Partito della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale 21 - 22 maggio 2011

Ordine del Giorno del Comitato Politico Nazionale del 21 e 22 maggio 2011

Il Comitato Politico Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista esprime un sentito ringraziamento per la generosità e l’impegno con cui migliaia di compagni e compagne hanno affrontato la campagna elettorale. Nell’oscuramento mediatico di cui siamo oggetto, solo l’impegno e la credibilità dei compagni e delle compagne sui territori hanno permesso il raggiungimento del positivo risultato elettorale per la Federazione della Sinistra. Queste elezioni sono arrivate dopo una lunga stagione di lotte sociali dei lavoratori e delle lavoratrici, attraverso vari scioperi generali, dei precari, degli studenti, delle donne, in difesa della Costituzione e della libertà di informazione per la pace e contro la guerra che hanno contribuito ad incrinare il consenso ed il blocco sociale delle destre. L’impegno, la partecipazione, l’internità dell’azione politica della Fds con questi movimenti hanno anch’essi contribuito al raggiungimento del risultato elettorale. Il dato elettorale ci consegna cinque caratteristiche di fondo:

1) Innanzitutto le destre hanno subito una pesante sconfitta, in particolare a Milano ma non solo. Inoltre la perdita di consensi del PdL non si è travasata sulla Lega che ha perso consensi a sua volta. Il voto non rappresenta quindi solo una perdita di voti della destra ma incrina pesantemente l’asse di governo con la Lega che è il vero cemento della maggioranza.

2) In secondo luogo, il centro sinistra dimostra di poter vincere con candidati di sinistra e senza il centro. La crisi di Berlusconi non avviene su un piano centrista ma propone una domanda di sinistra potenzialmente maggioritaria nel paese. Gli eccellenti risultati di Pisapia e de Magistris premiano profili politici chiaramente di sinistra e – per quanto riguarda Napoli – in netta discontinuità con la fallimentare gestione di un centrosinistra consociativo. Emerge comunque la crisi di un bipolarismo non in grado di dare uno sbocco positivo alla crisi del paese.

3) Per quanto riguarda il risultato della Federazione della Sinistra – nel quadro di un a censura mediatica totale - è da considerare positivamente. Nelle elezioni provinciali andiamo avanti sia rispetto alla regionali che rispetto alle europee, sia pure in modo disomogeneo. Più articolata la situazione delle comunali dove hanno pesato moltissimo due fattori: il radicamento sociale del partito e la sua capacità di relazione con il territorio da un lato, la collocazione relativa agli schieramenti dall’altro. La collocazione a noi più favorevole è indubbiamente quella di coalizioni di sinistra in cui il profilo della coalizione era coerente con la nostra impostazione politica. Napoli, Milano, Macerata per non fare che tre esempi. Decisamente più difficile è il risultato – salvo situazioni con forte radicamento territoriale – dove siamo andati da soli o con schieramenti molto ristretti.

4) Per quanto riguarda il PD, il suo positivo risultato non ne chiude la crisi politica, anche se rafforza il suo gruppo dirigente. Napoli, Milano e Cagliari segnalano che si può vincere presentandosi con un profilo di sinistra, molto distante dalle propensioni centriste che albergano nel PD. Vi è quindi un significativo spazio di iniziativa politica in una situazione tutt’altro che stabilizzata. Relativamente alle altre forze della sinistra, nonostante l’enorme esposizione mediatica, SEL non raggiunge i risultati previsti dai sondaggi e l’IdV segnala un calo. Le forze politiche alla nostra sinistra non hanno risultati significativi indipendentemente dalla nostra collocazione. In generale si può dire che la sinistra tende a crescere ma che il tema dell’unità della sinistra non viene risolto dalle urne e rimane completamente aperto come problema politico.

5) Un discorso a parte, da approfondire, merita il consenso raggiunto dalle liste Grillo in particolare in Emilia Romagna ed in generale nel nord. Ci segnala un diffuso voto di protesta che viene raccolto da una proposta politica sbagliata. E’ quindi necessario operare per rispondere positivamente alle domande politiche che sono alla base del consenso delle liste Grillo sulla base di una proposta politica orientata a sinistra.

Il responso delle urne ci consegna quindi una situazione positivamente dinamizzata in cui Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra hanno la forza e gli spazi per produrre l’iniziativa politica.
Il Comitato Politico Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista decide per tanto:

1) Di realizzare il massimo impegno nei ballottaggi, a partire da Napoli e Milano, per dar vita a governi qualificati sul piano programmatico e con l’obiettivo complessivo di sconfiggere le destre.

