, utilizzare e modulare in base al contesto, alla funzionalità. Si tratterà di decidere ai corrispondenti livelli, anche sperimentando, la forma organizzativa più funzionale all’azione politica e poi di verificare i risultati conseguiti. Questo, anche tenendo conto dell’eterogeneità che caratterizza la nostra presenza nei diversi territori. La scelta fondante è proprio quella di riconoscere ai territori la possibilità di definire percorsi di impostazione organizzativa che partano dal basso, circolo per circolo, e che coinvolgano il corpo del partito nel connettere analisi, pratiche e forme della propria organizzazione. PRINCIPI E FINALITÀ Abbiamo aggiornato in modo condiviso la parte introduttiva (ex preambolo) dello Statuto articolandola in principi e finalità. In particolare, abbiamo sottolineato come il Partito della Rifondazione Comunista si ispiri al pensiero fondativo di Karl Marx e si ritenga parte del movimento comunista internazionale. Il Prc si propone di rifondare teoria, prassi e organizzazione del movimento operaio per superare la società capitalista nel tempo presente, segnato dall’intersezione tra dominio di classe e genere, oppressione razziale e devastazione ambientale. In questo senso, proponiamo di continuare e innovare la storia delle comuniste e dei comunisti e riconosciamo nella sua genealogia la Comune di Parigi, la Rivoluzione d’Ottobre, la Resistenza antifascista, la contestazione del biennio ’68-’69, il movimento contro la globalizzazione neoliberista. Affermiamo di riconoscerci nella coniugazione di comunismo e democrazia che ha connotato la tradizione comunista in Italia e la questione della rivoluzione in Occidente; nella Costituzione nata dalla Resistenza e nella lotta per la sua attuazione. Ci dichiariamo pacifisti e antifascisti e ripudiamo la guerra e ogni forma di fascismo e razzismo. DEMOCRAZIA DI GENERE E AUTODETERMINAZIONE Riteniamo centrali i seguenti aspetti: - Il Prc-Se considera i movimenti femministi, per la libertà e l’autodeterminazione
delle donne e delle soggettività LGBTQIA* e la lotta intersezionale
per il superamento del capitalismo e del patriarcato fondanti per la
rifondazione comunista. Riconosce pienamente la libertà nella scelta
delle pratiche femministe di autorganizzazione e autodeterminazione
delle compagne iscritte e delle relazioni politiche tra donne dentro
e fuori il partito; PARTITO E DIGITALIZZAZIONE Riteniamo necessario confrontarci con i processi connessi alla digitalizzazione. In particolare relativamente all’attivazione di forme e modalità partecipative. Non ci riconosciamo in schematismi secondo cui la riunione in presenza è “buona” e quella a distanza “cattiva”, e viceversa: siamo per utilizzare gli strumenti e le tecnologie disponibili per ampliare il campo della partecipazione e del coinvolgimento, consentendo alle compagne e ai compagni più opportunità. La rete può agevolare la partecipazione politica delle compagne e dei compagni alla vita del partito, la costruzione di una intelligenza comune, di un intellettuale collettivo, la scrittura dei documenti in modo condiviso e dal basso e una maggiore partecipazione della base alla elaborazione, riunioni tematiche nazionali. All’opposto della iscrizione passiva o della “democrazia del click”, l’integrazione fra partecipazione digitale alla costruzione delle decisioni e militanza in presenza può essere utilissima per il nostro partito, per ampliare il nostro radicamento. Dobbiamo inoltre considerare le nostre difficoltà per quanto riguarda le risorse economiche e la disponibilità di sedi. Inoltre, già attualmente il partito sperimenta, anche in maniera non regolamentata, riunioni e votazioni on line. Pensiamo perciò soprattutto quando le riunioni degli organismi coinvolgono territorialità ampie - a: - definire e regolamentare la possibilità di partecipazione “mista”:
in presenza e on line; CIRCOLI I circoli sono e rimarranno le istanze fondamentali del partito; anche
da questo punto di vista, però, riteniamo importante ampliare gli strumenti
e le modalità di organizzazione del partito su base territoriale. - Territoriali La novità è perciò rappresentata dalla tipologia del circolo funzionale,
legata sia a filoni tematici e settoriali su cui le compagne e i compagni
di un determinato territorio intendono lavorare sia a pratiche specifiche,
vertenziali e di conflitto, includendo le attuali tipologie di circoli
di lavoro, di studio, tematici. Nell’articolato dello Statuto e nel
regolamento, normeremo e definiremo il modus operandi dei circoli funzionali.
