Partito della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale 27 e 28 ottobre 2018

Documento respinto

Per il rilancio del Partito della Rifondazione Comunista, per l'opposizione sociale e per la costruzione di un polo antiliberista plurale.

Il CPN prende atto del fallimento totale della strategia politica seguita dal gruppo dirigente del nostro partito.

PaP non si e' rivelato un progetto politico capace di riunire le forze sociali anticapitaliste di opposizione all'attuale governo populista e xenofobo, non e' riuscito a costruire un progetto di alternativa. La segreteria del partito non solo ha tardato a prendere atto della situazione cretasi, ma ha anche ignorato le proposte politiche ed il disagio crescente dei compagni di base, come evidenziato chiaramente nell'assemblea degli iscritti autoconvocati il 6 ottobre a Firenze. In questo documento intendiamo riproporre i contenuti e le istanze presenti nell'ordine del giorno approvato all'unanimità in quella riunione. Per prima cosa riteniamo necessaria una radicale autocritica e una netta discontinuità nella futura proposta che deve essere presentata ai militanti ed alle altre forze di opposizione del paese. La partecipazione al progetto PaP ha rilevato la mancanza di consultazione e di partecipazione del corpo militante del Partito, che non solo va condannata, ma in nessun caso ripetuta. Il coinvolgimento democratico dei compagni di tutto il partito deve partire da una proposta politica chiara e precisa, che possa permettere di costruire il polo di alternativa sociale nel paese senza alcuna ambiguità con i progetti politici già falliti in precedenza. Dobbiamo mettere al centro il rilancio e la rifondazione del partito della Rifondazione Comunista. Nessun dubbio ci deve essere in merito alla scelta definitiva del Partito a tutti i livelli di chiudere l'esperienza di PaP.

Manifestiamo una grande preoccupazione sullo stato del Partito, sul rispetto delle nostre regole democratiche, sulla scarsa incidenza sul piano politico e sociale, nonché sulle prospettive del PRC e della linea politica da assumere, per non ripetere gli errori degli ultimi periodi.
Il tema da affrontare è quello delle drammatiche condizioni attuali: le lotte, le conquiste, i successi del secolo scorso vengono messi in discussione e avanza una controffensiva che assume volti diversi che oscillano dal razzismo/ fascismo al populismo “attento” alle esigenze sociali, che sono volti diversi della medesima medaglia.
Manca la lotta e manca la capacità di guidare, indirizzare, accompagnare i conflitti sociali.
Rifondazione è sempre stata in prima linea in tutte le iniziative, ha partecipato alla dimensione internazionale delle lotte e delle alternative, ha denunciato da sempre i contenuti antipopolari dei trattati europei (rivendichiamo, infatti, la battaglia contro il pareggio di bilancio in costituzione, a suo tempo invece votata dalla Lega!) ha lottato per la difesa dei lavoratori e non può abdicare al proprio ruolo a sinistra.

E’ in questo contesto che intendiamo conservare la nostra identità e il nostro ruolo, per questo intendiamo ribadire:

  1. 1 - Che l’intero gruppo dirigente di Rifondazione Comunista si assuma la responsabilità dello stato di cose presente rimettendo il suo incarico nelle mani degli iscritti al PRC. Questo non per cercare un capro espiatorio, ma, anzi, per instaurare un clima di serenità, di responsabilizzazione onesta, come condizione propedeutica alle fasi successive;
  2. 2 - che il PRC non deleghi a nessuno la propria rappresentanza politica, essendo evidente che un conto è lavorare insieme, altro sottomettersi a decisioni e scelte altrui
  3. 3 - che ai sensi del nostro Statuto, gli iscritti a Rifondazione non debbano aderire o iscriversi ad altro soggetto/partito politico, essendo tale iscrizione incompatibile con quella a Rifondazione Comunista, compreso PAP.
  4. 4 - che l’autonomia di Rifondazione Comunista è oggi una delle garanzie, per la costruzione di una più ampia sinistra di alternativa, per la possibilità di aggregare altri settori e forze, capace di unire tutte le forze politiche e sociali alternative al Pd e alla socialdemocrazia europea, eliminando quindi ogni possibile alleanza col centrosinistra.
  5. 5 - che va diffidato chiunque da utilizzare simbolo e nome di PaP, trattandosi di una scelta che fu assunta e sottoscritta anche dal PRC.
  6. 6 - che da subito si recuperi il ruolo autonomo del Partito organizzandone con cura tesseramento, rafforzamento organizzativo, utilizzo delle sedi secondo le regole definite, rilanciando l’iniziativa politica ed la battaglia di opposizione, costruendo anche in sede locale le interlocuzioni necessarie a far crescere una sinistra di classe e antiliberista che da intervenga socialmente, interloquendo con quanti ritengono necessaria l’esistenza di una forza comunista rifondata, nello spirito migliore di Rifondazione Comunista per il rilancio di una forte presenza comunista organizzata nel paese.
  7. 7 - che occorra agire sui problemi del paese, costruendo l’opposizione a questo governo, assumendo come centrale la lotta contro ogni forma di xenofobia, razzismo e sessismo, il rifiuto di torsioni securitarie, l’assunzione della battaglia per l’uguaglianza di reddito e di condizione sociale, riaffermando il principio della progressività delle imposte contro ogni ipotesi di flat tax e la riduzione del peso fiscale per le sole fasce sociali più deboli, il ripristino di una legislazione del lavoro e sul sistema previdenziale pubblico che restituisca certezza e continuità d’impiego, che ripristini l’art. 18 e provveda al superamento effettivo della riforma Fornero, la battaglia per l’occupazione e per nuovi investimenti pubblici per uno sviluppo industriale ecocompatibile ed innovativo a partire dal Mezzogiorno.
  8. 8 - Fondamentale è dare continuità alle lotte per la pace e “contro la guerra senza se e senza ma" ed all ‘ affermazione della parità di genere contro il patriarcato come richiesto dalle lotte di milioni di donne nel mondo.
  9. 9 - che sia necessaria la costruzione di una sinistra di alternativa effettivamente rappresentativa, politicamente e socialmente in grado di costruire un’efficace opposizione al governo attuale e di confermare per le prossime elezioni europee il riferimento al Gue e alla Sinistra Europea. Una sinistra che assuma anche in Italia una connotazione totalmente autonoma e alternativa al Pd ed ai suoi alleati, che si batta contro le politiche di austerità ed i contenuti dei trattati europei, lavorando per un’Europa dei popoli , nella prospettiva del rafforzamento e della unità del Gue-Ngl come unico gruppo che ha rappresentato la sinistra di alternativa e le/i comunisti nel Parlamento Europeo.

Chiediamo che su questi punti il CPN impegni tutto il partito.

Pegolo Gianluigi
Scapinelli Rita
Bilanceri Fulvia
Onor Giancarlo
Baldazzi Gianfranco
Testi Mirna
Calvo Raffaella
Billero Rosalia
Lazzerini Sabrina

 

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