Partito della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale 16 - 17 maggio 2020

I diritti negati agli uomini e donne migranti servono a colpire ognuna/o di noi

Dopo la "regolarizzazione bufala" del governo, che sta per essere discussa in parlamento è necessario far ripartire la mobilitazione. Nelle aule si confronteranno da una parte le destre nazionalista e dall'altra le destre imprenitoriali. Le prime sperano di ricostruire consenso attraverso la dichiarazione di guerra a chi non ha i documenti, le seconde cercano di intercettare il bisogno di braccia di alcuni comparti, la continuità delle politiche di sfruttamento, la ricerca di lavoratrici e lavoratori a tempo per affrontare i propri fabbisogni ignorando i diritti universali di chi lavora. Mantenere circa 600 mila lavoratori e lavoratrici migranti in condizione di invisibilità serve a garantire che anche il potere contrattuale di chiunque voglia veder rispettati i propri, debba sottomettersi alla legge del più forte.
Mentre in parlamento si mercanteggia e mentre dal governo, in particolare dal Viminale, si determinano maggiori limitazioni alla regolarizzazione delle persone immigrate fuori si realizzano i primi segnali di mobilitazione.

Nonostante le difficoltà inerenti all'emergenza sanitaria, che rendono difficile, se non impossibile, realizzare manifestazioni di massa, giungono segnali molto positivi.
Rifondazione Comunista si impegna a sostenere intanto lo sciopero dei lavoratori nell'agricoltura promosso dall'USB per il 21 maggio, quella del Coordinamento migranti Bologna per il 30 maggio, la campagna "Sanatoria subito" di cui il partito è parte integrante e tutte le prossime iniziative che in tal senso verranno messe in atto.
Esiste una soggettività organizzata estremamente radicata anche se purtroppo frammentata a cui come Partito dobbiamo fornire spazio, appoggi, occasioni di visibilità
Nonostante le pressioni che eserciteremo per strappare anche risultati migliori nel dibattito parlamentare, anche proponendo emendamenti, ma su cui non poniamo grande fiducia vengano recepiti, partiamo dal presupposto che si deve aprire un forte conflitto per regolarizzare i diritti e non le braccia da sfruttare, le persone e non i comparti economici da preservare.

E, da ultimo, esprimiamo sdegno profondo per il fatto che, in piena pandemia, con le frontiere chiuse sia in ingresso che in uscita, non venga riconosciuta la possibilità a tutte e a tutti i presenti di essere inseriti a pieno titolo nel SSN e di poter ottenere l'iscrizione anagrafica utile poi a garantire un percorso di inserimento per tutte/i
Rifondazione Comunista si pone in tempi brevi l'obiettivo dell'erogazione di un permesso di soggiorno per attesa occupazione, della durata minima di un anno, a tutte/i coloro che ne facciano richiesta che permetta di svincolare la regolarizzazione dalle volontà di padroni e caporali e dall'impiego in singoli comparti di lavoro.

Rifondazione Comunista chiede alle forze antiliberiste, anticapitaliste, antirazziste e democratiche di porre mano ad una radicale revisione del testo unico sull'immigrazione che garantisca parità di diritti a chi vive in questo paese.
In tale contesto importante riprendere la discussione sulla riforma della legge sull'estensione della cittadinanza e di giungere a garantire nel rispetto della Convenzione di Strasburgo, il diritto di voto almeno alle elezioni amministrative, a chi è stabilmente residente.

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