GRUPPI DI LAVORO Un ulteriore strumento organizzativo e di lavoro politico che intendiamo introdurre e mettere a disposizione delle compagne e dei compagni a tutti i livelli – dal nazionale al singolo territorio – è quello dei gruppi di lavoro, attivabili su singoli temi e ambiti. Le modalità organizzative sono definite, in base al livello territoriale coinvolto, dalla Direzione Nazionale, dal Comitato Politico Regionale, dal Comitato Politico Federale. I gruppi di lavoro – al fine di una piena valorizzazione delle competenze e dei saperi al nostro interno e vicini a noi -sono aperti a esterni, e contribuiscono ai processi decisionali senza per questo sostituirsi ai gruppi dirigenti. Questo, perciò, con l’intenzione di dare uno strumento alle compagne e ai compagni non solo efficace sul piano operativo e elaborativo, ma anche basato sull’apertura, su un’interlocuzione e un coinvolgimento dei quadri attivi dei conflitti e delle vertenze all’interno delle quali operiamo. I gruppi di lavoro si relazioneranno e faranno riferimento al/alla responsabile di settore competente del partito. FEDERAZIONI Riteniamo importante, a proposito di “cassetta degli attrezzi”, che
il partito abbia gli strumenti per elaborare e darsi -anche a questo
livello -un’organizzazione territoriale efficace e proporzionata alle
proprie possibilità/capacità. Non dimentichiamo che il 44% delle federazioni
ha meno di 50 iscritte/i, mentre il 26% ha meno di 25 iscritte/i. REGIONALI Prospettiamo una maggiore responsabilizzazione degli organismi regionali:
non certo per proporre forme di “autonomia differenziata”, ma perché
riteniamo che i territori provinciali e locali – proprio per gli aspetti
che abbiamo evidenziato (un radicamento eterogeneo e tante situazioni
deboli) – debbano essere supportati, indirizzati e anche -in via temporanea
-direttamente organizzati laddove il territorio in questione non abbia
più una propria autonomia organizzativa strutturata, al fine di riacquisire
una piena funzionalità. Proponiamo l’istituzione delle Assemblee regionali, con le seguenti funzioni: - predisporre, con il principio del consenso, un Piano Organizzativo regionale attraverso cui definire, in forma di proposta, l’articolazione delle federazioni sul territorio di competenza (quindi valutare se avere, in base alle situazioni specifiche, Federazioni provinciali, aree metropolitane, sovra-provinciali, sub-provinciali), con la condivisione delle Federazioni; - promuovere occasioni e iniziative di elaborazione e partecipazione che coinvolgano in forma assembleare – oltre al gruppo dirigente regionale in senso proprio – i quadri attivi dei diversi territori. L’Assemblea regionale, di composizione ampia e rappresentativa delle articolazioni territoriali, affianca perciò il Comitato Politico Regionale, che mantiene le funzioni politiche attribuitegli dallo Statuto vigente e viene convocata con le medesime modalità con cui viene convocato il Comitato Politico Regionale. ORGANISMI NAZIONALI Riteniamo che il Comitato Politico Nazionale debba continuare a essere
un organismo di rappresentanza politica proporzionale relativo alla
discussione interna nel partito, con l’obiettivo di dare cittadinanza
e spazio alle compagne e ai compagni più attivi territorialmente, nelle
lotte e nei conflitti sociali, senza però che questi ultimi aspetti
siano “codificati” nello Statuto. Ci siamo inoltre confrontati sul ruolo
e sui criteri relativi alla composizione della Direzione Nazionale.
La Commissione Statuto ha condiviso di mantenere l’attuale formulazione
presente sullo Statuto. CONFERENZE DI ORGANIZZAZIONE E TEMATICHE– GIOVANI COMUNISTI Abbiamo deciso di accorpare in un ragionamento comune e uniforme la descrizione delle modalità di funzionamento delle conferenze di organizzazione e tematiche, secondo i seguenti principi: - Per esaminare lo stato dell’organizzazione, problemi politici o pianificare l’azione del partito su determinate tematiche, possono essere convocate conferenze di circolo, cittadine, zonali, di federazione, regionali e nazionali. I dipartimenti nazionali e/o i comitati politici federali e/o regionali possono proporre alla direzione nazionale lo svolgimento di conferenze nazionali su temi di carattere generale; - Vengono indette per ogni singola istanza, dai rispettivi organismi dirigenti che stabiliscono gli obiettivi politici e le modalità di svolgimento e di partecipazione; -Le conferenze non sono sostitutive dei congressi e non possono eleggere
o - Gli atti in esse approvati entrano a far parte della linea politica
del partito al COLLEGI DI GARANZIA, CARICHE ELETTIVE E AMMINISTRAZIONE Quanto agli organismi di garanzia non vengono proposte significative
modificazioni, confermando la loro istituzione, per i livelli superiori
ai circoli, corrispondentemente agli organismi dirigenti costituiti.
Quanto all’amministrazione del Partito, con riferimento alla confermata
ripartizione delle quote di entrate tra le diverse istanze del Partito,
si propone la soppressione della determinazione statutaria delle quote
minime per sopravvenuta ricorrente difficoltà, se non impossibilità,
a rispettare detto stringente vincolo. SIMBOLI Si propone la modifica della normativa statutaria vigente in materia, consegnando alla decisione della maggioranza del CPN (in luogo degli attuali due terzi) la possibilità di presentarsi alle elezioni politiche nazionali ed europee con simboli diversi da quello del Partito.
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