Partito
della Rifondazione Comunista Mobilitazione contro il Congresso Mondiale delle Famiglie Dal 29 al 31 marzo a Verona, città-laboratorio in cui si è sperimentata per anni l’affermazione politica della destra radicale, si svolgerà il Congresso Mondiale delle Famiglie, un forum delle forze partitiche, confessionali e sociali che compongono l’”internazionale nera” in lotta contro l’autodeterminazione delle donne e delle persone LGBTQI. In contemporanea la rete Non una di meno e l’associazionismo LGBTQI e antifascista stanno organizzando un controcongresso, “Verona città transfemminista”, che culminerà nel corteo di sabato 30 marzo. Il Partito della Rifondazione Comunista sarà in piazza, mobilitando in particolare le sue federazioni del nord Italia, al fianco di chi si oppone alle politiche reazionarie promosse dal Congresso Mondiale delle Famiglie, per valorizzare il lavoro dei compagni e delle compagne di Verona nella rete antifascista “Assemblea 17 dicembre” e contrastare le teorie e le pratiche liberticide promosse dal Congresso. Il Congresso Mondiale delle Famiglie è uno dei tasselli dell’attacco eteropatriarcale ai diritti, che costituisce, assieme al razzismo e al capitalismo protezionista, il cuore pulsante dell’ideologia delle destre radicali contemporanee, che si servono della retorica familista per affermare un modello autoritario di società. L’idea di famiglia che emergerà al Congresso Mondiale sarà univoca: eterosessuale, etnicamente omogenea, basata sulla divisione sessuale del lavoro, indissolubile, prolifica. Ci saranno coloro che promuovono le “terapie riparative” contro l’omosessualità o addirittura la pena di morte per le persone omosessuali, il senatore Pillon con i suoi disegni di legge, i ministri Fontana, Salvini e Bussetti, gli agitatori della psicosi sulla “sostituzione etnica” che propongono tanto la chiusura delle frontiere quanto la messa in discussione della libertà di abortire, i rappresentati dei governi reazionari di tutto il mondo. Non ci sarà spazio per le famiglie attraversate dalla violenza, né per le famiglie la cui esistenza viene trasformata in un calvario per colpa della legislazione o del clima di intolleranza che le forze di governo alimentano. Il 30 marzo saremo in piazza in forma comunicativa per dare un contributo alla critica a quest’idea statica di famiglia, in continuità con la nostra militanza femminista, antifascista, per i diritti di tutti e tutte. È fondamentale che qualsiasi chiamata, campagna o evento organizzato in questo contesto, che poi inviti a confluire nel corteo, nomini #NonUnadiMeno che lo ha convocato e condivida anche per motivi di chiarezza, sicurezza e coordinamento il link del sito (https://nonunadimenoverona.com/) e del relativo evento Facebook (https://www.facebook.com/events/307203283301849/). Silvia Conca Catia Manganotti Moira Foirot Bruna Maestrini Eleonora Forenza Rosa Rinaldi Stefano Galieni Vito Meloni Gianluca Schiavon Giovanna Capelli Roberta Fantozzi |