2) Di sviluppare il massimo impegno nella campagna referendaria che deve decollare subito. Il tentativo del governo è quello di oscurare i referendum producendo l’impressione che il governo sia riuscito con qualche leggina ad evitarli. Così non è e noi dobbiamo renderlo evidente con l’obiettivo di raggiungere il quorum referendario e la vittoria del SI nei referendum.

3) Di costruire una estesa ed efficace campagna di mobilitazione sulle 5 emergenze sociali. Si tratta ovviamente di puntare oggi su ballottaggi e referendum per lanciare in modo forte la campagna dopo il 15 giugno.

4) Di proseguire e ampliare la mobilitazione per la pace e contro la guerra in Libia ed Afghanistan

5) Di impegnare tutto il Partito in una campagna contro l’oscuramento mediatico di rifondazione Comunista e della Federazione della Sinistra, così come di sviluppare l’utilizzo della rete che attualmente è completamente da noi sottoutilizzata. Su questo terreno occorre uno sforzo straordinario perché la comunicazione è un punto decisivo per la nostra impresa politica.

6) Di riproporre con forza, per dare uno sbocco politico alla crisi del governo Berlusconi, la costruzione di un fronte democratico tra le forze di sinistra e di centro sinistra che dia vita ad una legislatura di salvaguardia democratica, per la difesa ed il rilancio della Costituzione, il superamento del bipolarismo, il contrasto agli effetti sociali negativi della crisi. La nostra valutazione di fase, per quanto riguarda la non praticabilità di un accordo organico di governo, non rende meno necessario la qualificazione programmatica dell’alleanza da costruire facendo vivere percorsi e confronti unitari e a sinistra.

7) Di operare per il rilancio della Federazione della Sinistra, che rappresenta un punto fondamentale del nostro progetto politico. Si tratta da un lato di superare la situazione di empasse che si è venuta a creare a livello centrale, con la definizione degli organismi della Federazione. Dall’altra occorre raccogliere sui territori le positive relazioni costruite con realtà esterne in occasione delle elezioni amministrative, anche al fine di allargare la Federazione generando un vero e proprio processo costituente dal basso. Per noi il processo di costruzione della Federazione deve intrecciarsi con un più ampio processo di unità delle forze della sinistra di alternativa. Per questo riteniamo necessario proporre a SEL, all’IdV, ai Verdi e alle forze anticapitaliste, di dar vita ad un processo unitario al fine di costruire un polo politico della sinistra di alternativa. In questo quadro chiediamo alla Fds di proporre la costruzione di gruppi unitari delle forze a sinistra del Pd negli enti locali e di lavorare alla costruzione di una assemblea nazionale di queste forze per un confronto programmatico e la costruzione di una piattaforma comune. Tale percorso unitario è importante sia per costruire un punto di riferimento unitario di una sinistra plurale, sia per poter pesare fortemente nel confronto programmatico con il Partito Democratico, sia per radicare socialmente un polo della sinistra attraverso una rinnovata partecipazione democratica e costruendo una soggettività di massa. Pensiamo ad una proposta unitaria che non coinvolga solo i vertici dei soggetti politici organizzati, ma sia in grado di condurre nuovi processi partecipativi che valorizzino le tante storie personali e collettive di cui è ricca la sinistra nel nostro paese. Percorsi che intreccino iniziativa politica e ricerca per valorizzare il protagonismo dei soggetti individuali e collettivi, sia nell’elaborazione dei contenuti, sia nell’individuazione delle forme del processo unitario, sia nelle modalità della proiezione sul piano della battaglia politica che della rappresentanza istituzionale.

Per realizzare il complesso di questa iniziativa politica è necessario rafforzare il partito, il suo insediamento, il suo lavoro sociale. Mai come in queste elezioni si è vista una corrispondenza tra radicamento sociale e consenso elettorale. E’ questa la strada giusta su cui proseguire sviluppando l’intuizione del partito sociale. Occorre quindi una grande cura del partito: abbiamo la possibilità di rilanciare il nostro progetto politico, facciamolo al meglio dispiegando l’iniziativa politica e portando avanti le nostre proposte.

Il Comitato Politico Nazionale dà mandato alla segreteria di promuovere un’assemblea nazionale sulla riorganizzazione del partito e due grandi convegni: il primo sull’attualità del comunismo nella crisi della globalizzazione, il secondo sulla democrazia.

Dobbiamo aprire con questo spirito la fase congressuale, per puntare ad un congresso unitario, sulla base di una proposta politica chiara, puntando al superamento delle attuali componenti interne. Centinaia di migliaia di persone ci hanno dato la loro fiducia, utilizziamola responsabilmente per rilanciare le ragione di una alternativa di sistema.

Approvato con 2 astensioni

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