Partito della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale 2 e 3 dicembre 2017

Odg assunto dal CPN del Prc S.E. in data 3/12/2017

PER LA COSTRUZIONE DI UNA MOBILITAZIONE AGRICOLA EUROPEA

Il Sistema agricolo italiano ai tempi del capitalismo vive da anni una profonda crisi di sistema, generata da dinamiche speculative di mercato che hanno impoverito i produttori ed i territori ed arricchito intermediari, distributori e speculatori.

Da un lato vi è un sistema agricolo che vive di contributi e non della propria capacità di generare reddito, schiacciato da una visione proprietaria del mercato agricolo.

Dall’altro si è costruita e consolidata una filiera dello sfruttamento che ha generato all’interno della Ue, nel sud Italia, ed in Andalusia, la vergogna infinita dei ghetti per i nuovi schiavi agricoli.

Ad indebolire ulteriormente l’intero sistema sono stati prodotti nel corso degli anni i trattati Ue sul libero scambio, come il Ceta o il Ttip, contro cui il PRC ha prodotto un importante lavoro politico e sociale, che tendono a creare una filiera di mercato per prodotti esclusi dai processi produttivi comunitari (si pensi ai cereali trattati con il glifosato o alle carni agli ormoni).

Le derive protezioniste e corporative non rappresentano una via di uscita solidale praticabile e sostenibile.
Le crociate ideologiche di un associazionismo corporativo e miope che difende in maniera sterile e plateale un Made in Italy spesso artefatto, in cui vengono affinate in Italia produzioni estere (si pensi alla filiera suinicola legata a salumi ed insaccati) rappresentano un pezzo del problema e non della soluzione.
Non occorrono crociate contro l’olio tunisino o le arance del Marocco, occorrono buone pratiche agricole a nord e sud del Mediterraneo che mettano al centro i diritti del lavoro, la tutela della biodiversità, la difesa dei beni comuni e la sovranità alimentare.

Occorre creare le condizioni per una giusta redditività della produzione agricola che garantisca sicurezza e remunerazione ai produttori agricoli e ai lavoratori , una ricerca universitaria indirizzata alla ricerca delle alternative alla chimica e allo sviluppo di pratiche sostenibili.

La decisione del Comitato d’Appello, formato dagli Stati della Ue, di autorizzare la licenza per il glifosato per ulteriori cinque anni risponde alle logiche subalterne di un sistema politico servo sciocco del capitale.

Il voto decisivo della Germania dimostra come questo sia un altro dei tasselli fondamentali dell’Europa dei grandi poteri economici, di cui la stessa Germania è da anni capofila.

Alle medesime logiche risponde la deriva proprietaria sui brevetti delle sementi, che riduce la biodiversità, penalizza le varietà locali e crea una filiera dipendente dai brevetti.

Occorre costruire le condizioni per una generalizzazione delle lotte, e per una mobilitazione europea da costruire e lanciare a primavera contro il caporalato agricolo, a favore della messa al bando degli insetticidi sistemici (come i neo neonicotinoidi), del glifosato e degli ogm, a sostegno di una filiera solidale che difenda i beni comuni e tuteli la bio diversità.

Paolo Pantaleoni, Eleonora Forenza, Massimiliano Murgo, Sara Visintin , Daniele Maffione, Rossella Puca

 

chiudi - stampa