Partito
della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale 14 e 15 gennaio 2017
Dopo referendum, rilanciamo la lotta per l’attuazione della
Costituzione
Per la proporzionale e per due Sì nei referendum sul
lavoro
La vittoria referendaria ha una portata storica. Siamo riusciti a
mettere in salvo la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, “la
più grande conquista che la classe operaia e il nostro popolo abbiano
realizzato”. E’ una vittoria della democrazia contro il neoliberismo. Il
referendum doveva essere il plebiscito per una leadership politica
bonapartista sostenuta dal capitalismo italiano, dalla finanza
internazionale, dalla troika, da tutti i poteri forti, e da un coro
mediatico mai visto. Si è trasformato in una sconfitta clamorosa di
Renzi e del renzismo, ma soprattutto in una vittoria popolare che ha
impedito una svolta autoritaria che avrebbe segnato negativamente i
prossimi decenni. A questo risultato ha contribuito in modo rilevante il
generoso impegno dei compagni e delle compagne di Rifondazione
Comunista, che ringraziamo.
La campagna per il No ha prodotto a
sinistra e nella società una diffusa riattivazione di energie, passione
civile, militanza coinvolgendo tante cittadine e cittadini,
intellettuali, associazioni, movimenti, in ogni territorio. La campagna
referendaria e lo stesso risultato dimostrano che nel nostro paese vi è
un’ampia disponibilità a ritrovarsi su una piattaforma di difesa e
allargamento della democrazia, di difesa di diritti e beni comuni, di
opposizione al neoliberismo.
Questo patrimonio democratico non va disperso così come non va
piegato alla formazione di un soggetto politico, perché c’è bisogno in
questo paese di un movimento unitario per l’attuazione della
Costituzione. Movimento unitario che salvaguardi il risultato ottenuto,
vigili rispetto a nuovi attacchi, socializzi saperi, elabori proposte e
costruisca nuove campagne: partendo dalla legge elettorale – dove la
scelta del proporzionale è quella più coerente con l’impianto
costituzionale – rilanciando la questione dell’incompatibilità tra
trattati europei e Costituzione e quella della cancellazione del
pareggio di bilancio e del fiscal compact. In questo quadro, è molto
positivo che i Comitati per il No abbiano già annunciato l’impegno a
sostegno della vittoria del Si nei due referendum contro il JOBS ACT,
purtroppo azzoppati dalla Corte Costituzionale che attraverso una
sentenza politica ha impedito ai cittadini di votare per il ripristino e
l’estensione dell’articolo 18. I militanti di Rifondazione Comunista
continueranno quindi a dare il proprio contributo nell’Anpi, nei
comitati per il No, nel coordinamento per il No sociale e in tutti i
luoghi di costruzione di questo movimento unitario per l’attuazione
della Costituzione.
La domanda di rottura e cambiamento che emerge
dal referendum, purtroppo non incrocia a sinistra una soggettività
adeguata che per forma e dimensioni abbia la capacità di proporre a chi
non si riconosce nel PD e nel M5S un progetto politico credibile. E’ un
problema che non riguarda solo i partiti, ma la stessa incisività delle
lotte democratiche. E’ un problema che deve essere risolto.
Per
questo, nel pieno rispetto dell’autonomia del movimento unitario che si
è raccolto attorno alla difesa e all’attuazione della Costituzione,
rivolgiamo a tutte e tutti un appello per dar vita in ogni città e a
livello nazionale a convenzioni della sinistra, finalizzate a costruire
un soggetto unitario della sinistra antiliberista, autonoma e
alternativa al PD e al Partito Socialista Europeo, costruita in forme
democratiche non verticistiche e aperte, immersa nelle pratiche sociali
e nelle esperienze di autorganizzazione, capace di collegare e fare
interloquire tra loro le diverse forme dell’impegno e le diverse
esperienze politiche, sociali, culturali, dando vita ad una
rappresentanza unitaria sul piano istituzionale. Un soggetto unitario e
plurale della sinistra antiliberista che, senza chiedere scioglimenti a
chicchessia, si presenti alle elezioni con un simbolo costante nel tempo
e sia in grado di sviluppare iniziativa su tutti i nodi politici e
sociali.
Riteniamo che questo progetto vada costruito a partire dalla
valorizzazione piena di tutte le esperienze unitarie sorte in questi
anni sul territorio e che vedono nelle liste unitarie della sinistra,
nelle esperienze di Palermo e di Napoli, che coinvolge tutte le forze
politiche e sociali della sinistra, coniuga governo della città e
costruzione di un processo di partecipazione conflittuale, un punto
avanzato. Allargando lo sguardo sul piano europeo, riteniamo che
l’esperienza di Barcellona rappresenti un modello da cui trarre positivi
insegnamenti. Oltre ad una innovativa esperienza di governo cittadino,
il laboratorio catalano si caratterizza infatti per la costruzione di
una soggettività unitaria della sinistra che nascendo dal comune lavoro
delle organizzazioni sociali, culturali e politiche, dà vita al soggetto
unitario in forma plurale, senza chiedere scioglimenti o abiure ad
alcuno.
Quello a cui pensiamo è un soggetto unitario che sia capace
di unire e coinvolgere chi in questo paese lotta, si impegna, non si
rassegna e di parlare a tutti coloro che sentono il bisogno di
un’alternativa. Occorre attuare una vera innovazione delle forme con cui
costruire un soggetto unitario della sinistra: nessuno dei partiti
esistenti o in formazione può pensare di rinchiudere nel proprio
perimetro la proposta unitaria e non è possibile ridurre nelle forme del
partito il pluralismo di culture politiche e pratiche concrete, perché
quel pluralismo è fattore costitutivo del campo di forze che si è
riattivato.
Proponiamo per questo di dar vita ad uno spazio
attraversabile da tutte le realtà e i singoli individui coinvolgibili in
un progetto di trasformazione, di una soggettività capace di mettere in
comunicazione le diverse esperienze e i diversi conflitti. Per questo
come Rifondazione Comunista e con l’Altra Europa abbiamo lavorato in
questi anni. Auspichiamo che le reti delle “Città in comune” e delle
“Città ribelli” sviluppino iniziative e consolidino una capacità di
intervento politico a tutti i livelli, a partire dai territori con lo
spirito che ha animato le assemblee dopo il referendum che hanno visto
una partecipazione forte e plurale.
Si tratta di costruire un
soggetto che sia governato dalla democrazia, dal principio “una testa un
voto” e che declini concretamente un programma di attuazione alla
Costituzione Repubblicana, di rottura con il neoliberismo, di difesa di
beni comuni e diritti, di rinnovamento autentico del paese. Oggi questo
è più semplice di ieri perché il contrasto al liberismo, l’alternatività
al Pd, la difesa della Costituzione hanno vissuto concretamente nella
campagna per il NO.
Documento approvato dal Comitato Politico
Nazionale del 14-15/1/2017
Partito della Rifondazione Comunista
Proposto da: Paolo Ferrero, Maurizio Acerbo, Giovanna Capelli, Roberta
Fantozzi, Marco Gelmini, Ezio Locatelli, Nando Mainardi, Rosa Rinaldi,
Monica Sgherri, Raffaele Tecce.